CALIBRO 9 mm GLISENTI 


La cartuccia calibro 9mm Glisenti è una munizione nata in Italia nella prima decade del XX secolo, quale munizione eminentemente destinata alle FF.AA. Nel 1910 fu realizzata la pistola semiautomatica Glisenti M-10, che divenne l'arma d'ordinanza delle nostre FF.AA. durante tutta la I guerra mondiale e parte della II. Successivamente vennero realizzate anche altre armi camerate per questa cartuccia, tra le quali vanno senza dubbio ricordate la Beretta 18/30 (N.B. si tratta della famosa carabina semiautomatica poi adottata dalla Guardia Forestale), la pistola Beretta M-1915 (arma con chiusura a massa ma a cane interno), la pistola Brixia M-1912 (famosa per essere stata poi adottata dalla Regia Marina). la pistola Beretta M-1923 (arma con chiusura a massa ma a cane esterno), nonchè alcuni mitra. La curiosità principale di questa cartuccia è che, sotto il profilo dimensionale, è identica al 9x19mm. Tuttavia. essa NON è assolutamente in grado di sviluppare le prestazioni tipiche di un 9x19mm, e questo sia che si prenda come esempio le vecchie cartucce, sia che si prenda come riferimento quelle caricate con i propellenti più moderni. Infatti, il caricamento originale del 9mm Glisenti prevedeva una palla da circa 8 GRAMMI di peso (123grs. FMJ-TC) lanciata a circa 295 m/s, cui corrispondevano poco meno di 36 Kgm. La carica di lancio originale era composta da una dose variabile tra 4,6 e 4,9grs. di nitrocellulosa lamellare accesa da un innesco di tipo Berdan. I principali produttori di munizioni erano la GFL, la SMI e la Leon Beaux di Milano. Anche la statunitense Western produsse alcuni lotti di 9mm Glisenti per il mercato italiano. Nel 1915, per ovviare alla scarsa densità di caricamento, venne introdotto in feltrino tra la palla e la colonna di polvere per tenere quest'ultima ben posizionata rispetto ai fori di vampa. Una peculiarità di questa cartuccia è che se è sottocaricata,  l'arma tende ad incepparsi. Questo potrebbe derivare a una errata combustione della carica di lancio. Tuttavia la presenza del feltrino di cui sopra non determinò cambiamenti nella cartuccia a livello di prestazioni. Come prestazioni globali, si tenga presente che  :

- con cartucce in grado di sviluppare energie cinetiche alla bocca INFERIORI ai 30 Kgm, le armi tendono ad incepparsi
- prestazioni ottimali si hanno con cartucce in grado di sviluppare energie cinetiche attorno ai 33Kgm
- le armi in buone condizioni possono anche sopportare l'impiego di cartucce in grado di sviluppare energie di 35 - 38Kgm, anche se sarebbe buona cosa evitare quanto più possibile di sottoporre l'arma a stress eccessivo, stante la già ricordata debolezza strutturale

Non ci si lasci ingannare dal fatto che alcuni vecchi cataloghi della GFL indicano prestazioni della 9mm Glisenti sovrapponibili a quelle della 9x19mm. Ciò è dovuto al fatto che le misurazioni erano state compiute in canna manometrica. Le prestazioni REALI, ossia quelle ottenibili in armi convenzionalmente reperibili sul mercato, erano molto meno impressionanti. Come ulteriore dato tecnico, si precisa che la pressione media massimale (Pt MAX) a norma CIP è fissata in 1400bar, se misurata con trasduttore piezoelettrico. Un'altra peculiarità di questa munizione è che le armi tendono ad incepparsi se non vengono usate palle di tipo FMJ-TC. Da questo inconveniente è però esente la pistola Beretta M-1915, a causa dell'angolo di alimentazione particolarmente favorevole.


                                                DATI TECNICI  : PISTOLA SEMIAUTOMATICA GLISENTI MODELLO 1910


MODELLO = 1910
ANNO  DI PROGETTAZIONE = 1909
PAESE DI ORIGINE = Italia
PERIODO DI PRODUZIONE = 1909 - 1916; oggi disponbile (difficilmente) solo nel mercato dell'usato
CARICATORE = monfilare a presentazione singola
CAPACITA' CARICATORE = 7 colpi
CANNA = 100mm
RIGATURA = 6 righe destrorse con passo di 1 giro in 250mm (1 in 10")
LUNGHEZZA TOTALE = 210mm
PESO = 900g, circa (scarica)
MECCANICA = apertura a corto rinculo di canna; chiusura tramite blocco canna/otturatore dotato di dente oscillante
SGANCIO DEL CARICATORE = pulsante alla base dell'impugnatura, sul lato Sx dell'arma
SICURA = manuale all'estremità posteriore dell'otturatore, che blocca il percussore; sistema a controleva posto sulla parte anteriore dell'impugnatura, che impedisce di sparare se non premuto


Per motivi di correttezza, va precisato che la pistola Glisenti venne realizzata dalla Società Siderurgica Glisenti di Carcina (Brescia) nel 1906, ma che la versione originale era camerata in 7,65 Parabellum. Fu solo nel 1909 che venne realizzata una nuova versione capace di camerare una cartuccia dimensionalmente analoga al 9x19mm ma radicalmente depotenziata. Molti storici ritengono che il 9mm Glisenti fu un colossale errore di progettazione, resosi necessario per creare un compromesso per usare in un'arma strutturalmente molto debole, una cartuccia solo in apparenza simile al 9x19mm. Gli storici concordano altresì circa il fatto che sarebbe stato molto più semplice creare un arma per sparare il 9x19mm, prova ne è il fatto che l'arma venne prodotta in quantitativi MOLTO limitati. A ciò si aggiunga che l'arma era molto complessa da produrre, il che non facilitava la produzione di massa necessaria per fare fronte agli eventi bellici. In più la fabbricazione era delicata e parecchio costosa, con un'esecuzione ed una finitura veramente eccezionali per un'arma destinata alle FF.AA. (N.B. si pensi per esempio che molte parti erano nichelate o tirate perfettamente a lucido). A partire dal 1911 venne realizzata la Brixia, cioè una variante specifica per il mercato civile, prodotta però in limitati quantitativi numerici. Quest'arma divenne poi famosa perchè venne acquistata dalla Marina Militare (rectius, Regia Marina) in circa 5.000 esemplari. Premessi questi scarni dati di caratere storico, quelli che seguono sono i principali dati dimensionali del calibro in commento :


- Diametro del colletto = 9,63mm
- Diametro del fondello = 9,96mm
- Lunghezza (massima) del bossolo = 19,15mm, ma in sede di ricarica casalinga i bossoli vengono tagliati e rifilati a 19mm esatti
- Spessore del fondello (medio) = 1,27mm
- Lunghezza massima della cartuccia finita (O.A.L.) = 28,00mm
- Diametro del proiettile = 9,02mm (.355")
- Innesco (tipo) = Small Pistol Standard
- Passo di rigatura (commerciale) tipico = 1 giro in 10" (1 giro in 254mm) con tutti i pesi di palla disponibili


La ricarica personalizzata del 9mm Glisenti non presenta particolari difficoltà. Gli inneschi sono i classici small pistol standard, come i CCI-500 o equivalenti. I bossoli possono essere ricavati o tornendo i 9x21mm, oppure recuperando dei 9x19mm in quei poligoni in cui si addestrano le FF.PP. o le FF.AA. Volendo, è possibile acquistare anche dei bossoli già pronti presso armerie o rivenditori specializzati nella ricarica di cartucce obsolete, anche se chiaramente si tratta di un prodotto molto costoso. Per quanto attiene alle polveri, premesso che a causa della sua scarsa densità di caricamento (e dunque della scarsa intensità), questa cartuccia richiede propellenti molto rapidi a bruciare, solitamente nelle fonti bibliografiche si dice di "...considerare la dosi minime per il 9x19mm come se fossero quelle massime per il 9mm Glisenti, ed usare questo parametro come punto di riferimento per sviluppare le proprie ricariche...". In realtà le cose sono un po' più complicate di come appaiono, e le dosi minime devono essere scelte in maniera estremamente oculata onde evitare di daneggiare l'arma. Non va dimenticato che le armi camerate per il 9mm Glisenti sono strutturalmente molto deboli rispetto a quelle nate per sparare il 9x19mm!! Questo dettaglio deve SEMPRE essere tenuto a mente dal ricaricatore. Per questo motivo, il ricaricatore DEVE sempre misurare singolarmente con il bilancino le cariche da immettere nel bossolo e  DEVE sempre iniziare a ricaricare partendo dalla dose indicata come MINIMA!! Questo per scongiurare pericolosi incidenti che portebbero alla rottura irreparabile dell'arma ed a possibili danni per il tiratore. Un altro dettaglio molto importante è che per ottimizzare l'alimentazione, la O.A.L. deve essere compresa tra 27,50 e 28,00m e, in ogni caso, non deve mai superare i 28,00mm !! Quanto ciò premesso, quelli che seguono sono una serie di dati di ricarica sviluppati tramite una Brixia M-12 in perfette condizioni, messa gentilmente a disposizione da un amico, che hanno dato ottimi risultati.


palla da 100 - 110grs. LRN o LTC, varie morfologie (O.A.L. 28,00mm)



Polvere (tipo)
Dose (grs.)
BA-10
3,0 (min.) - 3,7 (MAX)
Norma R-1
3,0 (min.) - 3,7 (MAX)
700-X
3,0 (min.) - 3,6 (MAX)
Bullseye
3,0 (min.) - 3,8 (MAX)
WW-231
3,3 (min.) - 4,0 (MAX)
PEFL-26
3,4 (min.) - 4,2 (MAX)
N-320
3,3 (min.) - 4,0 (MAX)
Rex Gialla
3,3 (min.) - 4,1 (MAX)


palla da 123 - 125grs. LRN o LTC, varie morfologie (O.A.L. 28,00mm)



Polvere (tipo)
Dose (grs.)
BA-10
3,0 (min.) - 3,5 (MAX)
Norma R-1
3,0 (min.) - 3,5 (MAX)
700-X
3,0 (min.) - 3,4 (MAX)
Bullseye
3,0 (min.) - 3,6 (MAX)
WW-231
3,0 (min.) - 3,8 (MAX)
PEFL-26
3,2 (min.) - 4,0 (MAX)
N-320
3,2 (min.) - 3,8 (MAX)
Rex Gialla
3,2 (min.) - 3,9 (MAX)