RIFLESSIONI SULL'IMPIEGO PRATICO DELLA BAIONETTA


§1 - Premessa storica


La baionetta è, sotto il profilo della tecnologia armiera, una forma particolare di daga che viene applicata alle armi da fuoco lunghe (anche se esistono rarissimi casi di baionette - coltello applicate ad armi corte prodotte nel XIX secolo). Il suo nome deriva da Bayonne, una cittadina francese molto nota nei secoli scorsi per essere uno dei principali centri  dell'artigianato e della manifattura di armi bianche e, in particolare, di daghe. La prima menzione storica della baionetta risale al 1642,e si trova nelle memorie personali di Jacques DePuysegur, un alto ufficiale dell'esercito francese di quel tempo. Egli la descrisse espressamente come "...una daga con la quale i moschettieri dovevano potersi difendere dopo avere sparato...". Gli storici sono piuttosto concordi nel ritenere che la baionetta sia una derivazione della picca (pike), una lunga lancia che veniva utilizzata, già durante il medioevo, per per proteggere i reparti di arcieri e di balestrieri. In altre parole, secondo gli storici, nel XVII secolo i moschetti avrebbero sostituito le aste delle picche, mentre le baionette avrebbero sostituito le punte delle picche medesime. E' interessante notare come le prime baionette fossero del tipo ad innesto (plug bayonet), cioè che si infilavano direttamente nella canna del moschetto, e NON del tipo ad incastro (socket bayonet), come quelle moderne. Chiaramente con la baionetta ad innesto era impossibile sparare, dal momento che la canna rimaneva giocoforza otturata!! La prima baionetta ad incastro simile a quelle attuali risale, almeno a quanto sostenuto dalla maggioranza degli storici, al 1678, ed è dovuta all'opera di Sebastian LaPrestre de Vauban, un ingegnere militare francese.


§2 - Profili generali


Nonostante gli impressionanti sviluppi tecnologici di questi ultimi anni, la baionetta (bayonet) ha ancora un posto di tutto rilievo nelle operazioni militari odierne. In tutte quelle situazioni in cui la propria Unità si viene a trovare in STRETTISSIMO contatto con le truppe nemiche, e l'uso di granate ed armi da fuoco diventa impossibile per NON creare delle perdite tra i propri commilitoni, l'impiego della baionetta rivela tutta la sua importanza. L'addestramento (bayonet training) al corretto impiego della baionetta (purtroppo parzialmente abbandonato presso numerose FF.AA., comprese le nostre), instilla convinzione nelle proprie capacità in ogni soldato e, in caso di reale necessità,  lo mette in condizione di aggredire il nemico e di sopraffarlo rapidamente ed efficacemente nelle situazioni più avverse, difficili e disparate.  Attraverso le corrette metodologie di addestramento, il soldato sviluppa progressivamente il coraggio e la fiducia nei propri mezzi che sono assolutamente NECESSARI per sopravviere sul campo di battaglia. Per risultare vincenti nell'impiego della baionetta, è essenziale il corretto approcio psicologico, poichè è necessario essere aggressivi, spietati e determinati.  Per questo motivo, gli istruttori DEVONO ricordare in CONTINUAZIONE ai soldati che quando si decide di agire, è necessario attaccare in maniera spietata e determinata, in maniera da fare seguire sequanzialmente un attacco dopo l'altro, e ricordando SEMPRE che  ogni esitazione potrebbe determinare la propria morte!! Più in generale, durante la fase addestrativa, da parte degli istruttori  DEVE essere continuamente enfatizzato il fatto che esitazione, ritardo ed eccessiva complessità d'azione possono determinare la MORTE del soldato con impressionante frequenza!! Per questo motivo, il principale obiettivo del soldato durante il combattimento con la baionetta è quello di conficcare il più velocemente possibile la PROPRIA baionetta nel corpo del nemico, concentrandosi sulla necessità di attingere con la precisione necessaria i distretti corporei di principale importanza. Utilizzare la baionetta su un VERO  campo di battaglia (e non nei cinema !!)"...è un affare maledettamente pericoloso...", e la cosa migliore da fare e colpire per primi e continuare a colpire fino a quando il nemico non è stato annientato. In una simile situazione, la cosa migliore da fare è non dare mai al nemico, nemmemo per un istante, la possibilità di prendere l'iniziativa.


§3 - La posizione di guardia



Per impiegare razionalmente la baionetta, è essenziale adottare una condizione posturale che metta in grado il soldato di attaccare mantenendo al minimo la possibilità di danneggiare gravemente il proprio corpo. A questo scopo, diventa essenziale apprendere ed impiegare un'opportuna posizione di guardia. Questa posizione di guardia non è altro che una variazione della posizione di guardia già vista quando si sono illustrate le tecniche per il combattimento disarmato (V. voce a se). Da un punto di vista DESCRITTIVO, si può dire questa posizione di guardia risulta così strutturata:


- afferrare l'astina con la mano debole (cioè con la mano meno coordinata), in prossimità del punto d'aggancio anteriore della cinghia di trasporto (N.B. bisogna stare   al di sotto del punto d'aggancio per avere una presa salda e minimizzare i danni alle dita )
- afferrare la parte superiore del calcio (cioè quella dietro al guardia del grilletto) con la mano forte (cioè con la mano più coordinata)
- tenere il fucile a circa 25 - 30cm davanti a se, estendendo le braccia ma senza bloccare i gomiti od irrigidire le fasce muscolari
- tenere il fucile davanti a se in maniera tale che il calcio sia davanti al fianco forte (cioè al fianco corrispondente alla mano forte)
- tenere il fucile davanti a se, in maniera leggermente inclinata, in modo che la canna risulti posta a metà  tra la testa e la spalla debole
- posizionare il piede debole davanti a quello forte, senza ampliare eccessivamente la propria base d'appoggio e senza incrociare i piedi durante il movimento
- piegare lievemente le ginocchia in maniera tale da distribuire al meglio la massa corporea e da potersi muovere agevolmente in ogni direzione


Lo scopo per il quale si adotta la posizione di guardia è quello di avere uno strumento dal quale fare derivare razionalmente tutti i movimenti, offensivi o difensivi che siano. E' interessante notare come, a causa della funzione protettiva che è in grado di esplicare, l'arma viene portata DAVANTI a se, con le braccia estese in avanti (ma non rigide) al fine di assorbire gli urti e gli attacchi nemici, e con  il filo della baionetta (e la cinghia di trasporto, se applicata) rivolto sempre verso il davanti (cioè verso il nemico). Proteggendosi attraverso questa condizione posturale, è possibile replicare all'iniziativa nemica tramite l'impiego delle tecniche difensive (V. voce a se) al fine di disorientare il nemico e, una volta che il nemico è disorientato, è possibile proseguire, impiegando sequenzialmente altri colpi, fino al suo annienatamento. Per avere successo è essenziale colpire reiteratamente e non lasciare mai l'iniziativa al nemico. Teoricamente bisognerebbe abbattere il nemico con un colpo solo, ma questo è raramente possibile nella realtà. Molto più frequentemente, infatti, nel mondo reale occorre prima trovare un'apertura nelle difese nemiche, ad esempio utilizzando colpi come la parata collegata ad un fendente, e solo dopo sarà possibile effettuare l'attacco decisivo. Per conseguire tutti questi risultati è necessario praticare reiteratamente tutte le tecniche offensive e defensive dalla posizione di guardia, sia in maniera statica, sia in maniera dinamica. Tutto questo sviluppa nel soldato equilibrio, agilità, resistenza e coordinazione tra arti superiori ed inferiori. Con il tempo, la pratica reiterata farà diventare completamente automatici tutti i movimenti appresi durante l'addestramento, anche se esiste un grosso problema pratico da non sottovalutare. Contrariamente a quanto pensano molti Ufficiali dello Stato Maggiore, apprendere il corretto utilizzo della baionetta "...non è come andare in bicicletta...", nel senso che non è assolutamente la radice concettuale di un'attività ludica che, una volta appresa, non ha più bisogno di essere "...rinfrescata mentalmente..."!! Si tratta, al contrario, di un insieme di cognizioni che devono essere coltivate in continuazione, il che rappresenta un motivo sufficiente per considerare necessaria l'esistenza di un ciclo di addestramento di base, più tutta una serie di cicli di addestramento supplementari!!


§4 - Tecniche di movimento vario


segue - il movimento di avanzamento

La tecnica di movimento più banale, ma anche la più importante, è quella del movimento di avanzamento (forward movement): si tratta semplicemente di effettuare lo stesso movimento che si esegue quando si cammina. Questo movimento può essere di due tipi:

- Parziale = si tratta di "...spingere in avanti..." la gamba debole tramite l'azione della gamba forte, ma SENZA alternare mai la posizione dei piedi (N.B. osservato    lateralmente, questo movimento sembra una sorta di scivolamento)
- Intero = si tratta di mantenere la posizione di guardia con la parte supeiore del corpo, mentre le gambe si muovono come se si trattasse di camminare normalmente    (N.B. osservato alteralmente, questo movimento assomiglia al modo convenzionale di camminare di tutti gli esseri umani)
 
Al pari di qualsiasi altro movimento, DEVE essere praticato in maniera equivalente sia sul lato destro, sia sul lato sinistro.


segue - il movimento laterale


La tecnica del movimento laterale (side-step movement) viene normalmente utilizzata in congiunzione con l'esecuzione di una o più tecniche difensive od offensive. Questo movimento può essere di due tipi:

- Ortogonale = si verifica quando il soldato si muove, verso destra o verso sinistra, con un angolo che è di 90° rispetto alla propria linea di avanzamento originaria
- Angolare = si verifica quando il soldato si muove, verso destra o verso sinistra, con un angolo inferiore a 90°
 
Il problema connesso a questa tecnica di movimento, è che esso ALTERA in misura più o meno sostanziale,  la struttura della posizione di guardia, per cui sarà NECESSARIO riprendere l'esatta posizione di guardia subito dopo avere completato il movimento. Al pari di qualsiasi altro movimento, DEVE essere praticato in maniera equivalente sia sul lato destro, sia sul lato sinistro.


segue - il cambio di direzione


La tecnica del cambio di direzione (turning movement, altresì detto whirling movement) è una tecnica specialistica che viene utilizzata tutte quelle volte che il soldato ha la necessità di cambiare direzione di 90° o, eventalmente, di 180°. Per eseguire questo movimento, solitamente si insegna di "...pensare di fare ruotare il proprio baricentro nella direzione desiderata...", anche se molte persone fanno fatica a comprendere il significato di questa frase e, di conseguenza, ad applicare questa tecnica. Per semplificare la sua esecuzione, è possibile agire come segue:

- alzare da terra il piede che si trova nella posizione OPPOSTA rispetto alla direzione in cui si vuole andare
- usare il piede lasciato in contatto con il terreno per fare da perno, mentre il piede sollevato dal terreno ruota nella direzione desiderata (facendo così ruotare il corpo di conseguenza)

A seconda della concreta entità della rotazione impartita dalla gamba sollevata da terra, sarà possibile ruotare di  90° o di 180°. Al pari di qualsiasi altro movimento, anche questo DEVE essere praticato in maniera equivalente sia sul lato destro, sia sul lato sinistro.


§5 - Tecniche offensive primarie


segue . aspetti generali


Le moderne dottrine di combattimento concordano genericamente nel riconoscere essenzialmente l'esistenza di CINQUE tecniche di attacco fondamentali. Esse sono:

- un movimento discendente, dall'alto verso il basso, che colpisce con la lama della baionetta
- un colpo lineare, parallelo al terreno, che colpisce con la punta della baionetta
- un colpo circolare, parallelo al terreno, che colpisce con il lato del calcio del fucile
- un colpo ascendente, perpendicolare al terreno, che colpisce con il lato del calcio del fucile
- un colpo lineare, parallelo al terreno, che colpisce con il calcio del fucile


Iniziando da un condizione di staticità, questi colpi vanno prima praticati singolarmente, e poi congiuntamente, fino a farli diventare automatici. Un volta che un sufficientemente livello di automatismo è stato raggiunto, le stesse tecniche verrano praticate da una condizione dinamica in maniera tale da collegarle razionalmente, non solo l'une tra le altre, ma anche con le diverse tecniche difensive (V. voce a se). Durante il loro utilizzo pratico, per risultare efficaci, le tecniche offensive devono essere rapidamente e ferocemente indirizzate verso  i distretti corporei critici (vital areas) del nemico, al fine di annientarlo il più rapidamente possibile. Si ricordi in tal senso, che "...Hollywood è tutta un'altra storia...", e che la guerra NON è affatto "...quella bella cosa..." che i mass media ci raccontano in continuazione.  E' uno sporco e maledetto affare nel quale bisogna giocare nel modo più sporco possibile per avere salva la vita!!


segue - fendente



Il fendente (slash) è un rapidissimo movimento verticale, dall'alto verso il basso, effettuato per colpire il proprio bersaglio con la LAMA della baionetta. Contrariamente a quanto credono molti profani, ed anche molti membri delle FF.AA., non si tratta affatto di un movimento lento e violento (cioè non è assimilabile ad un colpo dato con una mazza o con un'ascia!!) ma, piuttosto, di un movimento rapido e sfuggente (cioè assimilabile ad un colpo di frusta), eseguito allo scopo di cagionare un taglio profondo sul corpo del nemico. Dal punto di vista TEORICO, il bersaglio principale del fendente è il COLLO del nemico. Lo scopo è chiaramente quello di recidere i grossi vasi sanguigni che attravarsano il collo, il che comporterebbe una perdita di coscienza ed una morte in tempi molto rapidi. In realtà, dal momento che "...il nemico non è un manichino inerte...", il fendente viene prima utilizzato per colpire le mani o gli avambracci del nemico, allo scopo di creare un'apertura che consentirà di eseguire, poi, il colpo risolutore della contesa. Per eseguire il fendente è necessario :


- sollevare il fucile in maniera tale da porlo pressochè parallelo al terreno

- estendere le braccia in maniera tale da voler taglire in due il proprio bersaglio
- eseguire il movimento di taglio, dall'alto verso il basso
- completare il movimento e ritrarre il fucile
- ritornare in posizione di guardia


Inizialmente il fendente andrà praticato singolarmente mentre, successivamente, andrà praticato congiuntamente a tutte le altre tecniche offensive e difensive. Si ricordi che, al pari di tutte le altre tecniche offensive, il fendente può essere eseguito in congiunzione a tutte le tecniche di movimento viste in precedenza (V. voce a se). Al pari di qualsiasi altro movimento, offensivo o difensivo che sia, anche questo DEVE essere praticato in maniera EQUIVALENTE e COSTANTE sia sul lato destro, sia sul lato sinistro.


segue - affondo


L'affondo (straight thrust) è la tecnica più difficile da eseguire correttamente (poichè spesso, chi la esegue tende invariabilmente a sbilanciarsi), ma è anche quella che mette a più dura prova le capacità difensive del singolo soldato. Il suo bersaglio principale è il collo del nemico, anche se come bersagli possono essere selezionati la regione facciale e quella inguinale. Ulteriori bersagli sarebbero la regione toracica e qulla addominale, anche se però si tratta di bersagli più teorici che reali, dal momento che queste zone sono protette dall'equipaggiamento, il quale potrebbe vanificare gli effetti del colpo. Premesso ciò, va ribadito che un affondo correttamente eseguito può mettere fuori combattimento il nemico con estrema rapidità. Per eseguire l'affondo è necessario:


- porre il fucile parallelamente al terreno in modo da puntare la baionetta verso il nemico
- ruotare i fianchi in maniera tale da fare ruotare di conseguenza le spalle e le braccia al fine di generare potenza sufficiente per fare penetrare la baionetta nel proprio bersaglio
- fare ruotare la lama della baionetta (N.B. questa rotazione si rende necessaria o per superare la barriera costituita dall costole, oppure per massimizzare la gravità della ferita inferta), e continuare l'azione di penetrazione nel bersaglio esercitando una spinta costante (N.B. questa azione di penetrazione costante, nella realtà si concreta sottoforma di spinta, e serve per buttare a terra l'avversario)
- ritrarre il fucile
- riassumere la posizione di guardia

 

Inizialmente, l'affondo andrà praticato singolarmente mentre, successivamente, andrà praticato congiuntamente a tutte le altre tecniche offensive e difensive. Si ricordi che, al pari di tutte le altre tecniche offensive, l'affondo può essere eseguito in congiunzione a tutte le tecniche di movimento viste in precedenza (V. voce a se). Al pari di qualsiasi altro movimento, offensivo o difensivo che sia, anche questo DEVE essere praticato in maniera EQUIVALENTE e COSTANTE sia sul lato destro, sia sul lato sinistro.


segue - colpo di calciolo orizzontale


Il colpo di calciolo orizzontale (horizontal butt stroke) è una tecnica che viene utilizzata per INDEBOLIRE  la capacità difensiva del nemico, al fine di esporlo con successo ad un colpo risolutore. Il bersaglio principale di questo colpo è il cranio e, eventualmente, il collo del nemico. Nella realtà si preferisce concentrarsi sul cranio perchè ogni urto in questa zona del corpo si ripercuote sul cervelletto e tende a determinare perdita di equilibrio e, se il colpo è sufficientemente potente, anche perdita di coscienza. Il colpo di calciolo orizzontale, che in realtà viene effettuato con il lato del calcio (e non con il calciolo vero e proprio) e che rappresenta l'equivalente del gancio (hook) eseguito a mani nude, è ottimale per rispondere ad un avversario che si è efficacemente difeso da un affondo o da un fendente. Per eseguire il colpo di calcio orizzontale è necessario:


- ruotare i fianchi in maniera tale da fare ruotare le spalle, le braccia e, conseguentemente, il fucile (N.B. è essenziale fare ruotare i fianchi in maniera tale da avere potenza senza essere costretti a muovere in avanti il piede arretrato)
- colpire l'avversario con il lato del calciolo, in maniera tale da avere il fucile all'altezza delle proprie spalle e parallelo rispetto alla terra
- ritrarre immediatamente il fucile
- riprendere la posizione di guardia


Inizialmente, il colpo di calciolo orizzontale andrà praticato singolarmente mentre, successivamente, andrà praticato congiuntamente a tutte le altre tecniche offensive e difensive. Si ricordi che, al pari di tutte le altre tecniche offensive, il colpo di calciolo orizzontale può essere eseguito in congiunzione a tutte le tecniche di movimento viste in precedenza (V. voce a se). Al pari di qualsiasi altro movimento, offensivo o difensivo che sia, anche questo DEVE essere praticato in maniera EQUIVALENTE e COSTANTE sia sul lato destro, sia sul lato sinistro.


segue - colpo di calciolo verticale



Il colpo di calcio verticale (vertical butt stroke) è una tecnica utilizzata per INDEBOLIRE la capacità difensiva del nemico al fine di esporlo con successo ad un colpo risolutore. I bersagli principali di questo colpo sono costituiti dalla regione cranica (cranial area) e da quella inguinale (groin area). il colpo di calciolo verticale, che in realtà viene effettuato con il lato del calcio (e non con il calciolo vero e proprio) e che rappresenta l'equivalente del montante (uppercut) eseguito a mani nude, rappresenta un seguito ottimale all'affondo (a prescindere che l'avversario riesca o meno a difendersi efficacemente dall'affondo stesso). Per eseguire il colpo di calciolo verticale è necessario:


- abbassare repentinmente il braccio debole e, contemporaneamente, alzare violentemente il braccio forte in maniera tale da ottenere la potenza necessaria per colpire    il bersaglio
- ruotare il fucile di 180° in maniera tale che il calcio e la volata si trovano invertiti come posizione, e che il fucile si trovi sopra la spalla avanzata
- ritrarre immediatamente il fucile
- riprendere la posizione di guardia


Inizialmente il colpo di calciolo verticale andrà praticato singolarmente mentre, successivamente, andrà praticato congiuntamente a tutte le altre tecniche offensive e difensive. Si ricordi che, al pari di tutte le altre tecniche offensive, il colpo di calciolo verticale può essere eseguito in congiunzione a tutte le tecniche di movimento viste in precedenza (V. voce a se). Al pari di qualsiasi altro movimento, offensivo o difensivo che sia, anche questo DEVE essere praticato in maniera EQUIVALENTE e COSTANTE sia sul lato destro, sia sul lato sinistro.


segue - colpo di sfondamento


Il colpo di sfondamento (smash) è il colpo che segue razionalmente i colpi di calciolo verticali od orizzontali. In altre parole, dopo che il colpo di calciolo (orizzontale o verticale) è stato eseguito, si sfrutta il movimento di ritorno (nella posizione di guardia) per effettuare il colpo di sfondamento. il bersaglio principale di questo colpo è il cranio del nemico (N.B. per i motivi, V. quanto esposto in precedenza). Per eseguire il colpo di sfondamento è necessario:


- partire dalla  condizione in cui il fucile si trova parallelo al terreno e sopra la propria spalla avanzata

- sfruttare il movimento di ritorno del fucile dopo avere eseguito il colpo di calciolo verticale od orizzontale
- colpire il cranio del nemico con il calciolo
- riassumere la posizione di guardia


Inizialmente il colpo di sfondamento andrà praticato singolarmente mentre, successivamente, andrà praticato congiuntamente a tutte le altre tecniche offensive e difensive. Si ricordi che, al pari di tutte le altre tecniche offensive, il colpo di sfondamento può essere eseguito in congiunzione a tutte le tecniche di movimento viste in precedenza (V. voce a se). Al pari di qualsiasi altro movimento, offensivo o difensivo che sia, anche questo DEVE essere praticato in maniera EQUIVALENTE e COSTANTE sia sul lato destro, sia sul lato sinistro.


§6 - Tecniche difensive primarie


segue - profili generali


Le tecniche difensive sono, con specifico riferimento all'impiego della baionetta, degli strumenti che servono al soldato per proteggere la propria incolumità fisica (minimizzando, per quanto possibile, i danni che il nemico tenta di cagionare)  e per riguadagnare quell'iniziativa che è NECESSARIA ai fini della sopravvivenza. Le moderne dottrine di combattimento riconoscono l'esistenza, essenzialmente, quattro tipi di tecniche difensive. Esse sono :


- il blocco alto
- il blocco basso
- la parata a destra
- la parata a sinistra


Il blocco è una tecnica difensiva che viene impiegata per proteggersi contro colpi circolari, ascendenti o discendenti (N.B. in realtà quando si usa il fucile con la baionetta inastata il blocco serve SOLO per proteggersi dai colpi ascendenti o discendenti). La parata è una tecnica difensiva che viene utilizzata per proteggersi contro colpi lineari. Durante l'esecuzione di QUALSIASI tecnica difensiva, è NECESSARIO agire con la massima RAPIDITA' e la massima FORZA possibili !! Tuttavia, questo DEVE essere fatto SENZA irrigidirsi e senza esagerare l'ampiezza dei propri movimenti. Questo è ESSENZIALE perchè, altrimenti, si vengono a creare delle aperture nella (propria) guardia che possono rivelarsi mortali!!
 

segue - blocco alto


Il blocco alto (high block) è una tecnica difensiva che viene utilizzata per proteggersi contro il fendente. Per eseguire questa tecnica è necessario :


- porre il fucile sopra la propria testa con un movimento repentino, in maniera tale che lo stesso si venga a trovare parallelo al terreno
- estendere le braccia ma SENZA irrigidirle o bloccare i gomiti, in maniera tale da formare un angolo di circa 45° e che il corpo sia eretto
- contrattaccare IMMEDIATAMENTE subito dopo essersi difesi, utilizzando una qualsiasi delle tecniche OFFENSIVE viste in precedenza


segue - blocco basso


Il blocco basso (low block) è una tecnica difensiva che viene utilizzata per proteggersi dal colpo di calciolo verticale. Per eseguire questa tecnica è necessario:


- porre il fucile averso il basso con un movimento repentino, in maniera tale che lo stesso si venga a trovare parallelo al terreno
- estendere le braccia ma SENZA irrigidirle o bloccare i gomiti, in maniera tale da formare un angolo  di circa 45° e che il corpo sia eretto
- contrattaccare IMMEDIATAMENTE subito dopo essersi difesi, utilizzando una qualsiasi delle  tecniche OFFENSIVE viste in precedenza


segue - parata direzionale



La parata direzionale, cioè quella effettuata verso destra (right parry) o verso sinistra (left parry), servre per proteggersi dall'affondo, dal colpo di sfondamento e dal colpo di calcio orizzontale (anche se in questo ultimo caso si dovrebbe parlare di blocco, piuttosto che di parata vara e propria). Per eseguire questa tecnica è necessario :


- porre il fucile verso destra (o verso sinistra), perpendicolarmente al terreno, con un movimento repentino tramite una rotazione dei fianchi verso destra (o verso            sinistra), al fine di ottenere la potenza necessaria ad eseguire la  parata
- estendere le braccia ma SENZA irrigidirle o bloccare i gomiti, e mantenendo sempre il fucile perpendicolare al terreno
- contrattaccare IMMEDIATAMENTE  subito dopo essersi difesi, utilizzando una qualsiasi delle tecniche OFFENSIVE viste in precedenza


Inizialmente la parata andrà praticata singolarmente mentre, successivamente, andrà praticata congiuntamente a tutte le altre tecniche offensive e difensive. Si ricordi che, al pari di tutte le altre tecniche offensive, anche la parata può essere eseguito in congiunzione a tutte le tecniche di movimento viste in precedenza (V. voce a se). Al pari di qualsiasi altro movimento, offensivo o difensivo che sia, anche questo DEVE essere praticato in maniera EQUIVALENTE e COSTANTE sia sul lato destro, sia sul lato sinistro.


§7 - Tecniche combinatorie


segue - profili generali


Al fine di massimizzare la sopravvivenza del soldato, tutte le tecniche difensive ed offensive devono essere applicate congiuntamente in modo da mantenere un'iniziativa costante e da sconfiggere il nemico nel più breve tempo possibile. Per questo motivo, durante l'addestramento è necessario apprendere e praticare reiteratamente una serie di combinazioni fino al punto da farle diventare automatiche. Il numero e la tipologia di queste combinazioni dipendono solo dalla fantasia degli addestratori. Gli unici limiti da rispettare sono il realismo (N.B. le tecniche devono andare bene per la realtà, non per il cinema), ed il fatto che tutte devono iniziare e finire dalla posizione di guardia (N.B. occorre enfatizzare la necessità di proteggere l'incolumità fisica).


segue - combinazione 1


- posizione di guardia
- fendente
- colpo di calciolo verticale (orizzontale)
- fendente
- affondo
- posizione di guardia

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segue - combinazione 2


- posizione di guardia
- affondo
- colpo di calco verticale
- colpo di sfondamento
- fendente
- affondo
- posizione di guardia

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segue - combinazione 3


- posizione di guardia
- blocco alto
- fendente
- colpo di calciolo orizzontale (verticale)
- colpo di sfondamento
- fendente
- affondo
- posizione di guardia

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segue - combinazione 4


- posizione di guardia
- blocco basso
- affondo (fendente)
- colpo di calciolo orizzontale (verticale)
- colpo di  sfondamento
- fendente
- affondo
- posizione di guardia

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segue - combinazione 5


- posizione di guardia
- parata verso sinistra (destra)
- fendente
- colpo di calciolo orizzontale (verticale)
- colpo di sfondamento
- fendente
- affondo
- posizione di guardia

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segue - combinazione 6


- posizione di guardia
- parata verso destra (sinistra)
- affondo
- colpo di calciolo verticale (orizzontale)
- colpo di sfondamento
- fendente
- affondo
- posizione di guardia

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§8 - Tecniche di difesa disarmate contro baionetta inastata


segue -  difesa da fendente


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segue - difesa da affondo


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segue  - difesa da colpo di calciolo orizontale


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segue - difesa da colpo di calciolo verticale



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segue - difesa da colpo di sfondamento