§1 - premessa storica
La capacità lesiva di un
agente balistico deriva dalla sua
velocità di
impatto e dal
tipo di tessuto effettivamente colpito.
Normalmente, specie per le attività delle FF.PP., si
preferisce impiegare agenti balistici dotati elevata capacità
di alterazione strutturale. Questo tipo di scelta ha una duplice
motivazione :
- una elevata capacità di
deformazione garantisce una elevata cessione di energia
cinetica sul bersaglio
- una elevata capacità di
deformazione evita (o comunque limita drasticamente) eventuali
fenomeni di sovrapenetrazione
Anche in questo campo esistono però,
alcune eccezioni. Studi specifici effettuati a partire
dal 1980, hanno dato una la conferma sperimentale di un fenomeno
che era stato soltanto intuito fin a partire dagli anni '10
del XX secolo. Se un proiettile è privo in tutto od in
parte di proprietà di alternazione strutturale, esso
può comunque esplicare un fenomeno lesivo di vaste proporzioni
se :
- è dotato di velocità
di impatto molto elevate, tendenzialmente doppie rispetto
alla velocità del suono nell'aria a CAS (cioè
a Condizioni Atmosferiche Standard)
- è caratterizzato da una
marcata ipostabilità intrabersaglio
Uno dei modi per raggiungere questo
risultato (N.B.
per certi versi è il più semplice
!!), è quello di ridurre drasticamente il peso dei
proiettili impiegati, onde poter sfruttare un forte aumento di
velocità. Il motivo di questa scelta da parte dei produttori
va ricercato non solo nella semplicità costruttiva, ma anche
nel fatto che più aumenta la velocità e tanto più
aumenta l'energia cinetica disponibile (N.B.
e dunque la gravità
della lesione tissutale !!). Più precisamente,
se la
massa di un proiettile raddoppia, raddoppierà di conseguenza
anche l'energia cinetica. Viceversa, se si
raddoppia la velocità,
si otterrà una quadruplicazione dell'energia cinetica
disponibile. Chiarito questo, si può poi scegliere se optare per
un proiettile dotato di un impianto strutturale più o meno
rigido. Ad esempio, l'americana
Glaser è stata la prima
a realizzare ed a commercializzare i proiettili iperleggeri a nucleo
preframmentato fin dagli anni '70 del XX secolo (N.B.
per ulteriori
informazioni du questa interessante famiglia di proiettili, si rinvia
il lettore al testo BREVE GUIDA ALLE MUNIZIONI NON CONVENZIONALI edito
dal GRURIFRASCA e commercializzato da Tuttostoria).Viceversa, la
francese SFM è stata la prima a progettare ed a commercializzare
i proiettili iperleggeri di tipo monostrutturato. Questi proiettili, più
noti con il nome commerciale di THV possiedono
anomale proprietà
perforanti ed interessanti qualità di
focalizzazione dei
flussi idrodinamici che si vengono a generare durante il loro passaggio
nei tessuti biologici (N.B.
per ulteriori informazioni sulle THV
si rinvia il lettore al testo BREVE GUIDA ALLE MUNIZIONI NON CONVENZIONALI
edito dal GRURIFRASCA e commercializzato da Tuttostoria). In altre
parole, il fronte della perturbazione pressoria che si genera al passaggio
di un proiettile THV nei tessuti biologici, è esattamente perpendicolare
alla traiettoria intrasomatica del proiettile medesimo, e non
è spostato all'indietro (di circa 20° - 30°) come avviene
con i convenzionali proiettili ad alterazione strutturale. Questo fenomeno
è chiaramente visibile durante l'esame in gelatina balistica. Analizzando
l'impatto di una THV contro un blocco di gelatina balistica (N.B.
ovviamente
calibrata al 10% e condizionata termicamente per 48 ore a 4°C)
con l'ausilio di una macchina fotografica capace di effettuare una REALE
ripresa ultrarapida (N.B.
se possibile, sarebbe necessario usare una
strumentazione capace di lavorare con tempi dell'ordine del centomillesimo
di secondo !!), si vede chiaramente che il fronte della perturbazione
pressoria non solo è esattamente perpendicolare all'asse longitudinale
del proiettile, ma è addirittura spostato leggermente in avanti
!! Ci sono state parecchi discussioni, specie da parte di soggetti non
professionali, sulla reale efficacia delle THV, anche perchè in
Europa non ci sono molti dati riferiti a REALI scontri a fuoco in cui queste
munizioni sono state impiegate. In realtà come si vedrà meglio
più oltre, le THV sono estremamente efficaci sul corpo umano, perchè
sono in grado di esplicare una intensa azione lesiva su ogni tipo di tessuto.
- Rappresentazione grafica del fronte della perturbazione
pressoria generato da un proiettile ad alterazione strutturale
di tipo convenzionale (JHP - SJHP) in seguito al suo passaggio nei
tessuti biologici vivi e vitali. Per motivi di chiarezza, la
rappresentazione è ingrandita ed alquanto semplificata. In
particolare, il proiettile è rappresentato con una forma di
tipo rettangolare a prescindere da quella che è la sua forma
reale. Dal momento che l'intesità della perturbazione è
direttamente proporzionale alla velocità di impatto, esso diminuirà
la sua intensità con il diminuire della velocità di avanzamento
del proiettile. Si prega di non confondere questa rappresentazione
grafica con la traccia balistica (wound track / ballistic track)
generata da un proiettile dopo il suo passaggio in un blocco in gelatina
balistica calibrata, per il quale rimandiamo il lettore alla voce specifica
contenuta in questo sito -
- Rappresentazione grafica
del fronte della perturbazione pressoria generato da un proiettile
di tipo THV in seguito al suo passaggio nei tessuti biologici
vivi e vitali. Per motivi di chiarezza,
la rappresentazione è ingrandita ed alquanto semplificata. In particolare, il proiettile
è rappresentato con una forma di tipo rettangolare a prescindere
da quella che è la sua forma reale.E' chiaramente evidente il fenomeno di focalizzazione
del flussi idrodinamici che è tipico di questo tipo di proiettile.
Si ritiene che propro a causa di questa sua peculiarità, è
possibile rilevare tutta una serie di fenomeni patologici a livello esame
autoptico. Dal momento che l'intesità della perturbazione è
direttamente proporzionale alla velocità di impatto, esso diminuirà
la sua intensità con il diminuire della velocità di avanzamento
del proiettile. Si prega di non confondere questa rappresentazione
grafica con la traccia balistica (wound track / ballistic track)
generata da un proiettile dopo il suo passaggio in un blocco in gelatina
balistica calibrata, per il quale rimandiamo il lettore alla voce specifica
contenuta in questo sito -
- Vista di profilo di due proiettili
di tipo monostrutturato che consente di apprezzare il profilo apicale
in grado di generare il fenomeno di focalizzazione dei flussi idrodinamici
citato in precedenza.. Il proiettile a Sx è stato sparato, come
rivelano i segni della rigatura presenti sulla sua superficie. Viceversa,
il proiettile a Dx è stato appena estratto dalla rispettiva confezione.
-
§2 - il proiettile francese
originale modello THV (Très Haute Vitesse)
Negli anni '80 del XX secolo, il
Ministero dell'Interno francese richiese alla SFM (N.B.
si tratta dell'azienda di Stato operante principalmente
nel settore del munizionamento militare) una nuova munizione
destinata ad equipaggiare il personale delle FF.PP. destinato
alla protezione del Presidente della Repubblica e delle alte personalità
istituzionali. In particolare, veniva richiesta una munzione in
grado di penetrare un giubotto antiproiettile indossato da un ipotetico
criminale ma, al contempo, capace di non generare pericolosi
fenomeni di sovrapenetrazione. La SFM rispose alla richiesta del
Governo realizzando il THV, un proiettile del tutto innovativo capace
di prestazioni a dir poco esuberanti. Il primo prototipo venne realizzato
in calibro 9x19mm, e raggiungeva la velocità di circa 790
m/s se sparato in una pistola semiautomatica con una canna di soli
4" (circa 102mm), e non in laboratorio con l'ausilio di una canna manometrica.!!
La palla era realizzata con una speciale lega di Rame e Berillio, ed
aveva un peso di 45grs. (circa 2,9 GRAMMI), ma il suo tratto distintivo
più tipico era senza dubbio rappresentato dal suo profilo c.d.
"
a guglia". Poco prima della commercializzazione la velocità
venne ridotta a circa 730 m/s e vennero fatti alcuni piccoli cambiamenti
al profilo della palla. Accanto alla variante originale in calibro
9x19mm specificamente creata per le FF.PP. francesi, vennero poi commercializzate
le varianti in calibro .38 Spl, .357 Magnum, e .45ACP. Vennero poi
realizzate alcune varianti speciali in calibro 9x21mm IMI, 7,65
Browning (.32 ACP), 7,62x25 , 5,56 mm NATO e 7,62mm NATO (N.B.
le
THV per revolver si differenziano da quelle per pistola semiautomatica
perchè mentre nelle prime la guglia è effettivamente
accuminata, nelle seconde la guglia è sormontata da un
tronco di cono rovesciato per facilitare l'alimentazione !!).
In Italia le THV vennero inizialmente importate dall'armeria Prima Armi
di Pinerolo (TO), nelle versioni 9x21mm IMI, .38 Spl. e .357 Magnum.
Tuttavia, dopo pochi anni le THV scomparvero letteralmente dal mercato
nonstante il loro elevatissimo valore qualitativo e le loro fenomenali
prestazioni balistico-terminali. Piuttosto stranamente, il destino
commerciale delle THV è stato alquanto sfortunato a livello
mondiale, poichè se si eccettua il caso del Sudafrica, praticamente
in tutto il mondo caddero in disuso con impressionante velocità
(N.B.
per una trattazione più dettagliata del BAT, si
rinvia il lettore al testo BREVE GUIDA ALLE MUNIZIONI NON CONVENZIONALI
edito dal GRURIFRASCA e commercializzato da Tuttostoria). Allo
stato attuale le THV sono scomparse dal mercato italiano, anche
se esiste un'azienda specializzata in meccanica di precisione che realizza
palle simili a quelle delle THV originali e le vende come
componenti per ricarica. Dunque, se da un lato non esistono più
le THV originali, dall'altro il ricaricatore più smaliziato
può benissimo creare delle "
copie autentiche" impiegando
le palle prodotte della IGF di Santa Marina di Salerno (N.B.
per
ulteriori informazioni, si prega di rivolgersi allo 338 / 3586315).
segue - impiego pratico del proiettile
THV
Da un punto di vista tecnico-costruttivo,
il proiettile THV può essere definito come un proiettile
iperleggero di tipo monostrutturato, dotato di anomale proprietà
perforanti. E' iperleggero poichè, in qualsiasi calibro,
il peso di palla è nettamente inferiore a quelli che sono
i convenzionali pesi di palla commerciali. E' monostrutturato
(od omogeneo che dir si voglia) perchè è realizzato
con un SOLO materiale, un lega di Rame e Berillio di cui non
è nota ancora oggi l'esatta composizione. Infine è
dotato di proprietà perforanti del tutto non comuni (rectius,
anomale), perchè è in grado di perforare giubbotti antiproiettile
di classe II e II-A, ma non è in grado di generare quei
fenomeni di sovrapenetrazione che sono tipici dei proiettili blindati
ordinari (
FMJ-RN ammo) o perforanti (
AP ammo). In altri
termini, se sparato in un corpo umano esso tende a rimanere all'interno
nella quasi totalità dei casi, a meno che l'impatto non avvenga
su strati tissutali di ridotto spessore (N.B.
ad esempio un arto o,
in certi casi, il collo o le ossa facciali). Si noti che a causa
della sue proprietà perforanti, esso non viene ostacolato
da strutture osteoarticolari di nessun tipo durante il suo tragitto
intrcorporeo (N.B.
questo significa che può penetrare
agevolmente la teca cranica così come può penetrare la
cassa toracica frantumando le costole o le scapole !!). Un altro
dettaglio che viene spesso dimenticato è costituito dal
fatto che il THV funziona perfettamente in TUTTE le armi di produzione
moderna.
- Vista basale di due proiettili
THV originali sparati da un'arma con canna di tipo semipoligonale.
In ambo le foto, il proiettile sulla sinistra è quello sparato,
mentre quello a destra è quello ancora NON sparato. Il proiettile
sparato appare ancora come se fosse intonso, ed è riconoscibile
solo per la presenza delle rigature e per la deformazione anaelastica
che gli ha attribuito la tipica forma esagonale. -
Solamente le armi di vecchia produzione (e/o concezione)
possono avere, talvolta, difficoltà di alimentazione.
In altre parole, anche se il profilo di palla sembra essere del
tutto anomalo, esso è in grado di garantire un ciclo di alimentazione
pienamente soddisfacente !! Questo è molto importante
perchè l'affidabilità del binomio arma - munizione
è un parametro FONDAMENTALE per gli appartenenti alle
FF.PP. od alle FF.AA. Limitando il discorso alle sole proprietà
perforanti sui materiali inerti, il THV è in grado di attraversare
facilmente materiali come vetro, lamiera, cartongesso, compensato,
linoleum, plexiglass o simili. Analizzando invece le proprietà
perforanti sui tessuti biologici, è interessante osservare
come il proiettile tenda a destabilizzarsi violentemente, ribaltandosi
di 180° lungo l'asse longitudinale dopo avere percorso circa 150
- 250mm. Questo fenomeno non avviene sempre, pur essendo alquanto frequente.
Ci sono calibri che sono maggiormente inclini a generare questo fenomeno
(N.B.
ad esempio il 9x19mm, il .357 Magnum e, per quel poco che si
sa, il 9x21mm IMI), mentre ve ne sono altri che sono scarsamente idonei
a produrlo (N.B.
per esempio il .38 Spl., il .45 ACP od il 7,65 Browning).
Ancora, anche all'interno del medesimo calibro, le tolleranze costruttive
possono favorire o non favorire la comparsa di questo fenomeno (N.B.
le tolleranze costruttive incidono sul punto in cui si viene a
collocare il baricentro. Questo può o meno facilitare il
ribaltamento quando il proiettile passa da un ambiente scarsamente
denso come l'atmosfera terrestre, ad uno molto denso come il corpo umano)
. Dunque, potrebbe benissimo capitare che le variazioni presenti tra
lotto e lotto possano favorire o sfavorire la comaprsa di questo fenomeno
in munizioni note per il fatto di sviluppare, o di non sviluppare,
un simile comportamento.
- Rappresentazione grafica della traccia balistica
(wound track) generata da un proiettile di tipo THV dopo
il suo passaggio in un blocco di gelatina balistica (calibrata
al 10% e condizionata termicamente a 4°C per 48 ore) con velocità
di impatto superiore ai 600m/s (N.B. per
velocità superiori ai 700m/s la traccia tende ad essere più
allungata. Nella gelatina "nuda" la cavità temporanea è lunga
circa 300mm, mentre il tratto succesivo è composto solo dalla cavità
permanente). Per la precisione, si tratta
della traccia balistica che si genera quando il proiettile NON da luogo
a fenomeni di ipostabilità intrabersaglio. Sono facilmente
distinguibili la cavità permanente (N.B. è il disegno
colorato di nero al suo interno) e la cavità temporanea
(N.B. è il disegno non colorato al suo interno). Come
si può ben vedere, il fenomeno cavitario temporaneo è
di gran lunga superiore rispetto a quello cavitario permanente. Dopo
avere impattato con il bersaglio, il proiettile prosegue la sua corsa
in maniera pressochè lineare, fino ad arrestarsi -
- Rappresentazione grafica della traccia balistica
(wound track) generata da un proiettile di tipo THV dopo
il suo passaggio in un blocco di gelatina balistica (calibrata
al 10% e condizionata termicamente a 4°C per 48 ore) con velocità
di impatto superiori ai 600m/s s (N.B. per velocità superiori ai 700m/s la traccia
tende ad essere più allungata. Nella gelatina "nuda" la cavità
temporanea è lunga circa 300mm, mentre il tratto succesivo è
composto solo dalla cavità permanente). Per la precisione, si tratta della traccia balistica
che si genera quando il proiettile origina dei fenomeni di ipostabilità
intrabersaglio che sono tipici dei proiettili dotati delle maggiori
velocità di impatto. Sono facilmente distinguibili la cavità
permanente (N.B. è il disegno colorato di nero al suo interno)
e la cavità temporanea (N.B. è il disegno non colorato
al suo interno). Come si può ben vedere, il fenomeno cavitario
temporaneo è di gran lunga superiore rispetto a quello cavitario
permanente. Dopo avere impattato con il bersaglio, il proiettile prosegue
la sua corsa in maniera pressochè lineare, fino a ribaltarsi
lungo il proprio asse longitudinale e a deviare bruscamente dal proprio
percorso originario. Questa deviazione è molto pericolosa perchè,
ribaltandosi, il proiettile tende a comportarsi come se fosse una
sorta di "lama". Dopo questa deviazione, il proiettile si arresterà
entro un breve tratto. Quando si manifesta un simile fenomeno, il
proiettile tende ad arrestarsi sempre dentro al proprio bersaglio -
segue - prestazioni effettive del proiettile
THV
Dal punto di vista applicativo, si può
dire che tutti i soggetti (istituzionali e non) che hanno
impiegato in pratica il THV originale sono stati più che
soddisfatti !! Piuttosto stranamente, dalla Francia non provengono
molti dati relativi all'impiego reale delle THV. Viceversa,
ve ne sono parecchi provenienti dalla Repubblica del Sudafrica.
Per offrire una migliore informazione, diamo brevemente conto in questa
sede di alcuni casi di impiego pratico delle THV, ovviamente senza
alcuna pretesa di completezza (N.B.
tutti questi dati fanno
riferimento a cartucce calibro 9x19mm di produzione sudafricana)
:
-
ferita d'arma da fuoco al torace
con traiettoria pressochè frontale = un
poliziotto ha posto fine ad una rapina sparando un solo
colpo di pistola contro un malvivente che stava perpetrando il
reato; il proiettile è penetrato nella cavità
toracica con una traiettoria pressochè frontale, leggermente
sopra il miocardio, ed ha reciso una serie di vasi maggiori,
per poi frantumare una vertebra; il proiettile è stato recuperato
a livello sottocutaneo sul lato opposto a quello di ingresso
-
ferita d'arma da fuoco tendenzialmente
frontale ma con traiettoria di tipo eccentrico = un
poliziotto ha posto fine ad una tentativo di sequestro sparando
un solo colpo di pistola contro un malvivente che stava perpetrando
il reato; il proiettile è penetrato nella cavità
toracica con una traiettoria tendenzialmente frontale ma eccentrica
e, dopo avere frantumato una costola, ha reciso l'arco aortico
ed ha incrinato una verterba; il proiettile è stato recuperato
a livello sottocutaneo sul lato opposto a quello di ingresso
-
ferita d'arma da fuoco al torace con
traiettoria pressochè frontale = un poliziotto
ha posto fine ad una rapina sparando un solo colpo di
pistola contro un malvivente che stava perpetrando il reato;
il proiettile è penetrato nella cavità toracica
con una traiettoria pressochè frontale, leggermente sotto
all'apofisi xifoide (N.B.
è la parte inferiore dello sterno),
ha reciso l'aorta ed ha letteralmente disintegrato una vertebra;
il proiettile è stato recuperato a livello sottocutaneo sul
lato opposto a quello di ingresso
-
ferita d'arma da fuoco al torace con
traiettoria fortemente laterale = un poliziotto
ha posto fine ad una rapina sparando un solo colpo
di pistola contro un malvivente che stava perpetrando il reato;
il proiettile è penetrato nella cavità toracica
con una traiettoria pressochè perpendicolare rispetto alla
parete laterale della cassa toracica, ha frantumato due costole ed
ha perforato, in sequenza, il polmone destro e quello sinistro;
il cuore non è stato interessato direttamente dal proiettile,
ma è stato raggiunto da alcuni frammenti ossei provenienti dalla
frattura delle costole; il proiettile è stato rinvenuto in
sede autoptica sul lato opposto a quello di ingresso, a livello sottocutaneo
-
ferita d'arma da fuoco al torace
con traiettoria pressochè frontale = un
poliziotto ha posto fine ad una rapina sparando un
solo colpo di pistola contro un malvivente che stava perpetrando
il reato; il proiettile è penetrato nella cavità
toracica con una traiettoria pressochè frontale, ha perforato,
in sequenza, lo sterno ed il muscolo cardiaco; dopo avere frantumato
una vertebra, il proiettile è stato rinvenuto in sede autoptica
sul lato opposto a quello di ingresso, a livello sottocutaneo
-
ferita d'arma da fuoco al torace
con traiettoria fortemente laterale = un
poliziotto ha posto fine ad una rapina sparando un solo
colpo di pistola contro un malvivente che stava perpetrando il reato;
il proiettile è penetrato nella cavità toracica
con una traiettoria pressochè perpendicolare rispetto alla
parete laterale della cassa toracica, ed ha perforato, in sequenza,
il polmone sinistro, il muscolo cardiaco ed il polmone destro; dopo
avere frantumato una costola, il proiettile è stato rinvenuto
in sede autoptica sul lato opposto a quello di ingresso, a livello
sottocutaneo
-
ferita d'arma da fuoco tendenzialmente
frontale ma con traiettoria di tipo eccentrico = un
poliziotto ha posto fine ad una tentativo di sequestro sparando
un solo colpo di pistola contro un malvivente che stava perpetrando
il reato; il proiettile è penetrato nella cavità
toracica con una traiettoria tendenzialmente frontale ma eccentrica,
ed ha perforato, in sequenza, lo sterno ed il ventricolo sinistro;
il proiettile è stato rinvenuto in sede autoptica contro
una vertebra, che è stata parzialmente frantumata
-
ferita d'arma da fuoco al torace
con traiettoria laterale ma posizionata all'indietro
= un poliziotto ha posto fine ad un tentativo
di omicidio sparando un solo colpo di pistola contro un malvivente
che stava perpetrando il reato; il proiettile è penetrato
nella cavità toracica con una traiettoria decentrata ed
arretrata rispetto alla parete laterale della cassa toracica, ed
ha perforato, in sequenza, il polmone sinistro, il muscolo cardiaco
ed il polmone destro; dopo avere frantumato una costola, il proiettile
è stato rinvenuto in sede autoptica sul lato opposto a quello
di ingresso, a livello sottocutaneo
-
ferite d'arma da fuoco al torace
ed al cranio con traiettoria pressochè frontale
= un poliziotto ha posto fine ad una rapina sparando
due colpi di pistola contro un malvivente che stava perpetrando
il reato; il primo proiettile è penetrato nella cavità
toracica con una traiettoria pressochè frontale ed ha
perforato, in sequenza, lo sterno ed il muscolo cardiaco; dopo avere
frantumato una vertebra, il proiettile è stato rinvenuto
in sede autoptica sul lato opposto a quello di ingresso, a livello
sottocutaneo; il secondo proiettile è penetrato nella teca
cranica attraverso l'osso frontale ed ha causato un intenso danno al tessuto
cerebrale; entrambe le ferite erano letali
-
ferita d'arma da fuoco tendenzialmente
frontale ma con traiettoria di tipo eccentrico = un
poliziotto ha posto fine ad una tentativo di sequestro sparando
un solo colpo di pistola contro un malvivente che stava perpetrando
il reato; il proiettile è penetrato nella cavità
toracica con una traiettoria tendenzialmente frontale ma eccentrica,
ed ha perforato, in sequenza, lo sterno ed il polmone sinistro;
il proiettile è stato rinvenuto in sede autoptica a circa
20mm da una vertebra
-
ferite d'arma da fuoco tendenzialmente
frontali ma con traiettoria di tipo eccentrico = un
poliziotto ha posto fine ad una tentativo di sequestro sparando
due colpi di pistola contro un malvivente che stava perpetrando
il reato; il primo proiettile è penetrato nella cavità
toracica con una traiettoria tendenzialmente frontale ma eccentrica,
ed ha perforato il miocardio, arrestandosi poi contro una vertebra;
il secondo proiettile ha frantumato una costola e, successivamente,
ha penetrato un polmone ed ha reciso l'aorta; entrambe le ferite
erano letali; entrambe i proiettili sono stati recuperati
-
ferita d'arma da fuoco al torace
con traiettoria fortemente laterale = un
poliziotto ha posto fine ad una rapina sparando un solo
colpo di pistola contro un malvivente che stava perpetrando il
reato; il proiettile è penetrato nella cavità
toracica all'altezza dell'ascella destra ed ha perforato entambe
i polmoni; dopo avere frantumato una costola, il proiettile è
stato rinvenuto in sede autoptica sul lato opposto a quello di ingresso,
a livello sottocutaneo
-
ferita d'arma da fuoco al torace con
traiettoria laterale ma posizionata all'indietro =
un poliziotto ha posto fine ad un tentativo di omicidio
sparando due colpi di pistola contro un malvivente che stava
perpetrando il reato; il primo proiettile è andato a vuoto
e non è stato ritrovato; il secondo proiettile è
penetrato nella cavità toracica con una traiettoria decentrata
ed arretrata rispetto alla parete laterale della cassa toracica,
ha frantumato una costola, ed ha perforato il polmone destro; il proiettile
è stato rinvenuto in sede autoptica sul lato opposto a quello
di ingresso, a livello sottocutaneo
-
ferite d'arma da fuoco al torace
con traiettoria pressochè frontale = un
poliziotto ha posto fine ad una rapina sparando due colpi
di pistola contro un malvivente, dotato di giubbotto antiproiettile,
che stava perpetrando il reato; il primo proiettile è
penetrato nella cavità toracica attraversando lo sterno
ed il muscolo cardiaco, per arrestarsi poi contro una vertebra;
il secondo proiettile è penetrato nella cassa toracica frantumando
una costola e lesionando il pericardio; entrambi i proiettili sono
stati rinvenuti sul lato opposto a quello di ingresso, a livello sottocutaneo
-
ferita d'arma da fuoco al cranio
con traiettoria pressochè frontale = un
poliziotto ha posto fine ad un tentativo di omicidio sparando
un solo colpo di pistola contro un malvivente che stava perpetrando
il reato; il proiettile è penetrato nella teca cranica attraversando
grossomodo l'osso frontale in una collocazione centrale; l'effetto
lesivo è stato devastante ed ha meso fine immediatamente
allo scontro; dopo avere attraversato con facilità l'osso frontale,
il proiettile ha di fatto asportato parte dei lobi frontali ed ha prodotto
una profonda lesione intraventricolare (N.B.
quando ci sono lesioni
del genere, di norma le ossa temporali appaiono "piegate verso l'esterno"
e, nell'immediato, di vedono schizzi di fluido cerebrale che fuoriescono
dai canali auricolari e dal foro di ingresso !! ); il proiettile
non è stato ritrovato poichè ha penetrato nuovamente
la teca cranica ed e fuoriuscito all'esterno (N.B.
questo fenomeno
non sempre si verifica, poichè ci sono casi in cui il proiettile
rimane incastrato all'interno della scatola cranica)
-
ferita d'arma da fuoco al cranio
tendenzialmente frontale ma con traiettoria di tipo eccentrico=
un poliziotto ha posto fine ad un tentativo di sequestro
sparando un solo colpo di pistola contro un malvivente che stava
perpetrando il reato; il proiettile è penetrato nella teca
cranica attraversando grossomodo l'osso frontale in una collocazione
centrale ma spostata di circa 30mm verso destra; l'effetto lesivo
è stato devastante ed ha meso fine immediatamente allo scontro;
dopo avere attraversato con facilità l'osso frontale, il
proiettile ha di fatto asportato il lobo frontale destro ed ha prodotto
una profonda lesione intraventricolare; il proiettile è stato
rinvenuto sul lato opposto a quello di ingresso, profondamente incastrato
nella teca cranica
L'esame di laboratorio in gelatina balistica
(calibrata al 10% e condizionata termicamente per 48 ore a
4°C) mostra una
tendenza a non sovrapenetrare il bersaglio
da parte di questa munizione. Questo risultato è stato confermato
sia in laboratorio (impiegando blocchi di gelatina mascherata
e non mascherata) , sia a livello pratico. Spesso capita di leggere,
tramite diverse fonti bibliografiche, che le THV "...
hanno
la capacità di penetrare circa 300mm di tessuto biologico..."
e tenuto conto del fatto che questa affermazione non proviene da
pubblicazioni scientifiche, si può senza dubbio dire che
presenta una certo fondo di verità. Ad esempio, di solito
la sovrapenetrazione (con le THV) avviene solo se vengono attinti
RIDOTTI spessori di tessuto, tuttavia, è noto il caso in cui
è avvenuta la ritenzione del proiettile in un soggetto che
era stato colpito al collo (N.B.
in realtà la ferita era
alla base del collo ed il proiettile si era incastrato in una vertebra,
poichè se la traiettoria è eccentrica il proiettile
tende a fuoriuscire !!). Al contrario, sono noti casi in cui
si è verificata sovrapenetrazione in soggetti che erano stati
colpiti agli arti inferiori o superiori.
- Vista basale di due proiettili
IGF originali sparati da una Tanfoglio dotata di canna di tipo semipoligonale.
In ambo le foto, il proiettile sulla sinistra è quello sparato,
mentre quello a destra è quello ancora NON sparato. Il proiettile
sparato appare ancora come se fosse intonso, ed è riconoscibile
solo per la presenza delle rigature e per la deformazione anaelastica
che gli ha attribuito la tipica forma esagonale. -
- Sopra, a Dx, una cartuccia calibro 9x21mm ricaricata con una
palla IGF da 51grs. di peso. A Sx, la palla impiegata per assemblare la
ricarica . Con una ricarica molto attenta, è possibile ottenere
eccellenti risultati pratici -
segue - osservazioni di carattere
fisiopatologico
L'analisi dei referti medico-legali permette
di comprendere meglio il comportamento delle THV sotto il profilo
fisiopatologico. Senza alcuna pretesa di completezza, si ritiene
utile segnalare quanto segue :
-
lesioni ai tessuti ossei ed alle strutture
osteoarticolari in genere = tutti i tessuti ossei e
le strutture osteoarticolari vengono penetrati dalle THV senza
alcuna difficoltà; in caso di impatto con ossa piatte od allungate,
è possibile riscontrare la presenza di incrinature lunghe
dai 20 a 60mm, oltre al distacco di schegge con forma vagamente piatta
nella parte posteriore del foro di ingresso; solitamente il tessuto osseo
viene ridotto in frammenti di dimensione grossolana (ctra 0,5 e 1 cm2),
anche se non mancano casi in cui vengono generati frammenti di dimensioni
abbastanza minuta; parte dei frammenti ossei vengono trasportati dal
proiettile durante il suo tragitto intrasomatico e vengono letteralmente
"
lanciati" contro i tessuti circostanti; questo fenomeno di
trasporto dei frammenti ossei (N.B.
si tratta del fenomeno volgarmente
indicato, in certe fonti bibliografiche, come "effetto palla da biliardo")
è in grado di lesionare parte dei tessuti circostanti, spesso
(N.B.
anche se non sempre !!) con effetto letale (N.B
. in
caso di lesioni al torace non è infrequente che i frammenti di
una costola vengano lanciati contro i grandi vasi o contro il miocardio
!!)
-
lesioni al cranio ed alle ossa facciali
in particolare = le lesioni alla scatola cranica cagionate
dalle THV sono tra le più devastanti in assoluto; il foro
di ingresso può apparire a volte come grossolanamente circolare,
mentre altre volte come del tutto irregolare; le ossa più
vicine al foro di ingresso sono solcate da incrinature lunghe e profonde;
di norma vi sono grossi frammenti di forma appiattita che si staccano
nella parte interna della teca cranica (attorno al foro di ingresso)
e che vengono trasportati dentro al canale vulnerante; altre volte,
viceversa, si può ricontrare la mancanza di frammenti ossei
(N.B.
è il caso in cui il foro di ingresso non appare circolare
ma completamente sfrangiato !!), i quali vengono lanciati verso
l'esterno nel momento in cui proiettile impatta contro la teca cranica;
a causa della intensa pressione che si genera al passaggio del proiettile,
sono poi presenti fratture della base cranica; in caso di impatto con
l'osso frontale, di norma si nota la frattura di ambo le ossa temporali;
alcuni testimoni riferiscono "...
di avere visto esplodere le tempie..."
del soggetto colpito, ma si deve trattare, molto più probabilmente,
della fuoriuscita violenta di fluido cerebrale dai canali auricolari;
viceversa, si può naturalmente assistere alla fuoriuscita di
fluido cerebrale dal foro di ingresso del proiettile a causa della elevata
velocità di impatto; il fenomeno della perdita di fluido cerebrale
è piuttosto frequente e può verificarsi o per sfondamento
dei canali auricolari, oppure per sfondamento dei seni nasali; a seconda
dei casi, il proiettile può essere recuperato all'interno della
scatola cranica, oppure potrebbe non essere recuperato in caso di perforazione
completa; va detto che la perforazione completa di norma è
più frequente in caso di lesione alle ossa facciali che non a
quelle del cranio, a causa della minore densità dei tessuti che
vengono penetrati
-
lesioni agli organi con contenuto liquido
= in caso di lesione ad organi con contenuto liquido, come ad
esempio il muscolo cardiaco, si assiste alla formazione delle
c.d. "
lesioni da scoppio"; a causa del c.d.
principio
di Pascal (N.B.
è il principio fisico per cui la
pressione esercitata in un punto di un fluido è costante
in ogni suo punto), l'organo (rectius, il tessuto) appare come
se fosse esploso dall'interno, ossia solcato da lunghe e profonde
lacerazioni; spesso capita che, in sede di esame autoptico,
l'organo appaia come dotato di una collocazione del tutto anomala
(N.B.
numerosi referti autoptici descrivono il rapporto con gli
organi circostanti come "anomalo", mentre altri referti parlano addirittura
di "...organo che appare spostato rispetto alla sua collocazione naturale..."
!!) e, una volta espiantato, l'organo risulta essere del tutto privo
della consistenza e della forma originaria;
-
lesioni agli organi cavi = in caso
di lesione agli organi cavi si notano profonde lacerazioni tissutali
unite alla presenza di zone necrotiche mediamente estese; se il
soggetto sopravvive, la zona di necrosi secondaria tende ad estendersi
piuttosto rapidamente entro le 24 - 48 ore successive al
trauma; anche in caso di lesione agli organi cavi si notano numerosi
caratteri tipici delle lesioni da scoppio tipiche delle lesioni agli
organi cavi (V. voce a se); se la lesione è localizzata in prossimita
di un vaso, è abbastanza frequente che esso venga lacerato in
tutto o in parte
-
lesioni agli organi parenchimatosi =
in caso di lesioni agli organi parenchimatosi (N.B.
cioè
agli organi con una robusta guaina esterna ed una struttura cellulare
densa e molto compatta, come ad esempio il fegato, la milza,
o i reni) si osserva una diffusione esponenziale delle zone
di necrosi primaria e secondaria dovuta alla architettura cellulare
tipica di questi tessuti; questo tipo di tessuto è, in termini
alquanto semplificati, estremamente "
rigido", e non tollera
alcun tipo di deformazione delle forma e del volume originari; nel
caso di lesioni al fegato, ad esempio, spesso capita che l'organo una
volta espiantato appaia come se fosse "
rotto in due o più
pezzi"; questo tipo di lesione è normalmente letale in tempi
abbastanza ristretti, tenuto conto del fatto che spesso vengono interessati
grossi vasi attigui a questi organi
-
lesioni vascolari in genere = a causa
della estrema velocità di impatto, nonchè della
violenta decelerzione a cui il proiettile è sottoposto
durante il suo tragitto intracorporeo, tutti i vasi che vngono
incontrati vengono irrimediabimente lacerati ; quasi sempre la lacerazione
è totale, spesso anche in caso di lesione parziale o prossimale,
perchè l'altissima velocità di impatto è in
grado di deformare la struttura dei vasi ben oltre quello che è
il loro naturale limire di elasticità; in caso di lesione totale
o parziale di grossi vasi come l'aorta, l'arteria polmonare, l'arteria
mediastinica o simili, la lesione risulta essere letale in tempi abbastanza
brevi; si tenga conto del fatto che se il proiettile dovesse destabilizzarsi,
esso agisce come se fosse una sorta di "
lama" per un tratto
più o meno lungo; in questo modo si viene a produrre una lesione
che ricorda in un certo modo quelle cagionate dagli strumenti da punta
o da taglio
-
lesioni al tessuto polmonare = in
caso di lesioni al tessuto polmonare gli esiti sono quasi sempre
letali; pur essendo il tessuto polmonare noto per il fatto di
essere estremamente elastico, l'impatto di una THV è in grado
di devitalizzare porzioni più o meno ampie di tessuto polmonare
in tempi molto ristretti poichè la decelarazione del proiettile
è così violenta da rendere il tessuto prima ischemico
e, successivamente, necrotico, in tempi ridottissimi (N.B.
cioè
in tempi del centesimo di secondo !!); se il soggetto sopravvive
è necessario ricorrere all'asportazione di parte del lobo che
è stato colpito, ponendo attenzione al fatto che la zona di
necrosi secondaria può estendersi abbastanza velocemente nelle
24 - 48 ore successive al trauma (N.B.
si tenga conto del fatto
che la percentuale di sopravvivenza è alta solo se la lesione
è posta ai margini del tessuto polmonare, cioè tra
il bordo esterno del singolo lobo e la cavità pleurica);
un aspetto molto importante è costituito dal fatto che la lesione
causata da una THV è in grado di fare collassare su se stesso
il polmone in tempi molto rapidi; si genera, cioè, qella condizione
patologica nota come emopneumotorace, che assume una conformazione
non dissimile da quella tipica delle lesioni causate dai proiettili tipici
dei moderni fucili d'assalto; a livello visivo, la lesione al tessuto
polmonare appare essere caratterizzata, oltre che per la presenza del
classico canale vulnerante e per la zona di necrosi primaria alquanto
estesa, anche per la presenza di vaste aree in cui è evidente un travaso
di sangue dai capillari al tessuto circostante
- lesioni al tessuto muscolare
in genere = premesso che il tessuto muscolare viene perforato
senza alcun problema dalle THV (N.B.
al pari dell'epidermide
e del tessuto adiposo eventualmente presente in certi distretti
corporei ), in caso di lesione a carico di questo tipo di tessuto,
è possibile notare il tipico canale vulnerante (spesso occupato
da depositi ematici, frammenti di tessuto necrotico, frammenti di
tessuto osseo e di vestiario) circondato da una zona di necrosi primaria
che si estende per circa 30mm dal centro della lesione; dal momento
che la zona di necrosi secondaria è apparentemente assente, mentre
in realtà tende a manifestarsi entro le 24 - 48 successive, è
compito del chirurgo stabilire se è preferibile intervenire con
un ablazione totale del tessuto necrotico e di parte dei tessuti
circostanti apparentementi vitali, oppure se è preferibile effettuare
un intervento meno invasivo con un'asportazione parziale dei tessuti intorno
alla lesione
In conclusione si può dire che le SFM "
THV"sono un ottimo
prodotto che qualsiasi fabbricante di munizioni degno di questo nome dovrebbe
prendere seriamente in considerazione per una produzione di massa. In primo
luogo potrebbero essere assemblati caricamenti ad hoc specifici per difesa
personale che un qualsiasi fabbricante potrebbe collocare sul mercato in
elevati quantitativi e con estrema rapidità. Non è difficile
capire che agendo in questo modo
un fabbricante di munizioni si garantirebbe
un bacino di utenza di livello internazionale!! In secondo luogo sarebbe
possibile assemblare caricamenti speciali per le esigenze delle FF.PP. Non
ci vuole molto a capire che logica e buon senso imporrebbero una IMMEDIATA
adozione da parte di tutte le FF.PP. italiane per farle diventare
munizionamento
standard per tutti i Reparti c.d. "speciali"!! Alcuni potrebbero sollevare
le seguenti critiche :
-
il costo elevato del materiale = il problema si risolve semplicemente
non usando la costosissima lega in rame-berillio utilizzata originariamente
dalla SFM, ma del convenzionale ottone che è molto più facile
ed economico da reperire
-
la sostanziale irreperibilità = dal momento che un'azienda
italiana (la IGF di Santa Marina di Salerno) produce un clone dellea THV originale
per asportazione di truciolo con tornio a CNC, un ipotetico fabbricante di
munizioni italiano
-
l'usura della armi = anche se apparentemente insormontabile (N.B.
voci non controllate affermano che il GSG-9 non adottò le THV perchè
esse si rivelarono eccesivamente usuranti sulle armi in dotazione),
il problema si risolve semplicemente sostituendo le molle di recupero originarie
con altre più robuste ed effettuando una manutenzione con criteri più
stringenti, in modo da sostituire con maggiore frequenza le molle delle varie
armi
Come si è visto si tratta di critiche e di problemi più teorici
che reali, e dunque facilmente risolvibili. Purtroppo allo stato attuale NULLA
sembra muoversi ne a livello commerciale / industriale, ma nemmeno a livello
istituzionale, ed i membri delle branche più specialistiche delle
FF.PP. italiane sono ancora COSTRETTI ad
attendere l'avvento di un nuovo prodotto
che si rivelerebbe sicuramente moto utile.
§3 - il proiettile sudafricano
modello MONAD
Negli anni '80 del XX secolo, la
Repubblica del Sudafrica era sotto l'embargo imposto dalle
Nazioni Unite a causa della sua politica di segregazione
razziale. Tutti i rapporti commerciali internazionali erano
interdetti, ed il reprimento di munizioni per armi corte capaci
di elevate prestazioni era pressochè impossibile. Nonostante
questo, alcuni esemplari di THV giunsero in Sudafrica, e colpirono
immediatamente l'attenzione delle locali FF.PP. (N.B.
si trattava
del SAP, cioè South African Police). Venuta a conoscenza
della cosa, l'azienda statale produttrice di munizioni, la
PMP,
realizzò una copia speculare delle THV francesi, che venne
successivamente denominata
MONAD, a causa del nome del
suo inventore (N.B.
più precisamente, il nome deriva da
MONsieur / Andrè van Dyke). I consumatori finali (cioè
le FF.AA. e le FF.PP.) furono subito molto soddisfatti di questa
variante autoctona delle THV. Tuttavia, dal momento che le armi impiegate
erano state prodotte in tempi e da produttori diversi, per eliminare
alla radice qualsiavoglia problema di alimentazione venne applicato
una sorta di cappuccio sopra la guglia tipica delle THV. Questa
nuova cartuccia divenne subito la munizione di ordinanza presso le
unità speciali delle FF.AA. (SPEC-MAG) e delle FF.PP. (TAC-MAG)
sudafricane.
Capita l'importanza della sua scoperta,
Andrè Van Dyke si licenziò dalla
PMP e fondò, insieme a
Ivan Monsieur
la
New Generation Ammo Co (più nota come NGA)
una nuova azienda che si occupava unicamente della produzione
e commercializzazione di munizioni capaci di alte prestazioni.
Il prodotto più innovativo ed interessante realizzato
dalla NGA è stato sicuramente il c.d. "
Eliminator".
Questa nuova munizione, presentata inizialmente nel solo
calibro 9x19mm, appare esteriormente come una cartuccia dotata
di una palla blindata ordinaria con una punta (rectius, un'ogiva)
di colore rosso. Ad un esame ravvicinato, però, la punta
di colore rosso si rivela essere un inserto di materiale plastico.
Rimuovendo l'inserto in materiale plastico, è possibile
scoprire la struttura interna del proiettile. Essa è molto
simile ad un convenzionale proiettile da tiro (WC), ma possiede una
superficie interna a profilo concavo con una sorta di "...
aculeo centrale..."
che funge da elemento di ritegno del puntale in plastica. Il suo peso
è nominale di 78grs. (circa 5,1 GRAMMI) e viene spinto
a circa 425m/s in un'arma con una canna di soli 4" (circa 102mm).
Il suo comportamento balistico-terminale è per certi aspetti
affine a quello delle THV, anche se il danno a livello tissutale non
è così esteso.
- Sopra, una scatola contenente 200 palle NGA modello "Eliminator"
disponibile piuttosto facilmente tramite l'importatore italiano (la Northwest
di Genova). Attualmente esistono due pesi di palla diversi per il 9mm,
vale a dire 60 e 78grs.Per ulteriori informazioni, si prega di contattare
l'indirizzo info@northwestbullets.com o di visitare il sito www.northwestbullets.com
-
- A Sx, una scatola contenente 200 palle NGA modello "Eliminator"
disponibile tramite l'importatore italiano (la Northwest di Genova) per
la ricarica casalinga. A Dx, vista di vari profili della palla "Eliminator".
Com'è facile intuire, si tratta della variante di seconda generazione.
Per ulteriori informazioni si prega di contattare l'indirizzo info@northwestbullets.com
o di visitare il sito www.northwestbullets.com -
- A Sx, una cartuccia calibro 9x21mm ricaricata con una palla
NGA "Eliminator" da 60grs. di peso. Impiegando polveri adeguate,
è possibile raggiungere la velocità di circa 600m/s usando
una convenzionale Beretta M-98 s (N.B. nella gelatina "nuda" la cavità temporanea
è lunga circa 200-250mm, mentre il tratto succesivo è composto
solo dalla cavità permanente).. A
Dx, la stessa palla di prima recuperata dopo l'impatto con un blocco di gelatina
balistica calibrata al 10% e dotata di quadrupla mascheratura. L'impatto
avvenuto ad alta velocità (N.B. oltre i 600m/s) ha distrutto
gran parte dell'ogiva in materiale plastico ed ha deformato la parte metallica
che è realizzata in lega di rame nichelato. Di questo fenomeno è
visibile il filmato su questo stesso sito (v. voce a se) . I calibri disponibili
sono 9mm, .38/357, 10mm, 44 e 45. In ogni caso, si tratta di un'ottima scelta
per la difesa abitativa e per la difesa personale in genere -
Dal punto di vista costruttivo, va ricordato che il proiettile è
realizzato con una particolare lega di Rame, ed è ricoperto
con un rivestimento in nickel per limitare la formazione di depositi
parassiti nell'anima della canna. Similmente alle THV anche questa
munzione sembra essere del tutto priva di qualsivoglia capacità
di sovrapenetrazione (
overpenetration), il che è
estremamente importante per gli operatori delle FF.PP. Diversamente
dalle THV, invece, questa munzione
è del tutto PRIVA di
proprietà perforanti, dal momento che non è in
grado di penetrare giubbotti antiproiettili di classe II o II-A.
Del proiettile modello Eliminator ne esistono due versioni, o generazioni
che dir si voglia. La
prima generazione possedeva un puntale in
materiale plastico che
veniva espulso violentemente all'atto dello
sparo in manira affine a quanto accade nei BAT prodotti dalla
GECO (N.B.
per una trattazione più dettagliata del BAT, si rinvia
il lettore al testo BREVE GUIDA ALLE MUNIZIONI NON CONVENZIONALI edito
dal GRURIFRASCA e commercializzato da Tuttostoria). La
seconda
generazione possiede invece un puntale in materiale plastico che
viene distrutto all'atto dello sparo per evitare che possa causare
ferimenti a operatori delle FF.PP. o a terzi estranei. Studi dettagliati
avevano rilevato che l'inserto in materiale plastico impiegato nelle
munizioni di prima generazione era in grado di penetrare fogli di
compensato di 5mm di spessore. Per questo motivo si è proceduto
alla sostituzione del materiale in maniera tale da avere la distruzione
del puntale entro un massimo di 300mm dalla volata. La versione attuale
dell'Eliminator è, dunque, estremamente più sicura rispetto
alla precedente. Numerose e variegate sono state le applicazioni pratiche
di questo tipo di proiettile. Per meri fini informativi, ci si limita
a segnalare alcuni casi provenienti direttamente dal Pronto Soccorso
dei principali ospedali sudafricani (N.B.
per la precisione ci si riferisce
ai nosocomi di Pretoria e Johannesburg) :
-
ferita d'arma da fuoco al torace
con traiettoria pressochè frontale = un
poliziotto ha posto fine ad una rapina sparando un solo
colpo di pistola contro un malvivente che stava perpetrando il reato;
il proiettile è penetrato nella cavità toracica
con una traiettoria pressochè frontale, ha perforato, in
sequenza, lo sterno ed il muscolo cardiaco; dopo avere frantumato
una vertebra, il proiettile è stato rinvenuto in sede autoptica
sul lato opposto a quello di ingresso, a livello sottocutaneo
-
ferita d'arma da fuoco al torace
con traiettoria fortemente laterale = un
poliziotto ha posto fine ad una rapina sparando un solo
colpo di pistola contro un malvivente che stava perpetrando il reato;
il proiettile è penetrato nella cavità toracica
con una traiettoria pressochè perpendicolare rispetto alla
parete laterale della cassa toracica, ed ha perforato, in sequenza,
il polmone sinistro, il muscolo cardiaco ed il polmone destro; dopo
avere frantumato una costola, il proiettile è stato rinvenuto
in sede autoptica sul lato opposto a quello di ingresso, a livello
sottocutaneo
-
ferita d'arma da fuoco tendenzialmente
frontale ma con traiettoria di tipo eccentrico = un
poliziotto ha posto fine ad una tentativo di sequestro sparando
un solo colpo di pistola contro un malvivente che stava perpetrando
il reato; il proiettile è penetrato nella cavità
toracica con una traiettoria tendenzialmente frontale ma eccentrica,
ed ha perforato, in sequenza, lo sterno ed il ventricolo sinistro;
il proiettile è stato rinvenuto in sede autoptica contro
una vertebra, che è stata parzialmente frantumata
-
ferita d'arma da fuoco al torace
con traiettoria laterale ma posizionata all'indietro
= un poliziotto ha posto fine ad un tentativo
di omicidio sparando un solo colpo di pistola contro un malvivente
che stava perpetrando il reato; il proiettile è penetrato
nella cavità toracica con una traiettoria decentrata ed
arretrata rispetto alla parete laterale della cassa toracica, ed
ha perforato, in sequenza, il polmone sinistro, il muscolo cardiaco
ed il polmone destro; dopo avere frantumato una costola, il proiettile
è stato rinvenuto in sede autoptica sul lato opposto a quello
di ingresso, a livello sottocutaneo
-
ferite d'arma da fuoco al torace
ed al cranio con traiettoria pressochè frontale
= un poliziotto ha posto fine ad una rapina sparando
due colpi di pistola contro un malvivente che stava perpetrando
il reato; il primo proiettile è penetrato nella cavità
toracica con una traiettoria pressochè frontale ed ha
perforato, in sequenza, lo sterno ed il muscolo cardiaco; dopo avere
frantumato una vertebra, il proiettile è stato rinvenuto
in sede autoptica sul lato opposto a quello di ingresso, a livello
sottocutaneo; il secondo proiettile è penetrato nella teca
cranica attraverso l'osso frontale ed ha causato un intenso danno al tessuto
cerebrale; entrambe le ferite erano letali
NGA modello "Eliminator" e SFM modello"THV" : similitudini
e differenze
|
NGA" Eliminator"
|
SFM "THV"
|
V(0)
|
molta alta
|
altissima
|
lunga gittata
|
no
|
no
|
natura
|
duplice
|
unitaria
|
densità di caricamento
|
alta
|
alta
|
perforazione materiali strutturali
|
si
|
si
|
perforazione giubbotti antiproiettile
|
no
|
si
|
sovrapenetrazione
|
molto bassa
|
molto bassa
|
perdita di velocità
|
alta
|
alta
|
propellenti specifici
|
sferici e progressivi in relazione al
singolo calibro
|
idem
|
capacità di focalizzazione
|
no
|
si
|
resistenza strutturale
|
alta
|
alta
|
capacità di alimentazione
|
altissima
|
altissima
|
LEGENDA
-
V(0) = indica la velocità alla bocca in m/s,
specificando quanto è elevata
-
lunga gittata = indica se il proiettile possiede una
lunga gittata
-
natura = indica il modo in cui è composto
il proiettilè è composto
-
densità di caricamento = indica se la densità
di caricamento è più o meno elevata
-
peforazione materiali strutturali = indica se il proiettile
può perforare materiali come legno, vetro o lamierino acciaioso
-
perforazione giubbotti anti proiettile = indica se il
proiettile è in grado di perforare giubbotti antiproiettile
-
sovrapenetrazione = indica se il proiettile ha una capacità
di penetrazione eccessiva
-
perdita di velocità = quantifica grossolanamente
la perdita di velocità
-
propellenti specifici = indica la forma e la tipologia
dei propellenti più indicati per il caricamento
-
capacità di focalizzazione (dei flussi idrodinamici)
= specifica se il proiettile è in grado di focalizzare i
flussi idrodinamici a 90° rispetto alla propria traiettoria post-impatto
-
resistenza strutturale = specifica quanto il proiettile
è resistente
-
facilità di alimentazione = specifica quanto
il proiettile (cartuccia) è in grado di alimentare armi semiautomatiche
od automatiche
A partire dal 1997 , in Sudafrica
è stato vietato l'impiego di munizioni blindate a
punta cava (JHP) sia ai comuni cittadini, sia ai membri delle
FF.PP.. Le uniche munizioni che possono essere impiegate sono
quelle blindate a punta tonda di tipo convenzionale. Il divieto
è stato esteso anche alle Eliminator, poichè considerate
"...
comunque a punta cava..." . A quanto è dato sapere,
alle Unità convenzionali delle FF.PP. e delle FF.AA.
è stato imposto l'obbligo di usare SOLO munizioni blindate,
tuttavia, le Unità speciali delle FF.AA. o delle FF.PP.
continuano ad usare l'Eliminator od il MONAD. Attualmente
l'Eliminator è importato negli USA come munizione commerciale,
mentre mancano importatori ufficiali per l'Europa, anche se
non mancano esercizi commerciali (N.B.
anche italiani, come ad
esempio la Northwest di Genova, contattabile all'indirizzo info@northwestbullets.com
per ulteriori informazioni) in cui è possibile reperire
le SOLE palle come componenti per ricarica. Per ulterori informazioni
sul proiettile modello "
Eliminator", si prega di contattare
direttamente la NGA al seguente indirizzo :
New Generation
Ammunition, Co., P.O. Box 9207, Hennopsmeer, Republic of South Africa
(N.B.
per chi volesse telefonare, il recapito telefonico
è +27 - 12.666.8983)