§1 - introduzione
Con il termine medicina tattica (
tactical medicine)
si intende, in senso del tutto generale, l'esplicazione di attività
di pronto soccorso a favore di soggetti che si trovano entro un qualsiasi
teatro operativo e che hanno riportato, in conseguenza di ciò,
lesioni di varia natura. I manuali istituzionali che si occupano di questa
materia, sono soliti riferirsi ad una tripartizione tipologica che comprende
:
- la cura sotto il fuoco
- la cura sul campo
- la cura durante (e dopo) l'evacuazione
In altri termini, esistono tre diversi livelli di CURA che
fanno riferimento a tre diversi livelli di PERICOLO. La cura sotto
il fuoco (
care under fire) è il più difficile
ed il più PERICOLOSO di questi tre livelli, e si verifica nel
momento e nel luogo esatto in cui il singolo individuo è stato
colpito. In questo caso il trattamento medico è LIMITATO a cosa
può effettivamente farsi con quello che è l'equipaggiamento
disponibile. In altri termini, le cure sono LIMITATE dal tipo di equipaggiamento
che il medico (e/o il soggetto colpito) ha sulla propria persona. La cura
sul campo (
field care / tactical field care) corrisponde ad un
livello di difficoltà inferiore al precedente ed è il tipo
di trattamento medico che può essere effettivamente somministrato
quando il soggetto colpito è SEMPRE in zona di operazioni ma NON
è più sotto il fuoco nemico L'equipaggiamento ed i mezzi
disponibili sono ancora LIMITATI, ma NON come nel caso della cura sotto
il fuoco (V. voce a se), motivo per cui il livello di attenzione del medico
ed il tipo di cura effettivamente somministrabile saranno molto più
approfonditi rispetto a prima. In particolare, una seconda valutazione
del paziente e una sua più approfondita osservazione saranno REALMENTE
fattibili in questa situazione, dal momento che questa attività
viene effettuata o in un punto di riunione (
assembly point), oppure
in un punto di fuga prossimale (
objective rally point). Il terzo
(ed ultimo) livello o della medicina tattica è rappresentato dalla
cura durante l'evacuazione (
casualty evacuation care / combat casualty
evacuation care). In questo caso i mezzi e gli equipaggiamenti non sono
più limitati come in precedenza, per cui il tipo di cura e di assistenza
che possono essere somministrate sono molto più approfondite ed efficaci.
segue - la cura sotto il fuoco
Nei manuali istituzionali, la cura sotto il fuoco viene normalmente
definita come "...
la situazione di primo contatto con il paziente
in condizioni operative del tutto inferiori a quelle ideali...".
L'inciso "...
inferiori a quelle ideali..." sigifica che il contatto
con il paziente avviene mentre ci si trova sotto il fuoco diretto od indiretto
del nemico !! Alcune considerazioni ESSENZIALI che il personale medico
DEVE fare durante questa fase sono le seguenti :
- acquisire una condizione di superiorità di fuoco tutte
le volte che è possibile, oppure fare in modo di ottenere sufficiente
fuoco di soppressione / copertura
- non farsi colpire
- muoversi in maniera razionale, sfruttando in maniera appropriata
tecniche specifiche come il passo strisciato o lo scatto
- trascinare la vittima (paziente) DIETRO la più vicina
copertura (N.B.
se non esiste copertura, il paziente deve rimanere
il più fermo possibile per non attirare l'attenzione del nemico
e per essere recuperato successivamente !!)
- usare SEMPRE tutte le forme di copertura presenti nel modo
più efficiente possibile
- recuperare sempre l'arma della vittima / paziente per EVITARE
che possa essere impiegata dal nemico nell'immediatezza del fatto
- stabilizzare il soggetto sotto il profilo emodnamico e respiratorio
(N.B.
ricordarsi sempre che questi due elementi sono le priorità
di OGNI medico !!)
.- se la vittima è cosciente, fare in modo che possa
prestare il suo contributo, anche se minimo
- decidere il più rapidamente possibile COME e DOVE
muovere la vittima (paziente)
- essere SEMPRE in grado di difendersi in ogni momento
segue - la cura sul campo
Nei manuali istituzionali, la cura sul campo viene normalmente
definita come "...
la situazione di relativa sicurezza in cui viene
somministrato un livello di cura superiore rispetto a quello esprimibile
nel caso di cura sotto il fuoco...". L'inciso "...
relativa sicurezza..."
significa che il contatto con il paziente avviene mentre ci si trova
all'interno di un perimetro adeguatamente protetto !! Alcune considerazioni
ESSENZIALI che il personale medico DEVE fare durante questa fase
sono le seguenti :
- le lesioni vascolari vanno controllate IMMEDIATAMENTE ed
il paziente va reso emodinamicamente STABILE il prima possibile
- somministrare una soluzione salina allo 0,9% di Cloruro di
Sodio il prima possibile (N.B.
ci sono opinioni diversi sul SE, sul
COME e sul QUANTO somministrare la soluzione salina ad un soggetto con
lesioni vascolari, ma in generale, si ritiene che se il medico ha a
disposizione la soluzione salina, questa vada somministrata il prima
possibile !!)
- il ciclo respiratorio va stabilizzato e normalizzato il PRIMA
possibile fornendo l'adeguata ventilazione supplementare (N.B.
di
solito si usa una maschera con tubo nasofaringeo, tuttavia, dal momento
che l'aria espirata contiene ancora un 17% circa di ossigeno, nella
peggiore delle ipotesi il medico può fare respirare il paziente
dentro una mascherina con un buon livello di tenuta in maniera tale da
ventilare adeguatamente il paziente prima di raggiungere un luogo più
sicuro !!)
- effettuare una seconda osservazione generale del paziente
e, se questo è cosciente, chiedere informazioni su cosa è
effettivamente successo
- effettuare un rapporto sulla situazione (SITREP) al superiore
gerarchico più immediato per rendere nota la condizione del
paziente (N.B.
il superiore gerarchio DEVE sapere se la vittima
può camminare, se è cosciente, se può usare le armi,
etc.)
- somministrare gli adeguati prodotti analgesici secondo le
appropriate modalità
segue - la cura durante l'evacuazione
Nei manuali istituzionali, la cura durante l'evacuazione viene
normalmente definita come "...
la situazione di sicurezza in cui viene
somministrato un livello di cura superiore rispetto a quello esprimibile
nel caso di cura sul campo...". L'inciso "...
situazione di sicurezza..."
sigifica che il contatto con il paziente avviene mentre ci si trova a
debita distanza dalla zona di operazioni !! Alcune considerazioni ESSENZIALI
che il personale medico DEVE fare durante questa fase sono le seguenti
:
- somministrare l'ossigeno quando e se necessario
- somministrare gli emoderivati quando e se necessario
- eseguire una ulteriore valutazione delle condizioni del paziente
- steccare le fratture vere o presunte, occupandosi anche di
riposizionare gli arti nella loro condizione anatomica naturale
- stilare una prima diagnosi
§2 - la valutazione delle condizioni del paziente
In tema di medicina tattica, la cosa più IMPORTANTE che
il medico deve compiere è effettuare la valutazione delle condizioni
del paziente (
patient assessment). Questa attivtà è
importante perchè tutto quello che viene fatto dal medico dipende,
essenzialmente, dalla valutazione delle condizioni del paziente al momento
del primo contatto. Questa valutazione DEVE essere il più PRECISA
possibile poichè, se fosse errata, le conseguenze per il paziente
sarebbero letali !! La prima cosa che il medico DEVE fare è valutare
l'ambiente circostante (
environment assessment), nel senso che
prima di compiere qualsiasi gesto è NECESSARIO capire quanto è
pericoloso l'ambiente. Detto in termini più semplici, il medico
DEVe porsi domande del tipo
quello che è avvenuto alla vittima
può capitare anche a me ? posso avvicinarmi oppure no ? Da
una posizione defilata, il medico DEVE individuare un percorso di andata
e ritorno verso la vittima che sia il più coperto possibile
(N.B.
questo è fondamentale perchè se il medico diventa
a sua volta una vittima, le cose si complicano maledettamente e tutta l'operazione
viene messa a rischio !!). Dopo avere valutato che un determinato percorso
è effettivamente sicuro, il medico può raggiungre la vittima
e prestare i primi soccorsi (N.B.
o meglio la cura sotto il fuoco
!!). Una volta raggiunto il paziente, il medico dovrà valutare
le sue condizioni di salute identificando le priorità e gestendo
le eventuali emergenze. come si è già detto in precedenza,
la PRIMA cosa che il medico deve fare è verificare la presenza
di lesioni vascolari e di difficoltà respiratorie. Dal momento
che il tempo è FONDAMENTALE per salvare la vita del paziente, la
valutazione effettuata dal medico DEVE essere il più veloce possibile!!
Diciamo che in 15 - 20 secondi al massimo, il medico DEVE avere già
un quadro generale della situazione e deve sapere COME agire. Alcune considerazioni
ESSENZIALI che il (personale) medico DEVE fare durante questa fase
sono le seguenti :
- effettuare la palpazione del polso per verificare la presenza,
la qualità e la consistenza (stimata) delle pulsazioni
- verificare il colore della pelle
- effettuare una valutazione della temperatura (N.B.
dal momento
che in caso di lesioni il corpo sposta il sangue dagli organi non essenziali
e che l'organo "non essenziale" potrebbe essere la pelle, una temperatura
più BASSA del normale potrebbe rivelare una lesione non apparente
!!)
- effettuare una valutazione del ciclo respiratorio
- verificare se la vittima può reggersi in piedi
- verificare se la vittima può muoversi volontariamente
- verificare se la vittima può impiegare la propria arma
(N.B.
per lo meno a livello difensivo)
Se il paziente è cosciente, il medico deve porre delle
domande per cercare di avere informazioni. Questo è MOLTO utile
per almeno due motivi :
- permette al medico di valutare le condizioni mentali del paziente
(N.B.
con poche domande il medico può capire SUBITO se il paziente
è confuso o se è lucido !!)
- permette al medico di effettuare una valutazione più
precisa del trauma subito dal paziente (N.B.
e quindi di somministrare
cure più adeguate !!)
A questo punto, il medico DEVE valutare la condizione motoria
del paziente per rimuoverlo il prima possibile dal luogo in cui si
trova. Se il paziente puà muoversi spontaneamente le cose saranno
molto più semplici. Viceversa, se la vittima non può
muoversi, spostarla dal punto in cui si trova sarà molto più
complesso. In estrema sintesi, la valutazione delle condizioni
del paziente prevede l'esecuzione delle seguenti attività :
- rispondere al fuoco e cercare la copertura più adeguata
- stabilizzare la condizione circolatoria
- stabilizzare la condizione respiratoria
- stabilizzare la condizione motoria (posturale)
- intervenire SOLO ove richiesto, SENZA preoccuparsi di rimuovere
vestiti o parti di equipaggiamento che non costituiscono intralcio
§3 - valutazione delle lesioni vascolari e stabilizzazione
della condizione emodinamica
In tema di medicina tattica, l'individuazione ed il trattamento
delle lesioni vascolari costituisce un elemento di PRIMARIA importanza.
Il medico DEVE essere in grado non solo di individuare la presenza di
lesioni vascolari, ma anche di valutarne la relativa gravità.
Mentre l'individuazione delle lesioni è relativamente semplice,
la valutazione della loro gravità non è per niente facile!!
Il motivo è che un piccolo quantitativo di sangue sparso sul terreno
potrebbe sembrare "...
molto grande..." all'apparenza, mentre in
realtà non è tale. Al contrario, un quantitativo di sangue
sul terreno "...
apparentemente piccolo..." potrebbe mascherare
una grave emorragia (N.B.
potrebbe verificarsi che il sangue venga
assorbito dal terreno o dai vestiti, traendo così in inganno chi
vede la scena !!). Per evitare di incorrere in equivoci pericolosi,
si fa riferimento al battito cardiaco ed al colore della pelle. Il motivo
risiede nel fatto che in presenza di una grave emorragia, il battito aumenta
e si manifesta il consueto pallore. Un altro "...
trucco del mestiere..."
per capire se ci si trova di fronte ad una lesione vascolare (grave), è
quello di VERIFICARE la presenza o l'assenza di pulsazioni a livello radiale
o femorale. In termini più semplici :
- se non c'è pulsazione a livello RADIALE, la pressione
è attorno ai 70 - 80 mm Hg (sistolica)
- se non c'è pulsazione a livello FEMORALE, la pressione
è attorno ai 60 mm Hg (sistolica)
Quetsa tecnica viene usata con successo da molti anni, ed è
estremamente IMPORTANTE perchè permette di NON perdere
tempo inutilmente e, quindi, di salvare la vita del paziente !! Sotto
il profilo tipologico, i fenomeni emorragici vengono classificati in
quattro categorie diversificate, che sono :
-
Emorragia di I classe = coincide con la perdita approssimativa
di circa il 15% del volume totale del sangue normalmente presente in
un essere umano adulto, ma è facilmente compensata da un maschio
adulto di sana e robusta costituzione
-
Emorragia di II classe = coincide con la perdita approssimativa
di circa il 20 - 25% del volume totale del sangue normalmente presente
in un essere genere umano adulto; in una simile condizione cominciano
a manifestarsi i segni tipici della presenza di un'emorragia quali il pallore
a l'aumento del battito cardicaco; nonostante tutto, è possibile
che pur trovandosi in una simile condizione il paziente sia ancora in
grado di conversare liberamente e addirittura di aiutare il medico che
gli sta prestando le prime cure
-
Emorragia di III classe = coincide con la perdita approssimativa
di circa il 30 - 35% del volume totale del sangue normalmente presente
in un essere genere umano adulto; in una simile condizione si manifestano
la caduta di pressione arteriosa e l'aumento delle pulsazioni, mentre
il paziente sarà incapace di agire e, con tutta probabilità,
sarà in stato di incoscienza
-
Emorragia di IV classe = coincide con la perdita (approssimativa)
pari o superiore al 40% del volume totale del sangue normalmente presente
in un essere umano adulto; in questa condizione non si riesce a rilevare
la pressione arteriosa ed il paziente è completamente privo di
coscienza
Per controllare un'emorragia è possibile intervenire con
una delle seguenti tecniche :
- pressione diretta
- elevare l'arto colpito SOPRA il livello del cuore
- applicare un bendaggio per esercitare pressione su un'area specifica
- applicare un bendaggio per esercitare pressione su un punto
specifico
- applicare un bendaggio emostatico
Queste tecniche sono TUTTE ampiamente accettate e praticate, anche
se ci sono parecchie discussioni sulla possibilità (e sulla reale
necessità) di applicare un bendaggio emostatico. Il fatto è
che MOLTE volte si CONFONDE il laccio emostatico con il bendaggio
emostatico!! In realtà Il bendaggio emostatico NON è "...
una
sorta di corda che viene legata attorno ad un arto in presenza di un'emorragia...",
bensì è "...
una specie di benda..." completamente NON
elastica, ampia circa 60 - 80mm, e dotata di una fibbia autobloccante. Viceversa,
NON bisogna usare per NESSUNA ragione un cordino da paracadute od una qualsiasi
fune di piccolo diametro, perchè in questo caso si possono verificare
fenomeni di
ischemia (= privazione di ossigeno dai tessuti)
e di
necrosi (= morte dei tessuti) dei tessuti sottostanti,
oltre a possibili lesioni nervose a carattere locale !! Quello che è
importante è che TUTTI i soldati conoscono le tecniche per il controllo
dell'emorragia e siano in grado di applicarle se necessario. Allo scopo
di controllare un'emorragia, ogni soldato dovrebbe avere nel suo equipaggiamento
personale, tra le altre cose :
- un bendaggio emostatico
- una benda triangolare
- una benda di tipo quadrangolare
§4 - valutazione delle condizioni respiratorie e stabilizzazione
del ciclo respiratorio
In tema di medicina tattica, la valutazione e la stabilizzazione
della condizione respiratoria del paziente costituiscono la seconda
priorità che il medico deve affrontare. In particolare, il medico
deve verificare :
- se è presente attività respiratoria nel paziente
- se è possibile valutare l'entità dell'attività
respiratoria del paziente
- se il paziente è in grado di parlare, oppure se è
costretto ad esprimersi a gemiti o a gesti
Per compiere questa serie di verifiche, il medico DEVE, per prima
cosa, rimuovere l'elemetto della vittima onde effettuare una valutazione
il più precisa possibile. Se la vittima indossa una maschera antigas,
di norma questa viene lasciata in posizione a meno che :
- non vi sia più pericolo
- non sia necessario ventilare la vittima
Per controllare la condizione respiratoria della vittima , e valutare
se è necessario effettuare una ventilazione forzata, è necessario
inclinare all'indietro la testa della vittima in modo da fare spostare
(contemporaneamente) il mento in avanti. Di solito questo è più
che sufficiente come manovra iniziale. Viceversa, in caso di sospetta o
conclamata lesione cervicale, è necessario spingere in avanti il
mento SENZA sollecitare il collo. Ancora, in caso di lesione al cranio o
al collo non verrà effettuata nessuna immobilizzazione della spina
dorsale poichè le priorità del medico saranno quelle di controllare
l'emorragia ed il ciclo respiratorio. Premesso questo, di solito quando il
medico è chiamato ad agire in quelle che sono le condizioni tipiche
della medicina tattica, per controllare il ciclo respiratorio della vittima
di solito una un tubo nasofaringeo. Si tratta di un tubo di gomma molto flessibile,
lungo tra i 5 ed i 10cm, che può essere inserito SENZA provocare vomito
(N.B.
questo è molto importante perchè il vomito non viene
indotto ne durante l'inserimento se il paziente è cosciente e nemmeno
al momento del risveglio se il paziente era incosciente !!) ed a prescindere
dal livello di coscienza del paziente. Un altro vantaggio MOLTO importante
del tubo nasofaringeo è costituito dal fatto che richiede una manualità
minima ed un allenamento non specifico e non particolarmente approfondito
(N.B.
questo differenza il tubo nasofaringeo dal tubo endotracheale
!!) per quanto concerne il suo posizionamento. Una volta inserito il tubo
nasofaringeo, il passo successivo che il medico DEVE compiere è
quello di ventilare la vittima rednendo più sicura la via adi accesso
dell'aria ai polmoni. Per rendere più sicuro il rifornimento di
ossigeno ai polmoni, possono essere usti tre strumenti ausiliari che sono
:
- il tubo endotracheale
- la maschera laringea
- il tubo combinato
Vediamoli separatamente in maniera alquanto sintetica.
segue - il tubo endotracheale
Nel campo della medicina tattica, il tubo endotracheale è
lo strumento preferito per garantire la stabilizzazione della condizione
respiratoria e, di conseguenza, per consentire una ventilazione corretta.
I suoi principali vantaggi sono rappresentati dalla grande facilità
di controllo sulle vie respiratorie esercitabile dal medico, dalla possibilità
di somministrare farmaci e dalla bassa capacità di indurre vomito
nel paziente (N.B.
il rischio di vomito è molto basso, così
come è molto basso il rischio che vengano aspirati fluidi nei polmoni
!!). Il suo più grande DIFETTO è costituito dal fatto
che è NECESSARIA una forte manualità per collocarlo
correttamente. A questo va aggiunto il fatto che per collocarlo serve
uno strumento specifico (il laringoscopio) e che, dopo averlo collocato,
occorre verificare la correttezza del suo posizionamento. In altre
parole, usando il laringoscopio, è possibile verificare la posizione
delle corde vocali, individuando così il punto esatto per l'inserimento
del tubo. Una tecnica alternativa a quella tradizionale, è rappresentata
dalla c.d. "
tecnica di intubazione inversa" (
reverse intubation
technique), che normalmente richiede la presenza di due persone, anche
se un medico esperto può benissimo effettuarla da solo. In pratica
si tratta di usare la testa del laringoscopio facendola scivolare sulla
lingua e tirandola poi all'indietro in DIAGONALE . Questo consente
non solo di esercitare più forza su un punto specifico, ma anche
di avere una visualizzazione migliore delle corde vocali. Molti medici
concordano sul fatto che con l'uso di questa tecnica, è possibile
esecitare con successo anche l'intubazione più difficile. Infine,
se il medico è dotato di una fortissima manualità e di una
NOTEVOLE dose di esperienza, è possibile effettuare anche un'intubazione
"
a mano" . Si tratta di piegare il tubo endotracheale in maniera
tale da fargli assumere la forma di una "
J" e di inserirlo nella trachea
usando l'indice ed il medio della "
mano forte" (N.B.
cioè
della mano più coordinata !!) come se fosse una "
guida",
mentre si esercita un lieve movimento di torsione assiale. In pratica,
il medico deve individuaere per palpazione la glottide mentre il tubo viene
tenuto in un pugno. Una volta trovata, con l'altra mano il tubo endotracheale
viene spinto delicatamente all'interno della trachea. E' chiaro che un'operazione
del genere può essere fatta SOLO da un medico dotato di una notevole
dose di esperienza (N.B.
prima dell'invenzione dei laringoscopi, tutte
le intubazioni dovevano essere effettuate in questo modo !!). Ad ogni
modo, una volta che il tubo endotracheale è inserito occorre VERIFICARE
che sia stato inserito correttamente. Questa verifica viene eseguita con
l'ausilio dello stetoscopio. Più precisamente, è necessario
compiere tre auscultazioni, una sull'emitorace sinistro, una sull'emitorace
destro e, infine, una a livello dello stomaco. Questo consente di verificare
che il tubo è stato inserito nella trachea e non nell'esofago !!
Un ausilio molto utile per compiere l'intubazione è rappresentato
dagli stiletti luminescenti. La loto utilità deriva dal fatto che
se lo stiletto appare POCO illuminato, con tutta probabilità il
tubo è stato inserito nell'esofago, mentre se è brillante
il tubo si trova nella trachea.
segue - la maschera laringea
Un'alternativa al tubo endotracheale è costituita dalla maschera
laringea. Si tratta di un tubo lungo 20 - 25cm connesso ad una maschera
di gomma morbida, che viene collocato passando sul palato duro ed entrando
nella trachea. Il suo VANTAGGIO principale è costituito dal fatto
che può essere inserito in maniera relativamente facile e con poco
allenamento. Il DIFETTO è rappresentato dalla incapacità
di prevenire fenomeni di aspirazione di fluidi nei polmoni. Il altro problema
è rappresentato dal fatto che questo dispositivo NON possiede una
stabilità ottimale, per cui potrebbe andare fuori posizione durante
il trasporto del paziente (N.B.
il fatto è che questo dispositivo,
diversamente dal tubo endotracheale, non è stato concepito per essere
fissato saldamente, mentre in realtà viene usato in situazioni ad
alto rischio e molto dinamiche !!)
segue - il tubo combinato
Il tubo combinato, più noto con la denominazione commerciale
di
Combi-Tube, è un dispositivo costituito da due tubi ed
un sistema di ritenzione, che viene inserito direttamente nella cavità
orale del paziente allo scopo di controllarne la respirazione. Il suo VANTAGGIO
principale è costituito dal fatto che NON richiede un addestramento
particolare per impiegarlo, dal momento che viene inserito direttamente
nella bocca del paziente poichè, avendo due tubi, uno dei due si
inserirà quasi certamente nella trachea. L'unica cosa che il medico
deve fare è verificare il suono od il movimento tipico della respirazione,
a livello dello stomaco o dei polmoni. Fatta questa verifica, il paziente
può essere ventilato tranquillamente. Un difetto di questo dispositivo
è rappresentato dal fatto che NON sempre è possibile avere
una stabilità ottimale, specie se si è costretti ad operare
in situazioni altamente stressogene.
segue - il problema dell'ostruzione delle vie respiratorie
Un problema particolare che il medico si potrebbe trovare ad affrontare
è quello dell'ostruzione delle vie respiratorie. Se viene riscontrata
una situazione del genere, il medico DEVE intervenire IMMEDITAMENTE
effettuando una cricotiroidotomia. La cricotiroidotomia è una tecnica
chirurgica che consiste nell'incisione (se fatta tramite un bisturi) o
nella perforazione (se fatto tramite un apposito ago) della membrana cricotiroidea
allo scopo di ventilare correttamente il paziente. Questa tecnica può
originare delle complicazioni, ma è chiaro che se il paziente non
respira, l'unica cosa RAGIONEVOLE che il medico può fare è
quella di intervenire con la cricotiroidotomia. Di solito si agisce in questo
modo :
- identificare la membrana cricotiroidea tramite palpazione
- effettuare una incisione orizzontale con il bisturi (N.B.
di
solito si usa una lama n° 20)
- stabilizzare adeguatamente la base della laringe
- inserire il tubo endotracheale (N.B
. di solito si usa un tubo
n°6)
- stabilizzare il tubo endotracheale
A questo punto il paziente può essere ventilato adeguatamente
segue - Alcuni aspetti critici
Dal momento che operare sul campo è MOLTO diverso da quello
che viene normalmente descritto sui manuali istituzionali, può essere
utile fare mente locale ad alcuni "...
trucchi del mestiere..." ::
- se non è possibile aprire completamente la bocca del paziente,
è necessario usare la lama piatta del laringoscopio per avere
una migliore visione delle corde vocali e del punto di inserimento del tubo
endotracheale
- se la bocca del paziente ha del sangue o del vomito al suo interno
e non si hanno a disposizione dispositivi di aspirazione, è necessario
comprimere il torace del paziente per visualizzare il punto di inserimento
del tubo endotracheale (N.B.
comprimendo il torace si vedono delle bolle
d'aria nella bocca del paiziente, nel punto corrispondente alla trachea,
e questo può aiutare il medico)
- se il medico è in grado
di ottenere solo una liberazione parziale delle vie respiratorie, è
preferibile che lavori in una situazione nno ottimale, fino a quando non
possono essere effettuate cure migliori, piuttosto che lavorare in una
situazione peggiore
- è preferibile lubrificare lo stiletto con del gel idrosolubile
perchè dopo avere effettuato l'intubazione, se si tenta di estrarre
uno stiletto non lubrificato questo potrebbe "
agganciarsi" al tubo
estraendolo dalla sua sede
§5 - valutazione delle condizioni posturali e rimozione
di eventuali cause di immobilità
In tema di medicina tattica, la rimozione della condizione
di immobilità del paziente costituisce la TERZA delle priorità
che il medico deve affrontare. In astratto, sono due le situazioni concrete
che il medico potrebbe afforntare. Esse sono :
- il paziente è ferito ma è cosciente e può muoversi
autonomamente
- il paziente è ferito ed è incosciente, o comunque ha
subito delle lesioni tali per cui è incapace di muoversi autonomamente
A seconda delle condizioni concrete, il medico dovrà valutare
la situazione e decidere il da farsi utilizzando, ovviamente, quelle tecniche
che si rivelano più adatte allo scopo di volta in volta. Il primo
fattore da considerare quando si deve spostare la vittima da un certo luogo
è costituito dalla TIPOLOGIA della lesione, nel senso che, ad esempio,
chi accusa una disortsione alla caviglia deve essere trattato diversamente
da chi ha una ferita d'arma da fuoco in una gamba !! Il secondo fattore da
considerare è VERIFICARE lo stato di coscienza (o di incoscienza)
della vittima. Se il soggetto è cosciente è possibile trasportarlo
:
- o caricandoselo sulle spalle se ha lesioni alle gambe (N.B.
questa
tecnica è molto faticosa da eseguire a lungo, per cui va effettuata
solo il tempo necessario per portare la vittima in un luogo sicuro ove poter
prestare le prime cure !!)
- o aiutandolo a camminare se può muoversi da solo ma non in maniera
sicura
Viceversa, se è completamente incosciente o se ha lesioni che non
consentono altri metodi di spostamento / trasporto, è possibile muoverlo
trascinandolo per le spalle (o per il maniglione di trasporto dell'equipaggiamento)
dalla posizione supina
ATTENZIONE
!!
QUANDO IL MEDICO TRASPORTA VIA LA VITTIMA, DEVE RICORDARSI DI NON LASCIARE
MAI SUL POSTO L'ARMA CHE LA VITTIMA AVEVA CON SE !!
In alcune situazioni il medico NON può raggiungere direttamente
il paziente, ne per valutare le sue condizioni e nemmeno per poterlo trasportare
in un luogo più sicuro, per cui sarà costretto ad effettuare
una valutazione preliminare detta valutazione a distanza (
remote assessment).
In questo caso, il medico deve verificare se :
- le lesioni della vittima appaiono letali
- la vittima presenta un certo pallore
- la vittima sta respirando ed in che modo
- sono visibili segni di emorragia
- sono visibili segni di fratture
Vi sono poi situazioni particolari in cui il medico non può curare
direttamente la vittima, ma è costretto, per svariate, ragioni, a farlo
attraverso la radio. In questo caso è necessario NON solo avere un'ottima
preparazione di base (cioè quella universitaria) e di una FORTE esperienza
pregressa, ma anche essere REALMENTE dotato di una calma assoluta. Per prima
cosa occorre chiedere a chi sta effettivamente vicino alla vittima cosa vede,
in maniera tale da avere un quadro il più preciso possibile della
situazione. Poi, con calma assoluta e SENZA ricorrere ad una complessa terminologia
medica, è necessario spiegare a chi sta vicino alla vittima COSA deve
realmente fare. Un'altra situazione CRITICA in cui il medico potrebbe essere
chiamato ad operare è quella di prestare soccorso nell'oscurità
più totale. In una situazione del genere, il medico DEVE raggiungere
il paziente muovendosi nel modo più LOGICO possibile sotto il profilo
tattico, il che implica l'impiego delle
tecniche di movimento che
sono tipiche della Fanteria (V. voce a se)!! Questo è essenziale perchè
il medico DEVE sempre EVITARE di diventare una vittima a sua volta !! Una
volta raggiunto il paziente, il medico deve :
- farsi riconoscere (N.B.
si può sussurrare all'orecchio la parola
"medico" oppure si può usare un simbolo di comunicazione non verbale
prestabilito)
- agire con la MASSIMA cautela, SENZA sollversi troppo rispetto al terreno
per evitare di diventare un bersaglio
- verificare se il paziente è cosciente
- verificare se il paziente ha lesioni vascolari e di quale intensità
- verificare se il paziente respira e come respira
- verificare se ci sono lesioni craniofacciali
- verificare se ci sono fratture
- chiedere al paziente cosa è successo (N.B.
ovviamente se questi
è ancora cosciente !!)
- valutare COME spostare il paziente con il MINOR rischio passibile
- trasportare il paziente in un luogo sicuro
§6 - osservazioni generali sui componenti dell'equipaggiamento
sanitario
In tema di medicina tattica, l'equipaggimento sanitario viene suddiviso
in tre grossi GRUPPI omogenei che corrispondono alle tre "
aree tematiche"
di cui la medicina tattica risulta composta. In altre parole, si distingue
tra :
- equipaggiamento per il controllo delle emorragie
- equipaggiamento per il ripristino della respirazione
- equipaggiamento per il ripristino della mobilità
Analizziamoli sepratamente pur se in maniera alquanto sintetica.
segue - equipaggiamento per il controllo delle emorragie
Con riferimento all'equipaggiamento per il controllo delle emorragie
rileva il seguente materiale :
- bendaggio emostatico (2 pezzi)
- bendaggio elastico, rotoli da 8 e 10 cm di spessore (Q.B.)
- bendaggio quadrangolare, tipo grande (2 pezzi)
- bendaggio militare di tipo standard (4 pezzi)
- garza quadrangolare ad alto assorbimento da 10x10cm (Q.B.)
- garza quadrangolare ad alto assorbimento da 5x5cm (20 pezzi)
- benda per ferite addominali da 20x25cm, tipo ad alto assorbimento
(Q.B.)
- nastro adesivo impermeabile (4)
- nastro adesivo elastico (2)
Direttamente connesso al materiale per il controllo delle emorragie,
è il materiale sanitario destinato alla fleboclisi e, più
in generale, alla somministrazione di farmaci per via endovenosa. Sotto
questo aspetto rileva per la sua importanza il seguente materiale :
- sacca da 500cc di soluzione salina allo 0,9% di Cloruro di Sodio
(Q.B.)
- sacca da 500cc di soluzione al 5% di destrosio (Q.B.)
- sacca da 500cc di soluzione completa di elettroliti (Q.B.)
- kit completo per fleboclisi (3)
- regolatore da 10 gocce / ml (3)
- catetere n° 18 (5)
- catetere n° 16 (5)
- siringa da 3cc, ago n°22 (5)
- siringa da 60cc (1)
- aghi n° 18 e n°24 (Q.B.)
- regolatore ausiliario da 10 gocce / ml per l'eventuale somministrazione
di emoderivati (Q.B.)
segue - equipaggiamento per il ripristino della respirazione
Con riferimento all'equipaggiamento per il controllo delle emorragie
rileva il seguente materiale :
- tubo nasofaringeo, varie dimensioni (Q.B.)
- tubo endotracheale n° 7 e n°8 (Q.B.)
- gel di lidocaina per lubrificare il tubo endotracheale
- stiletti per adulti, possibilmente di tipo luminescente (2)
- siringa da 10cc (2)
- laringoscopio con un numero minimo di lame dritte e curve (1)
- bisturi con lama n°10 per cricotiroidotomia
- ago n°14 per cricotiroidotomia
- garze quadrangolari da 10x10cm per tamponare il sangue dopo le prime
fasi della cricotiroidotomia (2)
- tubo endotracheale specifico per cricotiroidotomia
- dispositivo di blocco del tubo per cricotiroidotomia
- maschera per ventilazione, tipo per adulti
segue - equipaggiamento per il ripristino della mobilità
Con riferimento all'equipaggiamento per il ripristino della
mobilità rileva il seguente materiale :