PROPRIETA' DI FOCALIZZAZIONE DEI FLUSSI IDRODINAMICI NEI PROIETTILI IPERLEGGERI DI TIPO MONOSTRUTTURATO


§1 - premessa storica


La capacità lesiva di un agente balistico deriva dalla sua velocità di impatto e dal tipo di tessuto effettivamente colpito. Normalmente, specie per le attività delle FF.PP., si preferisce impiegare agenti balistici dotati elevata capacità di alterazione strutturale. Questo tipo di scelta ha una duplice motivazione  :


- una elevata capacità di deformazione garantisce una elevata cessione di energia cinetica sul bersaglio
- una elevata capacità di deformazione evita (o comunque limita drasticamente) eventuali fenomeni di sovrapenetrazione


Anche in questo campo esistono  però, alcune eccezioni. Studi specifici effettuati a partire dal 1980, hanno dato una la conferma sperimentale di un fenomeno che era stato soltanto intuito fin a partire dagli anni '10 del XX secolo. Se un proiettile è privo in tutto od in parte di proprietà di alternazione strutturale, esso può comunque esplicare un fenomeno lesivo di vaste proporzioni se  :


- è dotato di velocità di impatto molto elevate, tendenzialmente doppie rispetto alla velocità del suono nell'aria a CAS (cioè a Condizioni Atmosferiche Standard)
- è caratterizzato da una marcata ipostabilità intrabersaglio


Uno dei modi per raggiungere questo risultato (N.B. per certi versi è il più semplice !!),  è quello di ridurre drasticamente il peso dei proiettili impiegati, onde poter sfruttare un forte aumento di velocità. Il motivo di questa scelta da parte dei produttori va ricercato non solo nella semplicità costruttiva, ma anche nel fatto che più aumenta la velocità e tanto più aumenta l'energia cinetica disponibile (N.B. e dunque la gravità della lesione tissutale !!). Più precisamente, se la massa di un proiettile raddoppia, raddoppierà di conseguenza anche l'energia cinetica. Viceversa, se si raddoppia la velocità,  si otterrà una quadruplicazione dell'energia cinetica disponibile. Chiarito questo, si può poi scegliere se optare per un proiettile dotato di un  impianto strutturale più o meno rigido. Ad esempio, l'americana Glaser è stata la prima a realizzare ed a commercializzare i proiettili iperleggeri a nucleo preframmentato fin dagli anni '70 del XX secolo (N.B. per ulteriori informazioni du questa interessante famiglia di proiettili, si rinvia il lettore al testo BREVE GUIDA ALLE MUNIZIONI NON CONVENZIONALI edito dal GRURIFRASCA e commercializzato da Tuttostoria).Viceversa, la francese SFM è stata la prima a progettare ed a commercializzare i proiettili iperleggeri di tipo monostrutturato. Questi proiettili, più noti con il nome commerciale di THV possiedono anomale proprietà perforanti ed interessanti qualità di focalizzazione dei flussi idrodinamici che si vengono a generare durante il loro passaggio nei tessuti biologici (N.B. per ulteriori informazioni sulle THV si rinvia il lettore al testo BREVE GUIDA ALLE MUNIZIONI NON CONVENZIONALI edito dal GRURIFRASCA e commercializzato da Tuttostoria). In altre parole, il fronte della perturbazione pressoria che si genera al passaggio di un proiettile THV nei tessuti biologici, è esattamente perpendicolare alla traiettoria  intrasomatica del proiettile medesimo, e non è spostato all'indietro (di circa 20° - 30°) come avviene con i convenzionali proiettili ad alterazione strutturale. Questo fenomeno è chiaramente visibile durante l'esame in gelatina balistica. Analizzando l'impatto di una THV contro un blocco di gelatina balistica (N.B. ovviamente calibrata al 10% e condizionata termicamente per 48 ore a 4°C) con l'ausilio di una macchina fotografica capace di effettuare una REALE ripresa ultrarapida (N.B. se possibile, sarebbe necessario usare una strumentazione capace di lavorare con tempi dell'ordine del centomillesimo di secondo !!), si vede chiaramente che il fronte della perturbazione pressoria non solo è esattamente perpendicolare all'asse longitudinale del proiettile, ma è addirittura spostato leggermente in avanti !! Ci sono state parecchi discussioni, specie da parte di soggetti non professionali, sulla reale efficacia delle THV, anche perchè in Europa non ci sono molti dati riferiti a REALI scontri a fuoco in cui queste munizioni sono state impiegate. In realtà come si vedrà meglio più oltre, le THV sono estremamente efficaci sul corpo umano, perchè sono in grado di esplicare una intensa azione lesiva su ogni tipo di tessuto.


                                           


- Rappresentazione grafica del fronte della perturbazione pressoria generato da un proiettile ad alterazione strutturale di tipo convenzionale (JHP - SJHP) in seguito al suo passaggio nei tessuti biologici vivi  e vitali. Per motivi di chiarezza, la rappresentazione è ingrandita ed alquanto semplificata. In particolare, il proiettile è rappresentato con una forma di tipo rettangolare a prescindere da quella che è la sua forma reale. Dal momento che l'intesità della perturbazione è direttamente proporzionale alla velocità di impatto, esso diminuirà la sua intensità con il diminuire della velocità di avanzamento del proiettile. Si prega di non confondere questa rappresentazione grafica con la traccia balistica (wound track / ballistic track) generata da un proiettile dopo il suo passaggio in un blocco in gelatina balistica calibrata, per il quale rimandiamo il lettore alla voce specifica contenuta in questo sito -


                                         


- Rappresentazione grafica del fronte della perturbazione pressoria generato da un proiettile di tipo THV  in seguito al suo passaggio nei tessuti biologici vivi  e vitali. Per motivi di chiarezza, la rappresentazione è ingrandita ed alquanto semplificata. In particolare, il proiettile è rappresentato con una forma di tipo rettangolare a prescindere da quella che è la sua forma reale.E' chiaramente evidente il fenomeno di focalizzazione del flussi idrodinamici che è tipico di questo tipo di proiettile. Si ritiene che propro a causa di questa sua peculiarità, è possibile rilevare tutta una serie di fenomeni patologici a livello esame autoptico. Dal momento che l'intesità della perturbazione è direttamente proporzionale alla velocità di impatto, esso diminuirà la sua intensità con il diminuire della velocità di avanzamento del proiettile. Si prega di non confondere questa rappresentazione grafica con la traccia balistica (wound track / ballistic track) generata da un proiettile dopo il suo passaggio in un blocco in gelatina balistica calibrata, per il quale rimandiamo il lettore alla voce specifica contenuta in questo sito -



                                           

- Vista di profilo di due proiettili di tipo monostrutturato che consente di apprezzare il profilo apicale in grado di generare il fenomeno di focalizzazione dei flussi idrodinamici citato in precedenza.. Il proiettile a Sx è stato sparato, come rivelano i segni della rigatura presenti sulla sua superficie. Viceversa, il proiettile a Dx è stato appena estratto dalla rispettiva confezione. -


§2 - il proiettile francese originale modello THV (Très Haute Vitesse)


Negli anni '80 del XX secolo, il Ministero dell'Interno francese richiese alla SFM (N.B. si tratta dell'azienda di Stato operante principalmente nel settore del munizionamento militare) una nuova munizione destinata ad equipaggiare il personale delle FF.PP. destinato alla protezione del Presidente della Repubblica e delle alte personalità istituzionali. In particolare, veniva richiesta una munzione in grado di penetrare un giubotto antiproiettile indossato da un ipotetico criminale ma, al contempo, capace di non generare pericolosi  fenomeni di sovrapenetrazione. La SFM rispose alla richiesta del Governo realizzando il THV, un proiettile del tutto innovativo capace di prestazioni a dir poco esuberanti. Il primo prototipo venne realizzato in calibro 9x19mm, e raggiungeva la velocità di circa 790 m/s se sparato in una pistola semiautomatica con una canna di soli 4" (circa 102mm), e non in laboratorio con l'ausilio di una canna manometrica.!! La palla era realizzata con una speciale lega di Rame e Berillio, ed aveva un peso di  45grs. (circa 2,9 GRAMMI), ma il suo tratto distintivo più tipico era senza dubbio rappresentato dal suo profilo c.d. "a guglia". Poco prima della commercializzazione la velocità venne ridotta a circa 730 m/s e vennero fatti alcuni piccoli cambiamenti al profilo della palla. Accanto alla variante originale in calibro 9x19mm specificamente creata per le FF.PP. francesi, vennero poi commercializzate le varianti in calibro .38 Spl, .357 Magnum, e .45ACP. Vennero poi realizzate alcune varianti speciali in calibro  9x21mm IMI, 7,65 Browning (.32 ACP), 7,62x25 , 5,56 mm NATO e 7,62mm NATO (N.B. le THV per revolver si differenziano da quelle per pistola semiautomatica perchè mentre nelle prime la guglia è effettivamente accuminata, nelle seconde la guglia  è sormontata da un tronco di cono rovesciato per facilitare l'alimentazione !!). In Italia le THV vennero inizialmente importate dall'armeria Prima Armi di Pinerolo (TO), nelle versioni 9x21mm IMI, .38 Spl. e  .357 Magnum. Tuttavia, dopo pochi anni le THV scomparvero letteralmente dal mercato nonstante il loro elevatissimo valore qualitativo e le loro fenomenali prestazioni balistico-terminali. Piuttosto stranamente, il destino commerciale delle THV è stato alquanto sfortunato a livello mondiale, poichè se si eccettua il caso del Sudafrica, praticamente in tutto il mondo caddero in disuso con impressionante velocità (N.B. per una trattazione più dettagliata del BAT, si rinvia il lettore al testo BREVE GUIDA ALLE MUNIZIONI NON CONVENZIONALI edito dal GRURIFRASCA e commercializzato da Tuttostoria). Allo stato attuale le THV sono scomparse dal mercato italiano, anche se esiste un'azienda specializzata in meccanica di precisione che realizza palle simili a quelle delle  THV originali e le vende come componenti per ricarica. Dunque, se da un lato non esistono più le THV originali, dall'altro il ricaricatore più smaliziato può benissimo creare delle "copie autentiche" impiegando le palle prodotte della IGF di Santa Marina di Salerno (N.B. per ulteriori informazioni, si prega di rivolgersi allo 338 / 3586315).


segue - impiego pratico del proiettile THV



Da un punto di vista tecnico-costruttivo, il proiettile THV può essere definito come un proiettile iperleggero di tipo monostrutturato, dotato di anomale proprietà perforanti. E' iperleggero poichè, in qualsiasi calibro, il peso di palla è nettamente inferiore a quelli che sono i convenzionali pesi di palla commerciali. E' monostrutturato (od omogeneo che dir si voglia) perchè è realizzato con un SOLO materiale, un lega di Rame e  Berillio di cui non è nota ancora oggi l'esatta composizione. Infine è dotato di proprietà perforanti del tutto non comuni (rectius, anomale), perchè è in grado di perforare giubbotti antiproiettile di classe II e II-A, ma  non è in grado di generare quei fenomeni di sovrapenetrazione che sono tipici dei proiettili blindati ordinari (FMJ-RN ammo) o perforanti (AP ammo). In altri termini, se sparato in un corpo umano esso tende a rimanere all'interno nella quasi totalità dei casi, a meno che l'impatto non avvenga su strati tissutali di ridotto spessore (N.B. ad esempio un arto o, in certi casi, il collo o le ossa facciali). Si noti che a causa della sue proprietà perforanti, esso non viene ostacolato da strutture osteoarticolari di nessun tipo durante il suo tragitto intrcorporeo (N.B. questo significa che può penetrare agevolmente la teca cranica così come può penetrare la cassa toracica frantumando le costole o le scapole !!). Un altro dettaglio che viene spesso dimenticato è costituito dal fatto che il THV funziona perfettamente in TUTTE le armi di produzione moderna.



       

- Vista basale di due proiettili THV originali sparati da un'arma con canna di tipo semipoligonale. In ambo le foto, il proiettile sulla sinistra è quello sparato, mentre quello a destra è quello ancora NON sparato. Il proiettile sparato appare ancora come se fosse intonso, ed è riconoscibile solo per la presenza delle rigature e per la deformazione anaelastica che gli ha attribuito la tipica forma esagonale. -

Solamente le armi di vecchia produzione (e/o concezione) possono avere, talvolta, difficoltà di alimentazione. In altre parole, anche se il profilo di palla sembra essere del tutto anomalo, esso è in grado di garantire un ciclo di alimentazione  pienamente soddisfacente !! Questo è molto importante perchè l'affidabilità del binomio arma - munizione è un parametro FONDAMENTALE  per gli appartenenti alle FF.PP. od alle FF.AA. Limitando il discorso alle sole proprietà perforanti sui materiali inerti, il THV è in grado di attraversare facilmente materiali come vetro, lamiera, cartongesso, compensato, linoleum, plexiglass o simili. Analizzando invece le proprietà perforanti sui tessuti biologici, è interessante osservare come il proiettile tenda a destabilizzarsi violentemente, ribaltandosi di 180° lungo l'asse longitudinale dopo avere percorso circa 150 - 250mm. Questo fenomeno non avviene sempre, pur essendo alquanto frequente. Ci sono calibri che sono maggiormente inclini a generare questo fenomeno (N.B. ad esempio il 9x19mm, il .357 Magnum e, per quel poco che si sa, il 9x21mm IMI), mentre ve ne sono altri che sono scarsamente idonei a produrlo (N.B. per esempio il .38 Spl., il .45 ACP od il 7,65 Browning). Ancora, anche all'interno del medesimo calibro, le tolleranze costruttive possono favorire o non favorire la comparsa di questo fenomeno (N.B. le tolleranze costruttive incidono sul punto in cui si viene a collocare il baricentro. Questo può o meno facilitare il ribaltamento quando il proiettile passa da un ambiente scarsamente denso come l'atmosfera terrestre, ad uno molto denso come il corpo umano) . Dunque, potrebbe benissimo capitare che le variazioni presenti tra lotto e lotto possano favorire o sfavorire la comaprsa di questo fenomeno in  munizioni note per il fatto di sviluppare, o di non sviluppare, un simile comportamento.



                                 

- Rappresentazione grafica della traccia balistica (wound track) generata da un proiettile di tipo THV dopo il suo passaggio in un blocco di gelatina balistica (calibrata al 10% e condizionata termicamente a 4°C per 48 ore) con velocità di impatto superiore ai 600m/s
(N.B. per velocità superiori ai 700m/s la traccia tende ad essere più allungata. Nella gelatina "nuda" la cavità temporanea è lunga circa 300mm, mentre il tratto succesivo è composto solo dalla cavità permanente). Per la precisione, si tratta della traccia balistica che si genera quando il proiettile NON da luogo a fenomeni di ipostabilità intrabersaglio. Sono facilmente distinguibili la cavità permanente (N.B. è il disegno colorato di nero al suo interno) e la cavità temporanea (N.B. è il disegno non colorato al suo interno). Come si può ben vedere, il fenomeno cavitario temporaneo è di gran lunga superiore rispetto a quello cavitario permanente. Dopo avere impattato con il bersaglio, il proiettile prosegue la sua corsa in maniera pressochè lineare, fino ad arrestarsi -


                              

- Rappresentazione grafica della traccia balistica (wound track) generata da un proiettile di tipo THV dopo il suo passaggio in un blocco di gelatina balistica (calibrata al 10% e condizionata termicamente a 4°C per 48 ore) con velocità di impatto superiori ai 600m/s s (N.B. per velocità superiori ai 700m/s la traccia tende ad essere più allungata. Nella gelatina "nuda" la cavità temporanea è lunga circa 300mm, mentre il tratto succesivo è composto solo dalla cavità permanente).
Per la precisione, si tratta della traccia balistica che si genera quando il proiettile origina dei fenomeni di ipostabilità intrabersaglio che sono tipici dei proiettili dotati delle maggiori velocità di impatto. Sono facilmente distinguibili la cavità permanente (N.B. è il disegno colorato di nero al suo interno) e la cavità temporanea (N.B. è il disegno non colorato al suo interno). Come si può ben vedere, il fenomeno cavitario temporaneo è di gran lunga superiore rispetto a quello cavitario permanente. Dopo avere impattato con il bersaglio, il proiettile prosegue la sua corsa in maniera pressochè lineare, fino a ribaltarsi lungo il proprio asse longitudinale e a deviare bruscamente dal proprio percorso originario. Questa deviazione è molto pericolosa perchè, ribaltandosi, il proiettile tende a comportarsi come se fosse una sorta di "lama". Dopo questa deviazione, il proiettile si arresterà entro un breve tratto. Quando si manifesta un simile fenomeno, il proiettile tende ad arrestarsi sempre dentro al proprio bersaglio -


segue - prestazioni effettive del proiettile THV



Dal punto di vista applicativo, si può dire che tutti i soggetti (istituzionali e non) che hanno impiegato in pratica il THV originale sono stati più che soddisfatti !! Piuttosto stranamente, dalla Francia non provengono molti  dati relativi all'impiego reale delle THV. Viceversa, ve ne sono parecchi provenienti dalla Repubblica del Sudafrica. Per offrire una migliore informazione, diamo brevemente conto in questa sede di alcuni casi di impiego pratico delle THV, ovviamente senza alcuna pretesa di completezza  (N.B. tutti questi dati fanno riferimento a cartucce calibro 9x19mm di produzione sudafricana) :


- ferita d'arma da fuoco al torace con traiettoria pressochè frontale =  un poliziotto ha posto fine ad una rapina  sparando un solo colpo di pistola contro un malvivente che stava perpetrando il reato; il proiettile  è penetrato nella cavità toracica con una traiettoria pressochè frontale, leggermente sopra il miocardio, ed ha reciso una serie di vasi maggiori, per poi frantumare una vertebra; il proiettile è stato recuperato a livello sottocutaneo sul lato opposto a quello di ingresso
- ferita d'arma da fuoco tendenzialmente frontale ma con traiettoria di tipo eccentrico =  un poliziotto ha posto fine ad una tentativo di sequestro sparando un solo colpo di pistola contro un malvivente che stava perpetrando il reato; il proiettile  è penetrato nella cavità toracica con una traiettoria tendenzialmente frontale ma eccentrica e, dopo avere frantumato una costola, ha  reciso l'arco aortico ed ha incrinato una verterba; il proiettile è stato recuperato a livello sottocutaneo sul lato opposto a quello di ingresso
- ferita d'arma da fuoco al torace con traiettoria pressochè frontale =  un poliziotto ha posto fine ad una rapina  sparando un solo colpo di pistola contro un malvivente che stava perpetrando il reato; il proiettile  è penetrato nella cavità toracica con una traiettoria pressochè frontale, leggermente sotto all'apofisi xifoide (N.B. è la parte inferiore dello sterno), ha reciso l'aorta ed ha letteralmente disintegrato una vertebra; il proiettile è stato recuperato a livello sottocutaneo sul lato opposto a quello di ingresso
- ferita d'arma da fuoco al torace con traiettoria fortemente laterale  =  un poliziotto ha posto fine ad una rapina  sparando un solo colpo di pistola contro un malvivente che stava perpetrando il reato; il proiettile  è penetrato nella cavità toracica con una traiettoria pressochè perpendicolare rispetto alla parete laterale della cassa toracica, ha frantumato due costole ed ha perforato, in sequenza, il polmone destro e quello sinistro; il cuore non è stato interessato direttamente dal proiettile, ma è stato raggiunto da alcuni frammenti ossei provenienti dalla frattura delle costole; il proiettile è stato rinvenuto in sede autoptica sul lato opposto a quello di ingresso, a livello sottocutaneo
 - ferita d'arma da fuoco al torace con traiettoria pressochè frontale =  un poliziotto ha posto fine ad una rapina  sparando un solo colpo di pistola contro un malvivente che stava perpetrando il reato; il proiettile  è penetrato nella cavità toracica con una traiettoria pressochè frontale, ha perforato, in sequenza, lo sterno ed il muscolo cardiaco; dopo avere frantumato una vertebra, il proiettile è stato rinvenuto in sede autoptica sul lato opposto a quello di ingresso, a livello sottocutaneo
- ferita d'arma da fuoco al torace con traiettoria fortemente laterale  =  un poliziotto ha posto fine ad una rapina  sparando un solo colpo di pistola contro un malvivente che stava perpetrando il reato; il proiettile  è penetrato nella cavità toracica con una traiettoria pressochè perpendicolare rispetto alla parete laterale della cassa toracica, ed ha perforato, in sequenza, il polmone sinistro, il muscolo cardiaco ed il polmone destro; dopo avere frantumato una costola, il proiettile è stato rinvenuto in sede autoptica sul lato opposto a quello di ingresso, a livello sottocutaneo
- ferita d'arma da fuoco tendenzialmente frontale ma con traiettoria di tipo eccentrico =  un poliziotto ha posto fine ad una tentativo di sequestro sparando un solo colpo di pistola contro un malvivente che stava perpetrando il reato; il proiettile  è penetrato nella cavità toracica con una traiettoria tendenzialmente frontale ma eccentrica, ed ha perforato, in sequenza, lo sterno ed il ventricolo sinistro;  il proiettile è stato rinvenuto in sede autoptica contro una vertebra, che è stata parzialmente frantumata
- ferita d'arma da fuoco al torace con traiettoria  laterale ma posizionata all'indietro  =  un poliziotto ha posto fine ad un tentativo di omicidio sparando un solo colpo di pistola contro un malvivente che stava perpetrando il reato; il proiettile  è penetrato nella cavità toracica con una traiettoria decentrata ed arretrata rispetto alla parete laterale della cassa toracica, ed ha perforato, in sequenza, il polmone sinistro, il muscolo cardiaco ed il polmone destro; dopo avere frantumato una costola, il proiettile è stato rinvenuto in sede autoptica sul lato opposto a quello di ingresso, a livello sottocutaneo
- ferite d'arma da fuoco al torace ed al cranio con traiettoria pressochè frontale =  un poliziotto ha posto fine ad una rapina  sparando due colpi di pistola contro un malvivente che stava perpetrando il reato; il primo proiettile è penetrato nella cavità toracica con una traiettoria pressochè frontale ed ha perforato, in sequenza, lo sterno ed il muscolo cardiaco; dopo avere frantumato una vertebra, il proiettile è stato rinvenuto in sede autoptica sul lato opposto a quello di ingresso, a livello sottocutaneo; il secondo proiettile è penetrato nella teca cranica attraverso l'osso frontale ed ha causato un intenso danno al tessuto cerebrale; entrambe le ferite erano letali
- ferita d'arma da fuoco tendenzialmente frontale ma con traiettoria di tipo eccentrico =  un poliziotto ha posto fine ad una tentativo di sequestro sparando un solo colpo di pistola contro un malvivente che stava perpetrando il reato; il proiettile  è penetrato nella cavità toracica con una traiettoria tendenzialmente frontale ma eccentrica, ed ha perforato, in sequenza, lo sterno ed il polmone sinistro;  il proiettile è stato rinvenuto in sede autoptica a circa 20mm da una vertebra
- ferite d'arma da fuoco tendenzialmente frontali ma con traiettoria di tipo eccentrico =  un poliziotto ha posto fine ad una tentativo di sequestro sparando due colpi di pistola contro un malvivente che stava perpetrando il reato; il primo proiettile è penetrato nella cavità toracica con una traiettoria tendenzialmente frontale ma eccentrica, ed ha perforato il miocardio, arrestandosi poi contro una vertebra; il secondo proiettile ha frantumato una costola e, successivamente, ha penetrato un polmone ed ha reciso l'aorta; entrambe le ferite erano letali; entrambe i proiettili sono stati recuperati
- ferita d'arma da fuoco al torace con traiettoria fortemente laterale  =  un poliziotto ha posto fine ad una rapina  sparando un solo colpo di pistola contro un malvivente che stava perpetrando il reato; il proiettile  è penetrato nella cavità toracica all'altezza dell'ascella destra ed ha perforato entambe i polmoni; dopo avere frantumato una costola, il proiettile è stato rinvenuto in sede autoptica sul lato opposto a quello di ingresso, a livello sottocutaneo
- ferita d'arma da fuoco al torace con traiettoria  laterale ma posizionata all'indietro  =  un poliziotto ha posto fine ad un tentativo di omicidio sparando due colpi di pistola contro un malvivente che stava perpetrando il reato; il primo proiettile è andato a vuoto e non è stato ritrovato; il secondo proiettile  è penetrato nella cavità toracica con una traiettoria decentrata ed arretrata rispetto alla parete laterale della cassa toracica, ha frantumato una costola, ed ha perforato il polmone destro; il proiettile è stato rinvenuto in sede autoptica sul lato opposto a quello di ingresso, a livello sottocutaneo
 - ferite d'arma da fuoco al torace con traiettoria pressochè frontale =  un poliziotto ha posto fine ad una rapina  sparando due colpi di pistola contro un malvivente, dotato di giubbotto antiproiettile, che stava perpetrando il reato; il primo proiettile  è penetrato nella cavità toracica attraversando lo sterno ed il muscolo cardiaco, per arrestarsi poi contro una vertebra; il secondo proiettile è penetrato nella cassa toracica frantumando una costola e lesionando il pericardio; entrambi i proiettili sono stati rinvenuti sul lato opposto a quello di ingresso, a livello sottocutaneo
 - ferita d'arma da fuoco al cranio con traiettoria pressochè frontale =  un poliziotto ha posto fine ad un tentativo di omicidio sparando un solo colpo di pistola contro un malvivente che stava perpetrando il reato; il proiettile è penetrato nella teca cranica attraversando grossomodo l'osso frontale in una collocazione centrale; l'effetto lesivo è stato devastante ed ha meso fine immediatamente allo scontro; dopo avere attraversato con facilità l'osso frontale, il proiettile ha di fatto asportato parte dei lobi frontali ed ha prodotto una profonda lesione intraventricolare (N.B. quando ci sono lesioni del genere, di norma le ossa temporali appaiono "piegate verso l'esterno" e, nell'immediato, di vedono schizzi di fluido cerebrale che fuoriescono dai canali auricolari e dal foro di ingresso !! ); il proiettile non è stato ritrovato poichè ha penetrato nuovamente la teca cranica ed e fuoriuscito all'esterno (N.B. questo fenomeno non sempre si verifica, poichè ci sono casi in cui il proiettile rimane incastrato all'interno della scatola cranica)
- ferita d'arma da fuoco al cranio tendenzialmente frontale ma con traiettoria di tipo eccentrico=  un poliziotto ha posto fine ad un tentativo di sequestro sparando un solo colpo di pistola contro un malvivente che stava perpetrando il reato; il proiettile è penetrato nella teca cranica attraversando grossomodo l'osso frontale in una collocazione centrale ma spostata di circa 30mm verso destra; l'effetto lesivo è stato devastante ed ha meso fine immediatamente allo scontro; dopo avere attraversato con facilità l'osso frontale, il proiettile ha di fatto asportato il lobo frontale destro ed ha prodotto una profonda lesione intraventricolare; il proiettile è stato rinvenuto sul lato opposto a quello di ingresso, profondamente incastrato nella teca cranica


L'esame di laboratorio in gelatina balistica (calibrata al 10% e condizionata termicamente per 48 ore a 4°C) mostra una tendenza a non sovrapenetrare il bersaglio da parte di questa munizione. Questo risultato è stato confermato sia in laboratorio (impiegando blocchi di gelatina mascherata e non mascherata) , sia a livello pratico. Spesso capita di leggere, tramite diverse fonti bibliografiche, che le THV "...hanno la capacità di penetrare circa 300mm di tessuto biologico..." e tenuto conto del fatto che questa affermazione non proviene da pubblicazioni scientifiche, si può senza dubbio dire che presenta una certo fondo di verità. Ad esempio, di solito la sovrapenetrazione (con le THV) avviene solo se vengono attinti RIDOTTI spessori di tessuto, tuttavia, è noto il caso in cui è avvenuta la ritenzione del proiettile in un soggetto che era stato colpito al collo (N.B. in realtà la ferita era alla base del collo ed il proiettile si era incastrato in una vertebra, poichè se la traiettoria è eccentrica il proiettile tende a fuoriuscire !!). Al contrario, sono noti casi in cui si è verificata sovrapenetrazione in soggetti che erano stati colpiti agli arti inferiori o superiori.

       


- Vista basale di due proiettili IGF originali sparati da una Tanfoglio dotata di canna di tipo semipoligonale. In ambo le foto, il proiettile sulla sinistra è quello sparato, mentre quello a destra è quello ancora NON sparato. Il proiettile sparato appare ancora come se fosse intonso, ed è riconoscibile solo per la presenza delle rigature e per la deformazione anaelastica che gli ha attribuito la tipica forma esagonale. -

                                                   


- Sopra, a Dx, una cartuccia calibro 9x21mm ricaricata con una palla IGF da 51grs. di peso. A Sx, la palla impiegata per assemblare la ricarica . Con una ricarica molto attenta, è possibile ottenere eccellenti risultati pratici -



segue - osservazioni di carattere fisiopatologico


L'analisi dei referti medico-legali permette di comprendere meglio il comportamento delle THV sotto il profilo fisiopatologico. Senza alcuna pretesa di completezza, si ritiene utile segnalare quanto segue :


- lesioni ai tessuti ossei ed alle strutture osteoarticolari in genere  = tutti i tessuti ossei e le strutture osteoarticolari vengono penetrati dalle THV senza alcuna difficoltà; in caso di impatto con ossa piatte od allungate, è possibile riscontrare la presenza di incrinature lunghe dai 20 a 60mm, oltre al distacco di schegge con forma vagamente piatta nella parte posteriore del foro di ingresso; solitamente il tessuto osseo viene ridotto in frammenti di dimensione grossolana (ctra 0,5 e 1 cm2), anche se non mancano casi in cui vengono generati frammenti di dimensioni abbastanza minuta; parte dei frammenti ossei vengono trasportati dal proiettile durante il suo tragitto intrasomatico e vengono letteralmente "lanciati" contro i tessuti circostanti; questo fenomeno di trasporto dei frammenti ossei (N.B. si tratta del fenomeno volgarmente indicato, in certe fonti bibliografiche, come "effetto palla da biliardo") è in grado di lesionare parte dei tessuti circostanti, spesso (N.B. anche se non sempre !!) con effetto letale (N.B. in caso di lesioni al torace non è infrequente che i frammenti di una costola vengano lanciati contro i grandi vasi o contro il miocardio !!)
- lesioni al cranio ed alle ossa facciali in particolare = le lesioni alla scatola cranica cagionate dalle THV sono tra le più devastanti in assoluto; il foro di ingresso può apparire a volte come grossolanamente circolare, mentre altre volte come del tutto irregolare; le ossa più vicine al foro di ingresso sono solcate da incrinature lunghe e profonde; di norma vi sono grossi frammenti di forma appiattita che si staccano nella parte interna della teca cranica (attorno al foro di ingresso) e che vengono trasportati dentro al canale vulnerante; altre volte, viceversa, si può ricontrare la mancanza di frammenti ossei (N.B. è il caso in cui il foro di ingresso non appare circolare ma completamente sfrangiato !!), i quali vengono lanciati verso l'esterno nel momento in cui proiettile impatta contro la teca cranica; a causa della intensa pressione che si genera al passaggio del proiettile, sono poi presenti fratture della base cranica; in caso di impatto con l'osso frontale, di norma si nota la frattura di ambo le ossa temporali; alcuni testimoni riferiscono "...di avere visto esplodere le tempie..." del soggetto colpito, ma si deve trattare, molto più probabilmente, della fuoriuscita violenta di fluido cerebrale dai canali auricolari; viceversa, si può naturalmente assistere alla fuoriuscita di fluido cerebrale dal foro di ingresso del proiettile a causa della elevata velocità di impatto; il fenomeno della perdita di fluido cerebrale è piuttosto frequente e può verificarsi o per sfondamento dei canali auricolari, oppure per sfondamento dei seni nasali; a seconda dei casi, il proiettile può essere recuperato all'interno della scatola cranica, oppure potrebbe non essere recuperato in caso di perforazione completa;  va detto che la perforazione completa di norma è più frequente in caso di lesione alle ossa facciali che non a quelle del cranio, a causa della minore densità dei tessuti che vengono penetrati
- lesioni agli organi con contenuto liquido = in caso di lesione ad organi con contenuto liquido, come ad esempio il muscolo cardiaco, si assiste alla formazione delle c.d. "lesioni da scoppio"; a causa del c.d. principio di Pascal (N.B. è il principio fisico per cui la pressione esercitata in un punto di un fluido è costante in ogni suo punto), l'organo (rectius, il tessuto) appare come se fosse esploso dall'interno, ossia solcato da lunghe e profonde lacerazioni;  spesso capita che, in sede di esame autoptico, l'organo appaia come dotato di una collocazione del tutto anomala (N.B. numerosi referti autoptici descrivono il rapporto con gli organi circostanti come "anomalo", mentre altri referti parlano addirittura di "...organo che appare spostato rispetto alla sua collocazione naturale..." !!) e, una volta espiantato, l'organo risulta essere del tutto privo della consistenza e della forma originaria;
- lesioni agli organi cavi = in caso di lesione agli organi cavi si notano profonde lacerazioni tissutali unite alla presenza di zone necrotiche mediamente estese; se il soggetto sopravvive, la zona di necrosi secondaria tende ad estendersi  piuttosto rapidamente entro le 24 - 48 ore successive al trauma; anche in caso di lesione agli organi cavi si notano numerosi caratteri tipici delle lesioni da scoppio tipiche delle lesioni agli organi cavi (V. voce a se); se la lesione è localizzata in prossimita di un vaso, è abbastanza frequente che esso venga lacerato in tutto o in parte
- lesioni agli organi parenchimatosi = in caso di lesioni agli organi parenchimatosi (N.B. cioè agli organi con una robusta guaina esterna ed una struttura cellulare densa e molto compatta, come ad esempio il  fegato, la milza, o i reni) si osserva una diffusione esponenziale delle zone di necrosi primaria e secondaria dovuta alla architettura cellulare tipica di questi tessuti; questo tipo di tessuto è, in termini alquanto semplificati, estremamente "rigido", e non tollera alcun tipo di deformazione delle forma e del volume originari; nel caso di lesioni al fegato, ad esempio, spesso capita che l'organo una volta espiantato appaia come se fosse "rotto in due o più pezzi"; questo tipo di lesione è normalmente letale in tempi abbastanza ristretti, tenuto conto del fatto che spesso vengono interessati grossi vasi attigui a questi organi
- lesioni vascolari in genere = a causa della estrema velocità di impatto, nonchè della violenta decelerzione a cui il proiettile è sottoposto durante il suo tragitto intracorporeo, tutti i vasi che vngono incontrati vengono irrimediabimente lacerati ; quasi sempre la lacerazione è totale, spesso anche in caso di lesione parziale o prossimale, perchè l'altissima velocità di impatto è in grado di deformare la struttura dei vasi ben oltre quello che è il loro naturale limire di elasticità; in caso di lesione totale o parziale di grossi vasi come l'aorta, l'arteria polmonare, l'arteria mediastinica o simili, la lesione risulta essere letale in tempi abbastanza brevi; si tenga conto del fatto che se il proiettile dovesse destabilizzarsi, esso agisce come se fosse una sorta di "lama" per un tratto più o meno lungo; in questo modo si viene a produrre una lesione che ricorda in un certo modo quelle cagionate dagli strumenti da punta o da taglio
- lesioni al tessuto polmonare =  in caso di lesioni al tessuto polmonare gli esiti sono quasi sempre letali; pur essendo il tessuto polmonare noto per il fatto di essere estremamente elastico, l'impatto di una THV è in grado di devitalizzare porzioni più o meno ampie di tessuto polmonare in tempi molto ristretti poichè la decelarazione del proiettile è così violenta da rendere il tessuto prima ischemico e, successivamente, necrotico, in tempi ridottissimi (N.B. cioè in tempi del centesimo di secondo !!);  se il soggetto sopravvive è necessario ricorrere all'asportazione di parte del lobo che è stato colpito, ponendo attenzione al fatto che la zona di necrosi secondaria può estendersi abbastanza velocemente nelle 24 - 48 ore successive al trauma (N.B. si tenga conto del fatto che la percentuale di sopravvivenza è alta solo se la lesione è posta ai margini del tessuto polmonare, cioè tra il bordo esterno del singolo lobo e la cavità pleurica); un aspetto molto importante è costituito dal fatto che la lesione causata da una THV è in grado di fare collassare su se stesso il polmone in tempi molto rapidi; si genera, cioè, qella condizione patologica nota come emopneumotorace, che assume una conformazione non dissimile da quella tipica delle lesioni causate dai proiettili tipici dei moderni fucili d'assalto; a livello visivo, la lesione al tessuto polmonare appare essere caratterizzata, oltre che per la presenza del classico canale vulnerante e per la zona di necrosi primaria alquanto estesa, anche per la presenza di vaste aree in cui è evidente un travaso di sangue dai capillari al tessuto circostante
- lesioni al tessuto muscolare in genere = premesso che il tessuto muscolare viene perforato senza alcun problema dalle THV (N.B. al pari dell'epidermide e del tessuto adiposo eventualmente presente in certi distretti corporei ), in caso di lesione a carico di questo tipo di tessuto, è possibile notare il tipico canale vulnerante (spesso occupato da depositi ematici, frammenti di tessuto necrotico, frammenti di tessuto osseo e di vestiario) circondato da una zona di necrosi primaria che si estende per circa 30mm dal centro della lesione; dal momento che la zona di necrosi secondaria è apparentemente assente, mentre in realtà tende a manifestarsi entro le 24 - 48 successive, è compito del chirurgo stabilire se è preferibile intervenire con un ablazione totale del tessuto necrotico e di parte dei  tessuti circostanti apparentementi vitali, oppure se è preferibile effettuare un intervento meno invasivo con un'asportazione parziale dei tessuti intorno alla lesione


In conclusione si può dire che le SFM "THV"sono un ottimo prodotto che qualsiasi fabbricante di munizioni degno di questo nome dovrebbe prendere seriamente in considerazione per una produzione di massa. In primo luogo potrebbero essere assemblati caricamenti ad hoc specifici per difesa personale che un qualsiasi fabbricante potrebbe collocare sul mercato in elevati quantitativi e con estrema rapidità. Non è difficile capire che agendo in questo modo un fabbricante di munizioni si garantirebbe un bacino di utenza di livello internazionale!! In secondo luogo sarebbe possibile assemblare caricamenti speciali per le esigenze delle FF.PP. Non ci vuole molto a capire che logica e buon senso imporrebbero una IMMEDIATA adozione da parte di tutte le FF.PP. italiane per farle diventare munizionamento standard per tutti i Reparti c.d. "speciali"!! Alcuni potrebbero sollevare le seguenti critiche  :

- il costo elevato del materiale = il problema si risolve semplicemente non usando la costosissima lega in rame-berillio utilizzata originariamente dalla SFM, ma del convenzionale ottone che è molto più facile ed economico da reperire
- la sostanziale irreperibilità = dal momento che un'azienda italiana (la IGF di Santa Marina di Salerno) produce un clone dellea THV originale per asportazione di truciolo con tornio a CNC, un ipotetico fabbricante di munizioni italiano
- l'usura della armi = anche se apparentemente insormontabile (N.B. voci non controllate affermano che il GSG-9 non adottò le THV perchè esse si rivelarono eccesivamente usuranti  sulle armi in dotazione), il problema si risolve semplicemente sostituendo le molle di recupero originarie con altre più robuste ed effettuando una manutenzione con criteri più stringenti, in modo da sostituire con maggiore frequenza le molle delle varie armi


Come si è visto si tratta di critiche e di problemi più teorici che reali, e dunque facilmente risolvibili. Purtroppo allo stato attuale NULLA sembra muoversi ne a livello commerciale / industriale, ma nemmeno a livello istituzionale, ed i membri delle branche più specialistiche delle FF.PP. italiane sono ancora COSTRETTI ad attendere l'avvento di un nuovo prodotto che si rivelerebbe sicuramente moto utile.


§3 - il proiettile sudafricano modello MONAD


Negli anni '80 del XX secolo, la Repubblica del Sudafrica era sotto l'embargo imposto dalle Nazioni Unite a causa della sua politica di segregazione razziale. Tutti i rapporti commerciali internazionali erano interdetti, ed il reprimento di munizioni per armi corte capaci di elevate prestazioni era pressochè impossibile. Nonostante questo, alcuni esemplari di THV giunsero in Sudafrica, e colpirono immediatamente l'attenzione delle locali FF.PP. (N.B. si trattava del SAP, cioè South African Police). Venuta a conoscenza della cosa, l'azienda statale produttrice di munizioni, la PMP, realizzò una copia speculare delle THV francesi, che venne successivamente denominata MONAD, a causa del nome del suo inventore (N.B. più precisamente, il nome deriva da MONsieur / Andrè van Dyke). I consumatori finali (cioè le FF.AA. e le FF.PP.) furono subito molto soddisfatti di questa variante autoctona delle THV. Tuttavia, dal momento che le armi impiegate erano state prodotte in tempi e da produttori diversi, per eliminare alla radice qualsiavoglia problema di alimentazione venne applicato una sorta di cappuccio sopra la guglia tipica delle THV. Questa nuova cartuccia divenne subito la munizione di ordinanza presso le unità speciali delle FF.AA. (SPEC-MAG) e delle FF.PP. (TAC-MAG) sudafricane.


§4 - il proiettile sudafricano modello ELIMINATOR (I e II generazione)


Capita l'importanza della sua scoperta, Andrè Van Dyke si licenziò dalla PMP e fondò, insieme a Ivan Monsieur la New Generation Ammo Co (più nota come NGA) una nuova azienda che si occupava unicamente della produzione e commercializzazione di munizioni capaci di alte prestazioni. Il prodotto più innovativo ed interessante realizzato dalla NGA è stato sicuramente il c.d. "Eliminator". Questa nuova munizione, presentata inizialmente nel solo calibro 9x19mm, appare esteriormente come una cartuccia dotata di una palla blindata ordinaria con una punta (rectius, un'ogiva) di colore rosso. Ad un esame ravvicinato, però, la punta di colore rosso si rivela essere un inserto di materiale plastico. Rimuovendo l'inserto in materiale plastico, è possibile scoprire la struttura interna del proiettile. Essa è molto simile ad un convenzionale proiettile da tiro (WC), ma possiede una superficie interna a profilo concavo con una sorta di "...aculeo centrale..." che funge da elemento di ritegno del puntale in plastica. Il suo peso è nominale  di 78grs. (circa 5,1 GRAMMI) e viene spinto a circa 425m/s  in un'arma con una canna di soli 4" (circa 102mm). Il suo comportamento balistico-terminale è per certi aspetti affine a quello delle THV, anche se il danno a livello tissutale non è così esteso.


   

- Sopra, una scatola contenente 200  palle NGA modello "Eliminator" disponibile piuttosto facilmente tramite l'importatore italiano (la Northwest di Genova). Attualmente esistono due pesi di palla diversi per il 9mm, vale a dire 60 e 78grs.Per ulteriori informazioni, si prega di contattare l'indirizzo info@northwestbullets.com o di visitare il sito www.northwestbullets.com -


   

- A Sx, una scatola contenente 200  palle NGA modello "Eliminator" disponibile tramite l'importatore italiano (la Northwest di Genova) per la ricarica casalinga. A Dx, vista di vari profili della palla "Eliminator". Com'è facile intuire, si tratta della variante di seconda generazione. Per ulteriori informazioni si prega di contattare l'indirizzo info@northwestbullets.com o di visitare il sito www.northwestbullets.com -



       


- A Sx, una cartuccia calibro 9x21mm ricaricata con una palla NGA "Eliminator" da 60grs. di peso. Impiegando polveri adeguate, è possibile raggiungere la velocità di circa 600m/s usando una convenzionale Beretta M-98
s (N.B. nella gelatina "nuda" la cavità temporanea è lunga circa 200-250mm, mentre il tratto succesivo è composto solo dalla cavità permanente).. A Dx, la stessa palla di prima recuperata dopo l'impatto con un blocco di gelatina balistica calibrata al 10% e dotata di quadrupla mascheratura. L'impatto avvenuto ad alta velocità (N.B. oltre i 600m/s) ha distrutto gran parte dell'ogiva in materiale plastico ed ha deformato la parte metallica che è realizzata in lega di rame nichelato. Di questo fenomeno è visibile il filmato su questo stesso sito (v. voce a se) . I calibri disponibili sono 9mm, .38/357, 10mm, 44 e 45. In ogni caso, si tratta di un'ottima scelta per la difesa abitativa e per la difesa personale in genere -

Dal punto di vista costruttivo, va ricordato che il proiettile è realizzato con una particolare lega di Rame, ed è ricoperto con un rivestimento in nickel per limitare la formazione di depositi parassiti nell'anima della canna. Similmente alle THV anche questa munzione sembra essere del tutto priva di qualsivoglia capacità di sovrapenetrazione (overpenetration), il che è estremamente importante per gli operatori delle FF.PP. Diversamente dalle THV, invece, questa munzione è del tutto PRIVA di proprietà perforanti, dal momento che non è in grado di penetrare giubbotti antiproiettili di classe II o II-A. Del proiettile modello Eliminator ne esistono due versioni, o generazioni che dir si voglia. La prima generazione possedeva un puntale in materiale plastico che veniva espulso violentemente all'atto dello sparo in manira affine a quanto accade nei BAT prodotti dalla GECO (N.B. per una trattazione più dettagliata del BAT, si rinvia il lettore al testo BREVE GUIDA ALLE MUNIZIONI NON CONVENZIONALI edito dal GRURIFRASCA e commercializzato da Tuttostoria). La seconda generazione possiede invece un puntale in materiale plastico che viene distrutto all'atto dello sparo per evitare che possa causare ferimenti a operatori delle FF.PP. o a terzi estranei. Studi dettagliati avevano rilevato che l'inserto in materiale plastico impiegato nelle munizioni di prima generazione era in grado di penetrare fogli di compensato di 5mm di spessore. Per questo motivo si è proceduto alla sostituzione del materiale in maniera tale da avere la distruzione del puntale entro un massimo di 300mm dalla volata. La versione attuale dell'Eliminator è, dunque, estremamente più sicura rispetto alla precedente. Numerose e variegate sono state le applicazioni pratiche di questo tipo di proiettile. Per meri fini informativi, ci si limita a segnalare alcuni casi provenienti direttamente dal Pronto Soccorso dei principali ospedali sudafricani (N.B. per la precisione ci si riferisce ai nosocomi di Pretoria e Johannesburg)  :


- ferita d'arma da fuoco al torace con traiettoria pressochè frontale =  un poliziotto ha posto fine ad una rapina  sparando un solo colpo di pistola contro un malvivente che stava perpetrando il reato; il proiettile  è penetrato nella cavità toracica con una traiettoria pressochè frontale, ha perforato, in sequenza, lo sterno ed il muscolo cardiaco; dopo avere frantumato una vertebra, il proiettile è stato rinvenuto in sede autoptica sul lato opposto a quello di ingresso, a livello sottocutaneo
- ferita d'arma da fuoco al torace con traiettoria fortemente laterale  =  un poliziotto ha posto fine ad una rapina  sparando un solo colpo di pistola contro un malvivente che stava perpetrando il reato; il proiettile  è penetrato nella cavità toracica con una traiettoria pressochè perpendicolare rispetto alla parete laterale della cassa toracica, ed ha perforato, in sequenza, il polmone sinistro, il muscolo cardiaco ed il polmone destro; dopo avere frantumato una costola, il proiettile è stato rinvenuto in sede autoptica sul lato opposto a quello di ingresso, a livello sottocutaneo
- ferita d'arma da fuoco tendenzialmente frontale ma con traiettoria di tipo eccentrico =  un poliziotto ha posto fine ad una tentativo di sequestro sparando un solo colpo di pistola contro un malvivente che stava perpetrando il reato; il proiettile  è penetrato nella cavità toracica con una traiettoria tendenzialmente frontale ma eccentrica, ed ha perforato, in sequenza, lo sterno ed il ventricolo sinistro;  il proiettile è stato rinvenuto in sede autoptica contro una vertebra, che è stata parzialmente frantumata
- ferita d'arma da fuoco al torace con traiettoria  laterale ma posizionata all'indietro  =  un poliziotto ha posto fine ad un tentativo di omicidio sparando un solo colpo di pistola contro un malvivente che stava perpetrando il reato; il proiettile  è penetrato nella cavità toracica con una traiettoria decentrata ed arretrata rispetto alla parete laterale della cassa toracica, ed ha perforato, in sequenza, il polmone sinistro, il muscolo cardiaco ed il polmone destro; dopo avere frantumato una costola, il proiettile è stato rinvenuto in sede autoptica sul lato opposto a quello di ingresso, a livello sottocutaneo
- ferite d'arma da fuoco al torace ed al cranio con traiettoria pressochè frontale =  un poliziotto ha posto fine ad una rapina  sparando due colpi di pistola contro un malvivente che stava perpetrando il reato; il primo proiettile è penetrato nella cavità toracica con una traiettoria pressochè frontale ed ha perforato, in sequenza, lo sterno ed il muscolo cardiaco; dopo avere frantumato una vertebra, il proiettile è stato rinvenuto in sede autoptica sul lato opposto a quello di ingresso, a livello sottocutaneo; il secondo proiettile è penetrato nella teca cranica attraverso l'osso frontale ed ha causato un intenso danno al tessuto cerebrale; entrambe le ferite erano letali


                                            NGA modello "Eliminator" e SFM modello"THV" : similitudini e differenze



NGA" Eliminator"
SFM "THV"
V(0)
molta alta
altissima
lunga gittata
no
no
natura
duplice
unitaria
densità di caricamento
alta
alta
perforazione materiali strutturali
si
si
perforazione giubbotti antiproiettile
no
si
sovrapenetrazione
molto bassa
molto bassa
perdita di velocità
alta
alta
propellenti specifici
sferici e progressivi in relazione al singolo calibro
idem
capacità di focalizzazione
no
si
resistenza strutturale
alta
alta
capacità di alimentazione
altissima
altissima


                                                                                        LEGENDA


- V(0) = indica la velocità alla bocca in m/s, specificando quanto è elevata
- lunga gittata = indica se il proiettile possiede una lunga gittata
- natura = indica il modo in cui  è composto il proiettilè è composto
- densità di caricamento = indica se la densità di caricamento è più o meno elevata
- peforazione materiali strutturali = indica se il proiettile può perforare materiali come legno, vetro o lamierino acciaioso
- perforazione giubbotti anti proiettile = indica se il proiettile è in grado di perforare giubbotti antiproiettile
- sovrapenetrazione = indica se il proiettile ha una capacità di  penetrazione eccessiva
- perdita di velocità = quantifica grossolanamente la perdita di velocità
- propellenti specifici = indica la forma e la tipologia dei propellenti più indicati per il caricamento
- capacità di focalizzazione (dei flussi idrodinamici) = specifica se il proiettile è in grado di focalizzare i flussi idrodinamici a 90° rispetto alla propria traiettoria post-impatto
- resistenza strutturale = specifica quanto il proiettile è resistente
- facilità di alimentazione = specifica quanto il proiettile (cartuccia) è in grado di alimentare armi semiautomatiche od automatiche


A partire dal 1997 , in Sudafrica è stato vietato l'impiego di munizioni blindate a punta cava (JHP) sia ai comuni cittadini, sia ai membri delle FF.PP.. Le uniche munizioni che possono essere impiegate sono quelle blindate a punta tonda di tipo convenzionale. Il divieto è stato esteso anche alle Eliminator, poichè considerate "...comunque a punta cava..." . A quanto è dato sapere, alle Unità convenzionali delle FF.PP. e delle FF.AA. è stato imposto l'obbligo di usare SOLO munizioni blindate, tuttavia, le Unità speciali delle FF.AA. o delle FF.PP. continuano ad usare l'Eliminator od il MONAD. Attualmente l'Eliminator è importato negli USA come munizione commerciale, mentre mancano importatori ufficiali per l'Europa, anche se non mancano esercizi commerciali (N.B. anche italiani, come ad esempio la Northwest di Genova, contattabile all'indirizzo info@northwestbullets.com per ulteriori informazioni) in cui è possibile reperire le SOLE palle come componenti per ricarica. Per ulterori informazioni sul proiettile modello "Eliminator", si prega di contattare direttamente la NGA al seguente indirizzo  : New Generation Ammunition, Co., P.O. Box 9207, Hennopsmeer, Republic of South Africa  (N.B. per chi volesse telefonare, il recapito telefonico è +27 - 12.666.8983)

   

 

In conclusione si può dire che le NGA "Eliminator" sono un ottimo prodotto che qualsiasi fabbricante di munizioni degno di questo nome dovrebbe prendere seriamente in considerazione. In primo luogo potrebbero essere assemblati caricamenti ad hoc specifici per difesa personale che un qualsiasi fabbricante potrebbe collocare sul mercato in elevati quantitativi e con estrema rapidità. Non è difficile capire che agendo in questo modo un fabbricante di munizioni si garantirebbe un bacino di utenza di livello internazionale!! In secondo luogo sarebbe possibile assemblare caricamenti speciali per le esigenze delle FF.PP. Anzi, a voler ben guardare le cose, logica e buon senso imporrebbero una IMMEDIATA adozione da parte di tutte le FF.PP. italiane per farle utilizzare, ad esempio, da quei Reparti destinati ad operare in ambienti urbani connotati da alta desità di popolazione. L'attuale momento di "...moneta forte..." da parte dell'euro, consentirebbe ad un ipotetico fabbricante di munizioni italiano di acquistare un elevato quantitativo di palle per assemblare poi le munizioni nel proprio stabilimento. Di fatto, allo stato attuale NULLA sembra muoversi a livello istituzionale, ed i membri delle FF.PP. italiane sono ancora COSTRETTI ad attendere l'avvento di un nuovo prodotto che si rivelerebbe sicuramente moto utile. La prospettiva di un'ipotetica diffusione anche sul mercato civile, dovrebbe tuttavia spronare qualche fabbricante di munizioni italiano a darsi da fare in tempi brevi. O almeno si spera !!