PROFILI DISTINTIVI TRA I PROIETTILI PER IMPIEGO
VENATORIO PRODOTTI ORIGINARIAMENTE DALLA RWS
§1 - profili generali di carattere storico
L'azienda nota come RWS (oggi controllata dal gruppo industriale RUAG
ammotech-AG) , cioè Rheinisch-Westfailische Sprengstoff fabriken
(lett. le fabbriche di esplosivi della Renania-Westfalia) , venne
fondata a Troisdorf nel 1886. Nel 1889 essa acquisì il
controllo dell'azienda per materiale di innesco fondata a Stadeln , da
H. Utendoerffer , nel 1885 . Nel 1894 l'azienda fu trasferita
a Stadeln, un quartiere della cittadina di Furth. Nel 1931 la
RWS fu acquisita dalla Dynamit Nobel. Si rammenti che la DN è
sempre stata una delle aziende leader mondiali nel settore della produzioni
di polveri e materiali di innesco. Nel 1901 ha brevettato gli inneschi
non corrosivi. A partire dal 1910 l'azienda iniziò ad utilizzare
in via del tutto esclusiva solo gli inneschi non corrosivi (N.B. venne
segnato definitivamente il passaggio dal clorato di potassio ad altre sostanze
come la nitrocellulosa, il nitrato di sodio o il solfuro di antimonio).
Dal 1918 in poi inizò l'impiego COSTANTE delle miscele trinitrate
per gli inneschi, le quali oltre alle proprietà non corrosive possedevano
anche fenomenali doti di stoccaggio e di infiammabilità. A ciò
vanno aggiunte la eccezionale sicurezza nel maneggio e l'assenza di Mercurio,
cosa che rende questi inneschi completamente atossici. Questa miscela innescante
venne brevettata con il nome di SINOXID ed è ancora oggi diffusa
in tutto il mondo. Recentemente la RWS è entrata a fare parte della
RUAG Ammotech-GmbH (N.B. trattasi della controllata tedesca della
RUAG) e risulta attualmente inserita in seno al gruppo industriale (svizzero)
RUAG Ammotech-AG . Anche se il marchio RWS esiste ancora, oggi è
la RUAG Ammotech che distribuisce a livello mondiale TUTTE le munizioni un
tempo prodotte dalla RWS .
§2 - proiettile modello "Evolution"
Il proiettile RWS modello EVO o "Evolution"
, è il più recente ritrovato tecnologico della linea di proiettili
attualmente prodotti dalla RWS. Si tratta di un proiettile concettualmente
più semplice rispetto ad altri proiettili più datati, realizzato
con lo scopo di :
- limitare la comparsa del c.d. "effetto granata"
- massimizzare le proprietà lesive sui tessuti
osteoarticolari
- massimizzare le proprietà di
penetrazione sul selvatico, ivi compresi anche quelli più resistenti
Sotto il profilo construttivo, il proiettile modello
EVO ha un singolo nucleo, e non due come accadeva con altri proiettili
di più vecchia concezione prodotti dalla RWS. Lo scopo è
quello di limitare la perdita di massa. Il nucleo viene inserito a freddo
dentro alla blindatura realizzata in rame 90/10 (N.B. secondo alcune voci
il nucleo verrebbe unito alla blindatura tramite un acido, in maniera non
dissimile a come accade per le palle da caccia prodotte dalla Cor-Bon, mentre
per altri il nucleo verrebbe colato dentro alla blindatura, un po' come
avviene con gli Speer modello "Hot-Cor") . Il tratto distintivo della
blindatura, è quello di avere una superfcie interna molto rugosa,
cosa che consente una stretta aderenza con il nucleo, e che va a limitare
la (comparsa dell'effetto granata e la) perdita di massa post-impatto. Per
limitare i fenomeni parassitari consegenti al passaggio nella canna, la superficie
esterna della blindatura è ricoperta con uno strato di Nichel depositato
per via elettrolitica (N.B. questo è il motivo per cui le palle
appaiono come se fossero fatte d'argento una volta tolte dalla scatola)
. La punta della palla è in realtà una calotta in rame
70/30 completamente vuota al suo interno. Essa ha lo scopo di :
- facilitare l'alimentazione, anche nelle armi semiautomatiche,
o comunque quelle in cui la cartuccia è presentata con un angolo
sfavorevole rispetto alla camera
- impedire ogni forma di deformazione, onde non pregiudicare le
proprietà aerodinamiche della palla
- accelerare l'espansione all'atto dell'impatto
- arretrare il baricentro
Dopo avere inserito il nucleo e la punta, il proiettile
viene completato con l'apposizione di due solchi radiali. Il primo (quello
più alto) serve, almeno a detta del produttore, per creare un bordo
capace di fustellare perfettamente la pelle del selvatico (N.B. alcuni
esperti cacciatori hanno criticato questa affermazione poichè la
palle è elastica ed il foro d'ingresso tende ad essere sempre più
piccolo del calibro del proiettile. Inoltre si è poi aggiunto
che la presenza di questo "bordo tagliente" è del tutto inutile,
dato che tutti i proiettili creano un foro di ingresso e, in certi
casi, anche un foro di uscita). Il secondo (quello posteriore) serve
:
- come solco di crimpatura
- per creare un punto di vincolo meccanico tra blindatura e nucleo
- come elemento di limitazione dei fenomeni espansivi del nucleo
A livello pratico, la calotta viene distrutta in seguito
alla violentissima decelerazione susseguente all'impatto, ed il proiettile
comincia immediatamente ad espandersi. Diversamente da quello che accade
con altri proiettili costruiti dalla RWS, non viene generato alcun "effetto
granata", tant'è vero che la ritenzione di massa è molto
elevata. La casa costruttirce parla genericamente di "...massa residua
del 97%...". Altri studi (ivi compreso quello effettuato in queste
pagine) hanno messo in evidenza una massa residua compresa tra il 91
ed il 96%, ed in ogni caso mai inferiore al 90% . Non sono ravvisabili
fenomeni di espansione eccessiva del nucleo, e/o di frantumazione dello
stesso, ed il diametro finale è decisamente elevato. Il solco di
crimpatura è efficiente, ed impedisce realmente il distacco tra
nucleo e blindatura. Di norma sul selvatico il foro di uscita ha un diametro
compreso tra 2 e 3 volte il foro di ingresso. Lo studio in gelatina balistica
conferma tutti questi dati. La cavità temporanea è massima
tra i 200 ed i 250mm, e si esaurisce del tutto tra i 350 ed i 400mm. La penetrazione
si attesta, a seconda del calibro, tra 500 e 700mm. La cavità permanente
segue la penetrazione massima. I dati relativi alla penetrazione sono confermati
dal fatto che, a caccia, le ferite sono sempre perforanti a prescindere
che il tiro sia laterale o trasversale. Per avere lesioni penetranti, è
necessario avere bersagli a lunga distanza, di norma oltre i 200m, ed
impatti trasversali o longitudinali . Tirando le somme, in ogni caso,
si tratta di un prodotto molto interessante .
§3 - proiettile modello "DK"
Il proiettile RWS modello DK o "Dopple
Kern" , è un proiettile di vecchia concezione che è
ancora oggi risulta essere uno dei più venduti nell'ambito della
linea di proiettili prodotti dalla RWS. Si tratta di un proiettile a
doppio nucleo dotato di una struttura molto complessa. Il nucleo anteriore
è quello più morbido ed è quello che serve per realizzare
la punta del proiettile e che protrude all'esterno. Esso ha una durezza
che è circa la metà rispetto a quella del secondo nucleo,
il quale è realizzato con piombo ad elevata percentuale di antimonio.
Il secondo nucleo è circa il doppio più duro del primo ed
è strettamente incapsulato tra la blindatura vera e propria ed un
elemento di tenuta interno realizzato in rame 90/10. Il processo costruttivo
è alquanto complesso. La parte anteriore del secondo nucleo (quello
posteriore), viene incapsulata in una sorta di "bicchiere" in rame
90/10 ed il tutto viene inserito nella blindatura. Nella blindatura viene
poi inserito il primo nucleo (quello anteriore). A questo punto vengono apposti
due solchi. Quello anteriore, servirà come punto di frattura prestabilito,
in fase post-impatto, tra primo e secondo nucleo. Quello posteriore, servirà
invece come elemento di vincolo del secondo nucleo (cioè del nucleo
posteriore) . A questo punto viene "...piegata l'ogiva...", in maniera
tale da farle assumere una forma di tipo conico, ed il proiettile è
pronto per essere impacchettatto e spedito. Dal punto di vista tipologico,
il DK appartiene al genus dei proiettili semiblindati a punta molle, specifici
per impiego venatorio . All'atto dell'impatto, il nucleo anteriore di frammenta
in maniera estremamente violenta ad altissima velocità, generando
il famoso "effetto granata", tanto noto fra tutti i cacciatori di
ungulati. L'esame in gelatina balistica mostra una traccia evidente della
cavità temporanea fino a 300-350mm di profondità, cosa
che sui capi di selvaggina abbattuti è chiaramente evidenziata
dalla presenza di una intensa lesione tissutale a carico di tessuti molli,
organi cavi ed organi parenchimatosi. Il nucleo anteriore si frammenta
completamente in maniera alquanto rapida, e va completamente perduto,
tant'è vero che è impossibile recuperarlo sia post-mortem
(sui capi di selvaggina), sia post-impatto (in laboratorio). Il nucleo
posteriore, protetto dalla parte residua della blindatura e dal "bicchierino"
di rame, è sottoposto ad una decelerazione talmente intensa da
"piegarsi su se stesso", e da essere recuperato altamente deformato.
La massa del secondo nucleo (posteriore) risulta pari a circa 100% di quella
originale, tuttavia la deformazione anaelastica cui è sottoposto
è realmente notevole. Si rammenti che, così come avviene
per moltissimi altri proiettili destinati all'impiego venatorio, anche
in questo caso, per calibri superiori ai 6,5mm e per distanze di tiro inferiori
ai 200m, le lesioni sono praticamente sempre di tipo perforante.
§4 - proiettile modello "H mantel"
Il proiettile RWS modello HM o "H-Mantel"
(lett. proiettile con blindatura ad "H"), è un proiettile di vecchia concezione che è ancora
oggi risulta essere uno alquanto apprezzato nell'ambito della linea di
proiettili prodotti dalla RWS. Si tratta di un proiettile a doppio nucleo,
concettualmente MOLTO complesso, la cui struttura può così
essere descritta. Un nucleo di piombo ad elevata percentuale
di antimonio (cioè quello posteriore) viene inserito in una blindatura
di rame 90/10. Nel primo tratto della blindatura viene applicato un profondo
solco di ritegno, in modo da andare a creare quella che diventerà
poi la c.d. "scanalatura da H". A questo punto un apposito punzone
entra dentro alla blindatura e preme fortemente il nucleo, in modo da "...comprimere
su se stessa la scanalatura ad H..." e da sigillare completamente il
nucleo, bloccandolo in posizione in maniera definitiva. A questo punto
viene inserito il secondo nucleo (quello anteriore) e la parte anteriore
della blindatura viene curvata in maniera tale da dare la forma primitiva
all'ogiva. Si passa poi all'inserimento della punta (N.B. che non è
altro che una calotta in rame 90/10 completamente vuota, non dissimile
da quella impiegata nel modello EVO) ed all'apposizione dei tocchi
finali dell'ogiva. A questo punto il proiettile è pronto
per essere impacchettatto e spedito. Dal punto di vista tipologico, lo
HM appartiene al genus dei proiettili a punta protetta, specifico per impiego
venatorio. Esso ha però la peculiarità che la punta NON è
protetta da un'estroflessione della blindatura (come accade per esempio
nel "Vulkan" prodotto dalla svedese Norma), bensì è coperta
da una calotta di rame che lo rende esteticamente affine ad un proiettile
totalmente blindato. Questa (punta) calotta ha lo scopo di :
- facilitare l'alimentazione, anche nelle armi semiautomatiche,
o comunque quelle in cui la cartuccia è presentata con un angolo
sfavorevole rispetto alla camera
- impedire ogni forma di deformazione, onde non pregiudicare le
proprietà aerodinamiche della palla
- accelerare l'espansione all'atto dell'impatto
- arretrare il baricentro
All'atto dell'impatto, la punta si disintegra in
minutissimi frammenti ed il nucleo anteriore di frammenta in maniera
estremamente violenta ad altissima velocità, generando il famoso
"effetto granata", tanto noto fra tutti i cacciatori di ungulati.
Si noti però che la velocità con cui si manifesta l'effetto
granata nello HM è INFERIORE rispetto a quello che accade nel DK
(v. voce a se). L'esame in gelatina balistica mostra una traccia evidente
della cavità temporanea fino a 400-450mm di profondità (N.B.
la cavità temporanea è molto più intensa rispetto
al DK perchè c'è un fenomeno di cedimento strutturale violento
della calotta, di tutto il nucleo anteriore e di una piccola parte di quello
posteriore), cosa che sui capi di selvaggina abbattuti è chiaramente
evidenziata dalla presenza di una intensa lesione tissutale a carico di
tessuti molli, organi cavi ed organi parenchimatosi. Il nucleo anteriore
si frammenta completamente in maniera alquanto rapida (anche se non rapida
come accade con DK), e va completamente perduto, tant'è vero
che è impossibile recuperarlo sia post-mortem (sui capi di selvaggina),
sia post-impatto (in laboratorio). Il nucleo posteriore, protetto dalla
parte residua della blindatura , è sottoposto ad una decelerazione
MOLTO intensa, ma non tale da "piegarsi su se stesso", come accade
per il DK (v. voce a se). Esso infatti NON viene recuperato altamente deformato,
bensì pressochè intatto, fatto salvo per la presenza dei segni
delle rigature. La massa del secondo nucleo (posteriore) risulta pari a
circa 100% di quella originale, e la deformazione anaelastica cui è
sottoposto è minima. Si rammenti che, così come avviene per
moltissimi altri proiettili destinati all'impiego venatorio, anche in questo
caso, per calibri superiori ai 6,5mm e per distanze di tiro inferiori ai
200m, le lesioni sono praticamente sempre di tipo perforante.
§5 - proiettile modello "ID classic"
Il proiettile RWS attualmente noto con il nome
di ID Classic esiste, nella sua forma attuale, dal 1972, anche
se in realtà il proiettile risale alla metà degli anni
'30 del XX secolo. Essa venne progettata da W. Brenneke con il
nome di TIG, o Torpedo Ideal Geschosse (lett. "proiettile
ideale con la forma di siluro"). Dopo l'esaurimento
dei diritti di privativa connessi al brevetto di Brenneke, la RWS ha
cominciato a commercializzare il prodotto con la diversa denominazione
di ID-Classic. Il progetto originale prese le mosse
dalla necessità di avere una palla capace di combinare espansione
sul selvatico , unita ad una non indifferente capacità di penetrazione
. Per raggiungere gli obiettivi che si era prefissato, Brenneke si affidò
all'idea del proiettile a doppio nucleo, del tutto ANALOGA a quella impiegata
di lì a poco nell'UNI Classic (v. voce a se). La sezione longitudinale
dell'ID classic mette infatti in evidenza la presenza di un nucleo anteriore
più morbido e di un nucleo posteriore ad alto tenore di antimonio.
All'atto dell'impatto, il primo nucleo si frammenta molto violentemente,
esplicando il famoso "effetto granata" per poi produrre una buona
espansione. Il secondo nucleo rimane invece in buona parte intatto, contribuendo
così alla conservazione della massa residua e, dunque, ad assicurare
un'adeguata penetrazione. In linea del tutto
generale, si può dire che la durezza del secondo nucleo (cioè
quello posteriore) è circa doppia rispetto al primo (cioè
quello anteriore). Le caratteristiche perculiari di questo proiettile sono
le seguenti :
- la blindatura non è realizzata in lega rame-zinco, ma in
acciaio dolce di spessore progressivo (N.B. cioè più
spessa nella regione basale e posteriore e via via più sottile
man mano che ci si avvicina alla punta)
- il primo nucleo (quello anteriore) "penetra" nel secondo,
nel senso che il primo nucleo "entra" nella parte più avanzata
del nucleo posteriore
- il nucleo anteriore è nettamente più grande di quello
posteriore
- la base ha un profilo completamente conico
- la punta ha un profilo "ibrido" tra un proiettile di tipo
RN ed uno di tipo PSP
- l'impiego di acciaio dolce aumenta la rigidità strutturale
dell'insieme
Analogamente a quanto accade per il modello UNI Classic, anche qui
dal punto di vista estetico sono ravvisabili :
- una punta rotondeggiante in piombo
- un primo solco, o bordo tagliente, il quale servirebbe,
almeno a detta del produttore, per creare un bordo capace di fustellare
perfettamente la pelle del selvatico (N.B. alcuni esperti cacciatori
hanno criticato questa affermazione poichè la palle è elastica
ed il foro d'ingresso tende ad essere sempre più piccolo del calibro
del proiettile. Inoltre si è poi aggiunto che la presenza di questo
"bordo tagliente" è del tutto inutile, dato che tutti i proiettili
creano un foro di ingresso e, in certi casi, anche un foro di uscita)
- un secondo solco con funzioni di vincolo del secondo
nucleo alla blindatura
- un terzo solco, di grosse dimensioni, con funzioni di vincolo
del secondo nucleo alla blindatura
All'atto dell'impatto, il primo nucleo si frammenta MOLTO violentemente,
esplicando il famoso "effetto granata" per poi produrre un'espansione
soddisfacente. Il secondo nucleo perde parte della sua massa originaria,
ma in maniera non eccessiva, contribuendo così alla conservazione
della massa residua e, dunque, consentendo un'adeguata penetrazione. Si
noti che la velocità con cui il nucleo anteriore si frammenta (e
dunque con cui l'effetto granata si manifesta) è SUPERIORE a quello
che accade nell'UNI Classic (v. voce a se). La conservazione di massa è
MINORE rispetto all'UNI Classic (v. voce a se), così come MINORE
è la penetrazione totale. L'esame in laboratorio, mostra che la
cavità temporanea è massima tra i 150 ed i 200mm di profondità,
e che termina del tutto dopo circa 200-300m. La penetrazione complessiva
si attesta, a seconda dei calibri, tra i 400 ed i 500mm. La cavità
permanente segue di conseguenza . In definitiva,
si tratta di un proiettile concepito per la caccia ad animali di dimensioni
medio-piccole, destinato a fare da contraltare al modello UNI Classic. Purtroppo
il prezzo elevato nel preclude una diffusione capillare. Si rammenti che,
così come avviene per moltissimi altri proiettili destinati all'impiego
venatorio, con calibri superiori ai 6,5 - 7mm, per distanze di tiro inferiori
ai 200m, le lesioni sono praticamente sempre di tipo perforante.
§6 - proiettile modello "UNI classic"
Il proiettile RWS attualmente noto con il nome
di UNI Classic esiste, nella sua forma attuale, dal 1972, anche
se in realtà il proiettile risale alla metà degli anni '30
del XX secolo. Essa venne progettata nel 1935 (cioè dopo il TIG)
da W. Brenneke con il nome di TUG, o Torpedo Universal
Geschosse (lett. "proiettile universale con la forma di siluro").
Dopo l'esaurimento dei diritti di privativa connessi al brevetto di Brenneke,
la RWS ha cominciato a commercializzare il prodotto con la diversa denominazione
di UNI-Classic. Il progetto originario prese le mosse dalla necessità
di avere una palla capace di combinare, sul selvatico, espansione unita
ad una elevata capacità di penetrazione . Per raggiungere gli obiettivi
che si era prefissato, Brenneke si affidò all'idea del proiettile
a doppio nucleo, del tutto ANALOGA a quella già impiegata
in altre palle tipiche della produzione RWS. La sezione longitudinale dell'UNI
classic mette infatti in evidenza la presenza di un nucleo anteriore più
morbido e di un nucleo posteriore ad alto tenore di antimonio. In linea
del tutto generale, si può dire che la durezza del secondo nucleo
(cioè quello posteriore) è circa doppia rispetto al primo
(cioè quello anteriore). Le caratteristiche perculiari di questo
proiettile sono le seguenti :
- la blindatura non è realizzata in lega rame-zinco, ma in
acciaio dolce di spessore progressivo (N.B. cioè più spessa
nella regione basale e posteriore, e via via più sottile man mano
che ci si avvicina alla punta)
- il secondo nucleo (quello posteriore) "penetra" nel primo,
nel senso che il secondo nucleo ha una forma assimilabile ad un cilindro
sormontato da due coni equilateri alle estremità, ed il "cono
anteriore" entra nella parte basale del nucleo anteriore
- i due nuclei hanno masse molto simili
- la base ha un profilo completamente conico
- la punta ha un profilo "ibrido" tra un proiettile di tipo
RN ed uno di tipo PSP
- l'impiego di acciaio dolce aumenta la rigidità strutturale
dell'insieme
Dal punto di vista estetico, sono ravvisabili :
- una punta rotondeggiante in piombo
- un primo solco, o bordo tagliente, il quale servirebbe,
almeno a detta del produttore, per creare un bordo capace di fustellare
perfettamente la pelle del selvatico (N.B. alcuni esperti cacciatori
hanno criticato questa affermazione poichè la palle è elastica
ed il foro d'ingresso tende ad essere sempre più piccolo del calibro
del proiettile. Inoltre si è poi aggiunto che la presenza di questo
"bordo tagliente" è del tutto inutile, dato che tutti i proiettili
creano un foro di ingresso e, in certi casi, anche un foro di uscita)
- un secondo solco con funzioni di vincolo del secondo
nucleo alla blindatura
- un terzo solco, di grosse dimensioni, con funzioni di vincolo del
secondo nucleo alla blindatura
All'atto dell'impatto, il primo nucleo si frammenta in maniera decisamente
violenta, esplicando il famoso "effetto granata" per poi produrre
una buona espansione. Il secondo nucleo rimane invece completamente intatto,
contribuendo così alla conservazione della massa residua e, dunque,
ad assicurare un'adeguata penetrazione. Si noti che la velocità con
cui il nucleo anteriore si frammenta (e dunque con cui l'effetto granata
si manifesta) è INFERIORE a quello che accade nell'ID Classic (v.
voce a se). La conservazione di massa è MAGGIORE rispetto all'ID Classic
(v. voce a se), così come MAGGIORE è la penetrazione totale.
L'esame in laboratorio, mostra che la cavità temporanea è
massima tra i 180 ed i 220mm di profondità, e che termina del tutto
dopo circa 450-500m. La peneterazione complessiva si attesta, a seconda
dei calibri, tra i 500 ed i 550mm. La cavità permanente segue di
conseguenza . In definitiva, si tratta di un proiettile
concepito per la caccia ad animali di grosse dimensioni, destinato a fare
da contraltare al modello ID-Classic. Purtroppo il prezzo elevato nel preclude
una diffusione capillare. Si rammenti che, così come avviene per
moltissimi altri proiettili destinati all'impiego venatorio, anche in questo
caso, per distanze di tiro inferiori ai 200m, le lesioni sono praticamente
sempre di tipo perforante.
§7 - proiettile modello "KS"
Il proiettile RWS attualmente noto
con il nome di KS o "Kegel Spitz" (lett. proiettile
a punta conica) è uno dei proiettili più famosi tra
quelli prodotti dalla RWS, specie tra chi pratica la caccia in alta montagna.
Costruttivamente parlando, esso è molto più semplice rispetto
ad altri prodotti di casa RWS. Un nucleo in piombo antimoniale, viene
inserito a freddo entro ad una blindatura in rame 90/10. La parte interna
della blindatura presenta alcuni risalti che svolgono funzione di "punto
di vincolo", per evitare pericolosi fenomeni di separazione dal nucleo,
nonchè per evitare che in seguito alla decelerazione post-impatto,
il nucleo si sbricioli completamente. Dopo il completamento della fase di
inserimento, il nucleo viene bloccato DEFINITIVAMENTE in sede tramite
l'apposizione del solco di crimpatura. Dal punto di vista tipologico, il KS appartiene all'ampio genus
dei proiettili semiblindati a punta molle, specifici per impiego venatorio
. Dal punto di vista estetico, la palla è facilmente riconoscibile
per i seguenti particolari :
- punta conica
- ogiva "piatta", o piana che dir si voglia
- corpo cilindrico
- blindatura in rame 90/10
- solco di crimpatura liscio e profondo
- base piana e chiusa
- blindatura bloccata sia con una serie di risalti interni alla blindatura,
sia per la presenza del profondo solco di crimpatura esterno
All'atto dell'impatto, la porzione apicale del nucleo (grossomodo il
primo terzo del nucleo) si frammenta in maniera decisamente violenta,
esplicando il famoso "effetto granata", mentre la parte residua
provvede poi espandersi. Nonostante la violenza e la rapidità con
cui la parte più avanzata del nucleo si framenta, si assste comunque
ad una certa conservazione della massa residua e, dunque, si manifesta un'adeguata
penetrazione. Si noti che la velocità con cui il nucleo si frammenta
(e dunque con cui l'effetto granata si manifesta) è MAGGIORE rispetto
a quello che accade nell modello TM (v. voce a se). La conservazione
di massa è MINORE rispetto al modello TM (v. voce a se),
così come MINORE è la penetrazione totale. L'esame in laboratorio,
mostra che la cavità temporanea è massima tra i 150 ed i
200mm di profondità, e che termina del tutto dopo circa 250-300m.
La peneterazione complessiva si attesta, a seconda dei calibri, tra i 420
ed i 480mm. La cavità permanente segue di conseguenza . A causa
della violenta frammentazione cui va incontro il proiettile, per i calibri
molto piccoli, le lesioni tendono ad essere penetranti e non perforanti.
Di norma, è dunque possibile recuperare il proiettile post-mortem
in molti capi di selvaggina. Per i calibri pari o superiori ai 7mm, di solito
le lesioni diventano perforanti a meno di 200m di distanza se l'impatto
avviene su animali di piccola taglia e/o se il tiro è perfettamente
perpendicolare alla spalla.
§8 - proiettile modello "Teilmantel"
Il proiettile RWS
attualmente noto con il nome di TM o "Teil Mantel" (lett.
proiettile semiblindato) è uno prodotto che gode ancora oggi
di ampia popolarità tra i cacciatori, nonostante siano passati ormai
decenni dalla sua introduzione. Costruttivamente parlando, esso
è molto più semplice rispetto ad altri prodotti di casa
RWS. Un nucleo in piombo antimoniale, viene inserito a freddo entro ad una
blindatura in rame 90/10. La parte interna della blindatura è totalmente
LISCIA e NON presenta alcun risalto in grado di svolgere funzione di "punto
di vincolo" (destinato ad evitare pericolosi fenomeni di separazione
dal nucleo) . Dopo il completamento della fase di inserimento, viene data
la forma definitva all'ogiva, in modo da bloccare DEFINITIVAMENTE in
sede il nucleo. Dal punto di vista tipologico,
il TM appartiene all'ampio genus dei proiettili semiblindati a punta
molle, specifici per impiego venatorio . Dal punto di vista estetico,
la palla è facilmente riconoscibile per i seguenti particolari :
- punta tonda e completamente esposta
- ogiva tonda
- corpo cilindrico, con ampia sezione di guida
- blindatura in rame 90/10
- assenza di solco di crimpatura
- base piana e chiusa
- assenza di punti di vincolo tra nucleo e bindatura
All'atto dell'impatto, la porzione apicale del nucleo
(grossomodo il primo terzo del nucleo) si frammenta in maniera decisamente
violenta, esplicando il famoso "effetto granata", anche se ciò
avviene in modo MENO "brutale" rispetto a quanto accade con il modello
KS (v. voce a se) . In seguito alla decelerazione, la parte residua
riesce poi espandersi, a causa della sollecitazione di carattere rototraslatorio
cui è sottoposta. Nonostante la violenza e la rapidità con
cui la parte più avanzata del nucleo si framenta, si assiste comunque
ad una certa conservazione della massa residua e, dunque, ad una DIVERSA
penetrazione rispetto a quanto visto per il modello KS. Infatti,
la velocità con cui il nucleo si frammenta (e dunque con cui l'effetto
granata si manifesta) è MINORE rispetto a quello che accade nell modello
KS (v. voce a se). La conservazione di massa è leggermente
MAGGIORE rispetto al modello KS (v. voce a se), così come
MAGGIORE (pur se di poco) è la penetrazione totale. L'esame in laboratorio,
mostra che la cavità temporanea è massima tra i 220 ed i 240mm
di profondità, e che termina del tutto dopo circa 280-320m. La peneterazione
complessiva si attesta, a seconda dei calibri, tra i 460 ed i 500mm. La
cavità permanente segue di conseguenza . A causa della frammentazione
cui va incontro il proiettile, per i calibri molto piccoli, le lesioni tendono
ad essere penetranti e non perforanti. Di norma, è dunque possibile
recuperare il proiettile post-mortem in molti capi di selvaggina. Per i calibri
pari o superiori ai 7mm, di solito le lesioni diventano perforanti a meno
di 200m di distanza se l'impatto avviene su animali di piccola taglia e/o
se il tiro è perfettamente perpendicolare alla spalla.
§9 - proiettile modello "Vollmantel"
Il proiettile RWS attualmente
noto con il nome di VM , cioè "Voll Mantel"
(lett. proiettile completamente blindato) è un proiettile
originariamente concepito per la caccia agli animali più pericolosi
del pianeta, in cui l'assoluta indeformabilità e la elevata
capacità penetrazione su grosse masse muscolari ed ossee,
erano di primaria importanza. Nella sua forma originaria, esso era basato
su una blindatura in rame 90/10 molto spessa (fino a 2,5mm), inserita in
un nucleo di piombo ad elevato tenore di antimonio. Per motivi di rigidità
strutturale, diversamente da quello che accade nei tradizionali proiettili
per impiego venatorio, il nucleo viene inserito nella blindatura dalla
parte posteriore, e NON da quella anteriore. Questo serve per scongiurare
rotture, frammentazioni o fenomeni di separazione tra nucleo e blindatura.
Nella sua forma originaria il proiettile aveva un profilo di tipo tondo ,
o RN (cioè Round Nose) che dir si voglia. Attualmente sono invece
disponibili i seguenti profili :
- a punta tonda per i grossi calibri
- a punta conica per i piccoli calibri
Mentre i proiettili a punta tonda sono destinati alla
caccia agli animali di grosse dimensioni, i proiettili a punta conica sono
destinati alla caccia ad animali come volpe, martora o fagiano di monte,
allo scopo di poterli imbalsamare. Dal punto di vista estetico, la palla
è facilmente riconoscibile per i seguenti particolari :
- punta, tonda o conica, a seconda dei casi
- blindatura in rame 90/10
- solco di crimpatura godronato (appena accennato)
- base piana e aperta
- blindatura bloccata sulla base tramite apposita piegatura sul c.d.
"tallone"
§10 - proiettile modello "Match-Jagd"
Il proiettile RWS attualmente
noto con il nome di MJ o "Match Jagd" (lett. proiettile
per le competizioni venatorie) è un proiettile originariamente
concepito per soddisfare le richieste del Bundesjagdgesetz (cioè
l'ente pubblico tedesco che si occupa di caccia) e aiutare gli aspiranti
cacciatori che dovevano sostenere l'esame (piuttosto severo) per ottenere
la licenza di caccia. Nal calibro .222 Remington esso è realizzato
con una palla da 52grs. (cioè 3,4 GRAMMI) in maniera tale da
avere una energia cinetica residua, a 100m, inferiore ai 1000j (cioè
98Kgm), subordinatamente a quanto richiesto dalle leggi tedesche in tema
di caccia . Dal punto di vista estetico, la palla è facilmente riconoscibile
per i seguenti particolari :
- punta aperta (N.B. non è una punta "cava" nel senso tecnico
del termine!!) e ogiva curva
- blindatura in rame 90/10
- assenza del solco di crimpatura
- base chiusa e concava
- assenza di qualsivoglia punto di vincolo tra nucleo e blindatura
La palla ha un'ampia sezione di guida ed un baricentro spostato all'indietro,
il che consente di avere la precisione necessaria per il conseguimento
della licenza di caccia secondo l'attuale normativa tedesca .
§11 - proiettile modello "Fangschuss"
Il proiettile RWS
attualmente noto con il nome di FS o "Fang Schuss " (lett.
proiettile per il colpo di grazia all'animale ferito) è un
proiettile originariamente concepito per generare UNICAMENTE lesioni
penetranti in animali di massa SUPERIORE ai 25Kg. Si tratta di un
proiettile concepito per originare un cedimento strutturale TOTALE in seguito
all'impatto con il selvatico. Non possiede proprietà perforanti (salvo
che il capo di selvaggina sia realmente troppo piccolo e/o che la traiettoria
sia erratica) e nemmeno capacità espansive, ma è progettato
solo ed unicamente per sbriciolarsi in una nuvola di grossi frammenti subito
DOPO l'impatto. Dal punto di vista tecnologico, esso costituisce l'analogo
dello Speer "TNT", dello Hornady "SX" o del Barnes
"Varmint Grenade". Sotto il profilo estetico, la palla è facilmente
riconoscibile per i seguenti particolari :
- punta cava e ogiva curva
- blindatura in rame 90/10
- assenza del solco di crimpatura
- base chiusa e piana
- assenza di qualsivoglia punto di vincolo tra nucleo e blindatura
La palla è disponibile SOLO nel calibro .308 Winchester nel
peso di 130grs. (circa 8,4 GRAMMI) e, su espressa dichiarazione
della casa produttrice, DEVE ESSERE USATA SOLO QUANDO NECESSARIO (cioè
a brevissima distanza e su un selvatico morente, onde mettere fine il prima
possibile alle sue sofferenze) !!