OSSERVAZIONI SUL COMBATTIMENTO IN CONDIZIONI DI
SCARSA VISIBILITA'
§1 - Premessa logica
L'attività omnicompensiva di combattimento aereo-terreste (AirLand
Battle), che costituisce il nucleo fondamentale della dottrina di
combattimento della NATO (NATO combat doctrine), implica la
necessità di (programmare ed) eseguire operazioni militari
in qualsiasi condizione di tempo e, conseguentemente, di
luminosità. Essa è basata su quattro precetti
fondamentali, che sono i seguenti:
- acquisire immediatamente (o riguadagnare) l'iniziativa
- agilità di manovra
- movimento aggressivo in provondità
- sincronizzazione tra i Reparti
Dal momento che questi quattro precetti si applicano in ogni tempo ed
in ogni luogo, ciò significa che essi troveranno applicazione
anche in condizioni di luminosità precaria dovuta sia alla
naturale alternanza dei periodi di luce e di buio (N.B. cioè
il ciclo del giorno e della notte dovuto alla rotazione terrestre),
sia a fattorie strinseci di natura artificiale (N.B. ad esempio la
presenza di fumo, polvere o detriti dovuti ad un bombardamento).
Attualmente, l'applicazione pratica di questa dottrina di combattimento
è facilitata poichè la moderna tecnologia mette a
disposizione delle FF.AA. della NATO particolari strumenti in grado di
penetrare l'oscurità, parziale o totale che sia (N.B. per il
significato dei termini oscurità "parziale"
e "totale", V. più oltre in questa stessa pagina). In queste
note si tratterà nel dettaglio, delle operazioni di
combattimento condotte in condizioni di luminosità carente
o assente.
§2 - Caratteri intrinseci delle condizioni di scarsa
luminosità
L’oscurità, totale o parziale, è
un momento nel quale le percezioni visive di un essere umano risultano
sono inibite in tutto o in parte, e che si caratterizza per il
fatto di generare un'amplisisma gamma di problemi che il soldato
DEVE affrontare e risolvere in maniera altamente razionale. Fra i
problemi più gravi, vanno senza dubbio vanno citati :
- La necessità di localizzare ed identificare con precisione il
nemico prima di sparare
- La possibilità di essere individuato facilmente dal nemico
usando scorrettamente la propria fonte luminosa portatile (torcia
elettrica ad alta intensità)
- La necessità di “fondersi” con luci ed ombre sfruttando
tutti gli elementi di occultamento e copertura presenti per
costituire un bersaglio il più difficile possibile per il nemico
- La possibilità di essere abbagliato dalla vampa di bocca del
nemico quando questi spara
- L’impossibilità di usare le mire convenzionali, o
l’impossibilità di usare comunque le mire per motivi di
tempo o di spazio
- La comprensione delle regole per l’utilizzo corretto della propria
fonte luminosa portatile (torcia elettrica ad alta intensità)
- La comprensione chiara del concetto di visione notturna ed il suo
sfruttamento a proprio vantaggio
§3 - Forme di luminosità e profili
tipologici delle varie forme oscurità ad esse connesse
Nel contesto della propria attività, il soldato può
incontrare varie forme di luminosità. Pur essendo
antitetiche alle più diverse condizioni di
oscurità,
esse possono correlarsi alle varie forme di oscurità senza
soluzione
di continuità sia dal punto di vista del tempo che dello spazio.
Per motivi di semplificazione queste forme di luminosità sono
state raggruppate in quattro categorie di ordine decrescente. Esse sono
:
- Luminosità di forte intensità (bright-light
condition) = è il tipo di luminosità che è
presente quando si tenta di guardare direttamente il sole o una
fonte luminosa di forte intensità come i fari di un'autovettura
- Luminosità di media intensità (medium-light
condition) = è il tipo di luminosità che è
normalmente presente durante l'arco della giornata e che permette
all'occhio umano di distinguere con precisione forme e colori, e
che permette anche di percepire la profondità degli spazi e
degli oggetti (N.B. durante queste condizioni i coni vengono usati
al massimo della loro potenzialità)
- Luminosità di scarsa intensità (low-light condition)
= è il tipo di luminosità che non consente di vedere
i colori ma solo le forme (N.B. è un tipo di luminosità
estremamente variegato che può comprendere tutto quanto
può verificarsi tra l'imbrunire e la notte)
- Luminosità completamente assente (no-light condition) =
si tratta di una condizione del tutto peculiare
che si può verificare solo ed eslusivamente all'interno di
certe strutture naturali od artificiali
Oggetto delle presenti note sarà dunque l'analisi delle
condizioni di luminosità SCARSA o ASSENTE. Sotto questo punto di
vista, alcuni manuali istituzionali trattano l'argomento in maniera
progressiva e fanno rifarimento a :
- Imbrunire
- Semioscurità
- Oscurità
Altri manuali distinguono, più analiticamente, tra :
- l’imbrunire
- la semioscurità
- la c.d. “zona grigia”
- l’oscurità vera e propria.
È arduo stabilire quale sia la classificazione più
corretta, tuttavia, quello che è sicuramente
vero, è che è estremamente difficile distinguere tra
i vari “tipi” di oscurità. Per questo motivo, molti
manuali
istituzionali, al pari di numerose dottrine di combattimento, fanno
distinzione tra:
- Oscurità parziale
- Oscurità totale
§4 - Sintesi sulle condizioni di luminosità
particolamente critiche
Nel contesto della propria attività, il soldato può
incontrare alcune forme di luminosità carente o assente che
possono rivelarsi estremamente PERICOLOSE se non conosciute in anticipo
con la necessaria profondità . Esse sono :
- Luce frontale abbagliante (blinding front light) = si tratta
di una luce posta direttamente davanti al soldato che impedisce di
vedere qualsiasi cosa esista al di là di essa
- Luce posteriore rivelante (backlight) = si tratta di una luce
posta dietro al soldato che lo rende immediatamente evidente al nemico
che sta osservando quella stessa zona
- Pozzi neri (dark holes / dark pits) = si tratta di luoghi
completamente oscuri (stanze all'interno di un'abitazione, anfratti
dentro ad una grotta, fossati o cespugli dentro ad un bosco, etc.), nei
quali NON è possibile vedere SENZA l'ausilio di
una specifica fonte luminosa, che sono MOLTO pericolosi perchè
potrebbero celare delle insidie mortali (rectius, nemici armati
e non visti in precedenza) !!
§5 - Strumenti di acquisizione e di identificazione
Parlando di combattimento in condizioni di scarsa visibilità
DEVE essere sempre tenuta a mente la distinzione tra strumenti di
acquisizione del bersaglio e strumenti di
identificazione del medesimo. Si tratta di una differenza MOLTO
importante
perchè mentre i primi consentono di collimare efficacemente
l'arma
verso il bersaglio, i secondi sono in grado di accertarne la VERA
natura.
In altre parole, strumenti oggi comunemente diffusi come le mire al
tritio,
i proiettiori LASER o i collimatori elettro-ottici consentono al
soldato
di collimare efficacemente la propria arma sul bersaglio, ma NON sono
in grado di consentirne l'esatta identificazione. Questo è
importante perchè in condizioni di luminosità precaria
è ESSENZIALE identificare la natura del bersaglio PRIMA di
aprire il fuoco, o si
rischiano GRAVI ed INUTILI perdite "...per fuoco amico..." !!
Per identificare la natura del bersaglio è FONDAMENTALE
impiegare strumenti specializzati come visori nottirni (NVD
cioè Night
Vision Device) o visori termici (TWS cioè Thermal Weapon
Sight), senza dimenticare che una fonte di luce ad alta
intensità
può sempre essere utile nel ANCHE contesto dell'attività
delle FF.AA. (N.B. pur se usata in maniera diversa rispetto alle
FF.PP.). Per questo motivo i moderni fucili d'assalto sono con
sempre maggior frequenza equipaggiati con :
- amplificatore di luce stellare
- torcia ad alta intensità ( N.B. con batterie
al Nichel - Cadmio o la Litio e NON con le classiche batterie alcaline !!)
- mire al tritio
- collimatore elettro-ottico
- proiettore a luce LASER infrarossa
- visore termico individuale (o termocamera digitale)
segue - visore termico individuale
Tra i visori termici attualmente più diffusi va senza
dubbio segnalato il modello AN/PAS-13. Si tratta di uno
strumento capace di individuare un bersaglio in condizioni di
oscurità totale, anche attraverso altri oggetti (ad esempio
attraverso un muro) o in condizioni di osservazione particolarmente
sfavorevoli (ad esempio attraverso fumo o nebbia). La
capacità di
rilevazione è tale per cui si può individuare un uomo
a 1500m ed un mezzo fino a 4200m. Sotto il profilo operativo, un
aspetto
positivo è costituito dal fatto che NON è necessaria
alcuna
fonte luminosa esterna per poter individuare un bersaglio. Inoltre,
può essere invariabilmente utilizzato sia fissandolo ad un
qualsiasi fucile d'assalto, sia tenendolo comodamente in mano.
segue - amplificatore di luce stellare
Tra i diversi amplificatori di luce stellare oggi disponibili in
commercio, va senza dubbio citato il modello AN/PVS-17. Si
tratta di un visore notturno di tipo compatto che consente al soldato
di localizzare, identificare e colpire bersagli con assoluta
libertà da 20 a 300m. La funzione MNVS che caraterizza questo
strumento,
consente al suo utilizzatore di godere di un ampio campo visivo, di
visualizzare una immagine ingrandita, nonchè di utilizzare un
reticolo illuminabile. Tecnologicamente parlando, si tratta del modello
destinato a sostituire il vecchio AN/PVS-4.
segue - collimatore elettro-ottico
Tra i collimatori elettro-ottici attualmente più diffusi
va segnalato il modello Comp - M prodotto dalla Aimpoint.
si tratta di un collimatore elettro-ottico che consente al soldato di
mantenre il capo eretto onde visualizzare con precisione l'ambiente
circostante, consentendogli contemporaneamente di colpire i beragli con
un elevato grado di velocità e precisione (N.B. chiaramente
a patto che sia in possesso del corretto addestramento !!). Dal
punto di vista del funzionamento, il Comp-M utilizza il classico punto
rosso proiettato su una lente, che appare agli occhi del soldato come
sovrapposto al bersaglio che intende colpire. Questo eprmette al
sodlato di tenere ambo
gli occhi aperti e di controllare una porzione relativamente elevata
dell'ambiente
circostante. data la sua struttura, il Comp-M può essere montato
sulla
quasi totalità dei fucili d'assalto oggi in circolazione. Un
altro
collimatore elettro-ottico oggi molto diffuso è il modello A.C.O.G.
(Adavanced Combat Optical Gunsight) nelle varianti Standard e Reflex
(I e II) prodotto dalla Trijicon. Si tratta di uno
strumento
basato su un reticolo al tritio illuminabile, che può essere
invariabilmente
utilizzato in condizioni di luminosità precaria o assente.
Analogamente
a quanto visto con il Comp-M, anche con questo collimatore il soldato
è
in grado di mantenre il capo eretto onde visualizzare con
precisione l'ambiente circostante, consentendo contestualmente di
colpire i beragli con un elevato grado di velocità e precisione.
Dal punto di vista della distanza, l'A.C.O.G. è impiegabile
liberamente da meno di
50m fino a oltre 300m, consentendo al soldato di colpire bersagli
statici o dinamici con velocità e precisione. Lo stesso
può dirsi
anche nel caso in sia il soldato a muoversi ed a sparare verso bersagli
statici. Questo strumento può essere usato congiuntamente ai
sistemi
di visione notturna, siano essi monoculari o binoculari, SENZA dover
effettuare
alcuna operazione di riazzeramento durante il passaggio dalla luce
diurna
alle condizioni di luminosità precaria o assente.
segue - proiettore a luce LASER infrarossa
Tra i proiettori di luce LASER infrarossa oggi più diffusi va
certamente ricordato il modello AN / PEQ-2. Si tratta di un
proiettore di luce LASER infrarossa che consente ad soldato mediamente
addestrato che impiega un moderno fucile d'assalto come il Beretta
SC-70 / 90 od il Colt M-4 di essere efficace fino a 300m
(N.B. cioè NON c'è la possibilità di colpire
con la precisione chirurgica di un tiratore scelto, ma
semplicemente di colpire una sagoma umana a quella distanza con
effetti invalidanti!!). Naturalmente, per impiegare un simile
strumento è NECESSARIO che il soldato indossi un visore notturno
portatile di tipo binoculare o monoculare.
Il sistema di illuminazione a luce infrarossa proprio di questo
strumento
consente ad un soldato dotato di visore notturno di ampliare le proprie
capacità di combattimento in condizioni particolarmente
pericolose
come quelle ravvisabili :
- dentro agli immobili
- in grotte, gallerie o caverne
- in aree densamente boschive
- in condizioni di forte nuvolosità
Più in generale con questo strumento il soldato aumenta le
proprie capacità di combattimento in tutte quelle situazioni
in cui i soli amplificatori di luce stellare non sono sufficienti
!! E' poi prevista la possibiltà di applicare uno speciale
filtro che elimina i riflessi indesiderati creati dalla luce LASER a
brevissima distanza, in maniera tale da consentire sia una precisa
identificazione, sia un puntamento ottimale. In conclusione, un soldato
dotato di un
proiettore a luce LASER infrarossa usato in congiunzione con un
amplificatore di luce stellare può acquisire un vantaggio
decisivo durante
il combattimento in condizioni di luminosità precaria.
segue - torcia ad alta intensità
Anche se l'uso delle fonti di luce da parte delle FF.AA.
avviene in maniera del tutto DIVERSA rispetto a quanto avviene per
le FF.PP., è preferibile che il fucile d'assalto abbia
solidamente
vincolata alla propria astina (N.B. normalmente su uno dei lati)
una torcia ad alta intensità di qualità professionale.
Inoltre, ogni soldato DEVE avere una torcia di riserva, solitamente
di dimensioni più compatte rispetto a quella montata sul fucile
d'assalto, come parte del proprio equipaggiamento. Due questioni
importanti
in tema di torce sono quelle relative alle batterie ed ai filtri. In
materia
di batterie, va fatta distinzione tra :
- Batterie alcaline = sono le più economiche e ma anche
le meno durature, inoltre l'intensità luminosa che sono in
grado di fornire è inferiore ripetto a quelli che sono gli
standard richiesti normalmente dalle FF.AA.; si tratta dunque di
prodotti idonei al personale civile ma non adate alle esigenze proprie
delle FF.AA.
- Batterie al Nichel-Cadmio = sono uno dei prodotti che
le FF.AA. possono prendere in considerazione per le loro
esigenze; sono più costose della batterie alcaline ma meno
cosose della batterie al Litio; diversamente alle batterie al Litio,
poi, presentano il vantaggio di scaricasi molto più
LENTAMENTE durante l'uso, cosa che consente al rispettivo utilizzatore
di rendersi conto che è necessaria la loro sostituzione;
sia le batterie che gli apparati di rciarica sono facilmente
disponibili sul mercato; normalmente, la torcia primaria impiegata da
un soldato dovrebbe essere dotata di batterie di questo tipo (N.B. eventualmente
possono essere sostituite da batterie al Nichel-metalidruro, la cui
diffusione è oggi in espansione )
- Batterie al Litio = sono uno dei prodotti che le
FF.AA. possono prendere in considerazione per le loro esigenze;
sono MOLTO
più costose della batterie alcaline e più costose della
batterie al Nichel-Cadmio; il livello di luminosità fornito
è
molto elevato ed è del tutto confacente alle esigenze delle
FF.AA.;
diversamente alle batterie al Nichel-Cadmio, putroppo, presentano il
difetto di scaricasi molto RAPIDAMENTE in seguito all'uso,
cosa che NON sempre consente al rispettivo utilizzatore di rendersi
conto
della necessaria sostituzione; per questo motivo, SOLO la torcia di
riserva
di un soldato dovrebbe impiegare questo tipo di batterie
Sintetizzando, dunque, per le operazioni in condizioni di scarsa
luminosità il soldato DEVE avere con se due torce. Una primaria,
solidamente vincolata al fucile d'assalto e dotata di batterie al
Nichel-Cadmio (o al Nichel-metalidruro) ed una secondaria (N.B.
acclusa all'equipaggiamento e collocata in una posizione facilmente
raggiungibile !!), dotata
di batterie al Litio.
ATTENZIONE!!
PRIMA DI INIZARE UNA QUALSIASI MISSIONE OGNI SOLDATO DEVE ACCERTARSI
DELLOSTATO DI CARICA DELLE BATTERIE DELLE PROPRIE TORCE !! TUTTO IL
PERSONALE CON FUNZIONI DI COMANDO DEVE FARE ALTRESI' QUESTA VERIFICA,
ONDE ACCERTARSI CHE OGNI SOLDATO SIA IN POSSESSO DI EFFICIENTI
STRUMENTI
DI ILLUMINAZIONE.
Per quanto riguarda i filtri da applicare alla torcia, quelli
oggi più utilizzati sono i seguenti :
- Rosso (red filter) = è usato convenzionalmente
in luogo della comune luce bianca poichè è quello che
disturba in maniera minimale l'acquisizione della visione
notturna da parte dell'occhio umano
- Blu (blue filter) = viene usato eccezionalmente per cercare
tracce di sangue e per rendere il proprio utilizzatore meno evidente
all'osservazione nemica effettuata tramite certi amplificatori di luce
stellare (N.B. taluni amplificatori di luce stellare di II o
di
III generazione hanno difficoltà nell'acquisire la
radiazione
luminosa emessa da luci dotate di questi filtri )
- Ambra (amber filter) = viene usato per penetrare
meglio l'oscurità in presenza di nebbia o di fumo (N.B. si
ricordi che, in ogni caso, la torcia elettrica è meno efficiente
del visore all'infrarosso per penetrare aree ricoperte da fumo, nebbia
e polvere !!)
- Infrarosso (infrared filter) = viene usato per aumentare le
potenzialità di osservazione quando il soldato impiega
contestualmente un dispositivo per la visione notturna
ATTENZIONE!!
SALVO CASI DEL TUTTO ECCEZIONALI, LA LUCE BIANCA DI UNA TORCIA
NON VIENE MAI UTILIZZATA DAL SOLDATO DURANTE LE OPERAZIONI IN
CONDIZIONI
DI LUMINOSITA' PRECARIA!! IL MOTIVO E' CHE RENDEREBBE TROPPO EVIDENTE
IL PROPRIO UTILIZZATORE E, DI CONSEGUENZA, UN FACILE BERSAGLIO PER IL
NEMICO.
ATTENZIONE!!
QUALSIASI SIA IL TIPO DI FILTRO MONTATO SULLA
TORCIA, IL MONTAGGIO DEVE SEMPRE ESSERE ASSICURATO TRAMITE UNO SPECIALE
COPRIRIFLETTORE CON APERTURA A SCATTO, IN MANIERA TALE DA CONSENTIRE UN
RAPIDO PASSAGGIO DALLA LUCE FILTRATA A QUELLA BIANCA QUALORA CE NE
FOSSE REALMENTE BISOGNO .
segue - mire al tritio
Nonostante il gran numero di accessori che possono essere applicati su
un moderno fucile d'assalto, questo DEVE sempre essere dotato di un
sistema di mire al tritio di emergenza. Se mancassero le mire al
tritio, in caso di malfunzionamento (per altro sempre possibile sul
campo di battaglia), il soldato non potrebbe più collimare la
sua arma con la necessaria precisione. Per questo motivo, nonostante
tutti gli avanzamenti tecnologici, il fucile d'assalto DEVE sempre
avere un VALIDO paio di mire al tritio, grosse chiare e robuste.
Naturalmente lo stesso discorso vale anche per l'ama corta d'ordinanza.
§6 - Il concetto di visione notturna e la capacità di
adattamento dell'occhio umano alle condizoni di scarsa visibilità
Per comprendere come comportarsi durante l'oscurità,
è necessario che il soldato abbia una idea
generalizzata del funzionamento dell'occhio umano e dei mutamenti
fisiologici connessi alla mancanza totale o parziale di
luminosità. Preliminarmente va ricordato che il tessuto sul
quale si struttura la retina (N.B. cioè la parte del
nostro occhio che codifica le immagini e le invia al cervello tramite
il nervo ottico) è composta da due diversi tipi di cellule
denominati rispettivamente (N.B. a causa di come appare la loro
forma vista al microscopio) coni e bastoncelli . La loro
funzione può essere così esemplificata :
- Coni (cone-cells) = sono le cellule che permettono all'uomo
di distinguere le forme specifiche e le varie tonalità di
colori; a causa della loro natura, possono essere attivate SOLO in
presenza di una luce intensa, mentre risultano del tutto inattive
durante i periodi di luminosità assente o parziale; per questo
motivo
i coni sono definiti come le cellule responsabili della c.d. visione
diurna (day-vision cells); essi rispondono repentinamente a
tutti i colori primari e, pur essendo più sensibili alle
tonalità di VERDE e di GIALLO, sono in grado di distinguere ben
300.000 varietà diverse di colori; in assenza di
luminosità esterna, i coni CESSANO di
funzionare; a livello spaziale, esse sono concentrate direttamente
DIETRO al cristallino (lens) nella c.d. regione dei coni (cone
region), mentre la loro presenza diminuisce man mano che ci si
allontana da questa zona
- Bastoncelli (rod-cells) = sono le cellule che permettono
all'uomo di distinguere il bianco, il nero, le gradazioni di grigio e
le forme grossolane; pur essendo sensibili alle tonalità
più scure di BLU e di VERDE (N.B. il fatto che i bastoncelli
siano scarsamente sensibili al rosso, spiega perchè di notte gli
ogetti rossi
appaiono neri o grigi !!), esse sono fortemente ricettive alle
diverse tonalità di GRIGIO tipiche delle condizioni di
luminosità
precaria; sono circa 120 milioni (per ogni occhio) ed hanno un profilo
grossolanamente tentacolare, da cui il nome di bastoncelli; causa
della loro natura, possono essere attivate solo in presenza di luce
completamente o parzialmente assente; attivandosi, i bastoncelli
condensano
al loro interno una sostanza derivante dal metabolismo della vitamina
- A detta rodopsina, che permette all'occhio umano di
esplicare
una certa capacità visiva anche in presenza di oscurità
totale o parziale; per questo motivo, i bastoncelli sono definite come
le cellule responsabili della visione notturna (night-vision cells);
a livello spaziale, esse sono concentrate nella c.d. regione dei
bastoncelli,
un'area che circonda la regione dei coni (V. voce a se) come
una
sorta di anello, mentre la loro presenza diminusce sempre più
man
mano che ci allontana da questa zona e ci sposta verso il centro della
retina
L'adattamento del singolo individuo alle condizioni di
luminosità precaria implica una dilatazione pupillare
(fenomeno che avviene automaticamente con il diminuire della
luminosità esterna) ed una maggiore sensibilità della
retina. La maggiore sensibilità della retina, in particolare,
è connessa con l'accumulo di rodopsina a livello della regione
dei bastoncelli. Questo fenomeno è direttamente correlato con la
diminuzione della luminosità esterna, poichè in presenza
della luce del giorno la produzione e l'accumulo di rodopsina vengono
inibiti. Tanto per dare un'idea della capacità di adattamento
alla visione notturna da parte del singolo individuo, si tenga conto
che dopo 1 minuto di esposizione al buio, l'occhio è 10 volte
più sensibile, mentre dopo dopo 20 minuti la sensibilità
di cuirca 6000 volte superiore rispetto a quando l'individuo si era
appena immerso nell'oscurità L'adattamento totale al buio varia
da individuo ad individuo. Alcune persone particolarmente fortunate
ottengono il massimo adattamento in circa 40 minuti, mentre, per la
maggior parte delle persone l'adattamento richiede un periodo comrpeso
tra 1 ora ed 1 ora e mezza. Detto questo, per massimizzare la
propria capacità visiva durante i periodi di illuminazione
carente o assente, il soldato DEVE essere addestrato ad applicare
automaticamente le seguenti tecniche :
- Tecnica dell'adattamento all'oscurità (darkness adaptation
technique) = per massimizzare la propria capacità di vedere
al buio è NECESSARIO che il sodlato rimanga
nell'oscurità, totale o parziale, per un periodo di adattamento
NON inferiore ai 30 minuti; è importante tenere bene a mente
questo fattore poichè un imboscata effettuata da un nemico che
si trova immerso nell'oscurità potrebbe essere letale se il
soldato non ha debitamente condizionato
la propria visione notturna (N.B. questo, ovviamente, a patto che il
soldato non si in possesso di specifici strumenti tecnologici che gli
permettano di individuare preventivamente il nemico !!)
- Tecnica della visione scentrata (off-centered vision technique)
= per osservare gli oggetti nell'oscurità ad occhuio nudo,
è NECESSARIO concentrarsi su di essi ma senza guardarli mai
direttamente; questa tecnica serve per utilizzare nel migliore dei modi
i bastoncelli, cioò le cellule responsabili della c.d visione
notturna; nella maggior parte degli individui la tecnica delle visione
scentrata viene attivata osservando un punto immaginario posto tra i
6° ed i 10° rispetto all'oggetto che si vuole concretamente
osservare
- Tecnica dell'osservazione casuale o a sbalzi (hasty
scanning technique) = pur osservando un oggetto con la tecnica
della visione scentrata, se l'osservazione viene effettuata in maniera
continuativa la rodopsina accumulata nei bastoncelli di
deteriorerà
fino a scomparire in circa 10 secondi, per cui il soldato deve usare
porzioni diversie dei bastoncelli in tempi molto RISTRETTI se vuole
mantenere
inalterata la propria capacità di osservazione; questo si
ottiene
muovendo lo sguardo in maniera rapida e del tutto casuale entro un
ambito
spaziale circoscritto, vale a dire quella porzione di ambiente attigua
a quella che si intende osservare con maggior cura (N.B. anche se
questa
tecnica è sta ideata per operare ad occhio nudo, essa risulta
MOLTO
valida per impiegare gli intensificatori di luce stellare portatili in
forma monoculare o binoculare !!)
A questo punto è importante ricordare non solo che la
capacità di vedere di notte può essere persa
facilmente, ma anche che esa risulta influenzata da molteplici
fattori. In primo luogo va ricordato che la capacità di
osservazione notturna dipende dal metabolismo della Vitamina - A,
per cui una dieta squilibrata (cioè con gravi carenze di
Vitamina-A) andrà a pregiudicare drasticamente questa
capacità. Chiaramente, questo non significa che un
ipervitaminosi (N.B. cioè un eccesso
di vitamine, in questo caso di Vitamina-A) doni miracolosamente a
qualsiasi individuo la capacità di vedere al buio (N.B. si
ricordi
che un eccesso di vitamine può risultare tossico !!). Altri
fattori che possono pregiudicare la visione notturna sono :
- Raffreddore
- Emicrania
- Affaticamento
- Assunzione di medicinali
- Assunzione di sostanze psicoattive
- Intossicazione da nicotina
- Intossicazione da alcool etilico
- Esposizione a luci molto intense per lunghi periodi (N.B. questo
potrebbe danneggiare sia i coni che i bastoncelli !!)
Accanto a questi fattori, che sono essenzialmente INTRINSECI
(poichè legati al singolo individuo), ve ne sono altri di
tipo ESTRINSECO (poichè legati all'ambiente esterno ),
rappresntati ad esempio da :
- Uso improprio della torcia elettrica
- Uso di munizioni con vampa di bocca eccessiva (N.B. si ricordi
che anche l'accensione di un semplice fiammifero può far perdere
la condizione di visione notturna all'occhio umano, per cui è
assolutamente necessario che il fucile d'assalto sia dotato di un
opportuno
spegnificamma)
- Esposizione a luci intense ed improvvise (N.B. questo fattore,
oltre a far perdere la visione notturna al singolo individuo ed a
richiedere circa 30 minuti perchè questi la possa riacquistare,
crea anche problemi agli intnsificatori di luce stellare causando il
fenomeno
del c.d sbiancamento !!)
segue - alcune riflessioni importanti sul concetto di visione notturna
Come si è visto in precedenza, con il termine visione noturna si
intende la possibilità di far adattare gli
occhi del singolo individuo all’oscurità in cui questi si
viene a trovare. Si tratta però di un processo che, per
esplicarsi nelal sua interezza, richiede un’ora e mezzo circa,
per cui è abbastanza lungo e di applicazione alquanto critica
!! Questo è il motivo per cui, ad esempio, una pattuglia che
deve agire di notte trascorre un periodo di adattamento preventivo
in un ambiente con scarsissima illuminazione per circa un'ora,
PRIMA
di uscire effettivamente in pattugliamento. Questo significa che
l’unico
caso in cui la visione notturna può essere sviluppata
efficacemente, è quando il soldato è già al buio
da un certo lasso
di tempo, in cerca del nemico o attendendo che questi si riveli!! In
questa situazione, il soldato scruterà l’oscurità
avvalendosi
dei necessari supporti tecnologici è, in ogni caso, utilizzando
la c.d. tecnica dell’osservazione sfalsata. Premesso questo, va
segnalato che molti manuali istituzionali tengono in scarsa
considerazione il fatto che la visione notturna, così
faticosamente acquisita
dal singolo individuo, potebbe andare persa a causa di eventi esterni
del tutto imprevisti !! Ad esempio, la vampa di bocca delle armi
nemiche
o l'esplosione di un razzo illuminante pregiudicano totalmente o
parzialmente
(a seconda dei casi) la visione notturna acquisita precdentemente dal
soldato. Ancora, un riflesso luminoso derivante dall’utilizzo IMPROPRIO
della torcia elettrica da parte del soldato o una luce improvvisa
derivante dall'impigo della propria arma possono, pregiudicare questa
capacità di adattamento al buio che, dunque, solo raramente
può esplicarsi. Taluni manuali istituzionali, piuttosto
irrealisticamente (o stupidamente ?), affermano che simili problemi si
risolverebbero semplicemente chiudendo un occhio tutte le volte che il
soldato usa (o viene colpito da) qualsiasi fonte luminosa, per poi
aprirlo quando questi (ri)trova in una zona
oscura !! Piuttosto stranamente, alcuni esponenti delle FF.AA. credono
a queste fesserie. Di vero c'è che si tratta di una tecnica
profondamente IRREALISTICA perché :
- è di difficile applicazione a causa dello STRESS connesso al
combattimento
- riduce il campo visivo del soldato da circa 180° a circa
120° (N.B. ciò che il soldato NON vede lo
può uccidere !!)
- annulla il senso di profondità (N.B. ciò che
il soldato non percepisce correttamente lo può uccidere
!!)
Un altro aspetto che molti manuali istituzionali spesso non trattano
con la dovuta profondità, è che i pregi che la visone
notturna può dare possono essere IMMEDIATAMENTE vanificati
se il soldato è costretto a sparare: la vampa di bocca
può abbagliare temporaneamente il soldato rendendogli
impossibile una visione corretta al buio (dopo lo sparo)!! Tutto questo
implica
che in una situazione simile occorrerà un po’ di tempo al
soldato
per “riassestare” la propria visone notturna .Un modo banale per
risolvere questo problema, potrebbe essere quello di tenere CHIUSO
l’occhio
che NON mira durante il fuoco, per riaprirlo subito dopo aver sparato.
Putroppo si stratta di una cosa alquanto soggettiva che alcune persone
fanno naturalmente, mentre altre no, per cui si tratta di una soluzione
di carattere non generale (e di conseguente applicazione NON
omnicomprensiva !!). Ciò detto, per risolvere
realisticamente questo problema i vertici delle FF.AA. devono
considerare due fattori molto importanti
:
- provare varie marche di munizioni al buio per verificarne la
luminosità, che non deve mai essere eccessiva, al fine di
individuare il prodoto più corretto (N.B. occorre fare
attenzione che nno si tratta di un semplice problema di marca, ma che
la munizone deve anche essere vista in strewtta correòlazione
con la lunghezza della canna dell'arma che la deve impiegare!! Se la
canna "è troppo corta", la combustione è imperfetta e la
vamapa di bocca risulterà evidentissima !!).
- prevedere l'impiego generalizzato di un rompifiamma sui fucili
d'assalto, possibilmente dotato di capacità riduttiva PARZIALE
delle emissioni sonore
Un altro aspetto spesso trascurato da molti manuali istituzionali
è costituito dal fatto che la visione notturna funziona
anche di giorno, ed in modo molto più rapido rispetto alle
ore notturne. Più in generale, funziona meglio tutte le volte
che lo sbalzo tra luce e buio è poco marcato. Se durante il
giorno un soldato deve, ad esempio, entrare in un immobile provenendo
dalla
strada, saranno necessari circa 10 - 15 secondi perché gli occhi
si abituino a questo livello di oscurità. C'è però
da dire che un nemico eventualmente nascosto dentro a quello stesso
immobile
potrebbe approfittarne per colpire il soldato, il quale, come detto in
precedenza, ha bisogno di un minimo lasso di tempo per condizionare i
propri
occhi al diverso livello di oscurità presente DENTRO
all'immobile. Per risolvere questo problema, sono state proposte due
soluzioni :
- chiudere l’occhio dominante per “condizionarlo”
all’oscurità imminente PRIMA di entrare in una zona con una
luminosità MINORE rispetto a quella dell'ambiente esterno (luce
diurna)
- impiegare speciali occhiali, esteriormente simili ai comuni occhiali
da sole, dotati di lenti con proprietà filtranti della luce
solare, capace di rendere meno brusco il passaggio dalla luce esterna
a quella interna
Un altro grosso problema, è la vampa di bocca (muzzle flash)
delle armi nemiche. Se il nemico apre il fuoco all'improvviso, il
rumore dello sparo potrebbe avere degli effetti psicologicamente
destabilizzanti su un soldato non adeguatamente addestrato, e la
sollecitazione visiva e sonora, potrebbe anche “bloccarlo” per
un istante l’utente, esponendolo pericolosamente all’iniziativa nemica.
Inoltre, se la distanza è ridotta, la vampa di bocca delle armi
nemiche potrebbe anche degradare in qualche misura la visione notturna
del soldato !! Premesso questo va
però aggiunto che la vampa di bocca però è anche
UTILE perché permette al soldato di individuare con
sufficiente
precisione il punto in cui si trova il nemico. Più precisamente,
durante il fuoco noturno :
- se la vampa appare grossolanamente circolare il
nemico sta sparando da una posizione pressochè
perpendicolare
- se la vampa appare vagamente ellittica, il nemico sta
sparando da una posizione più o meno obliqua
Ad ogni modo, non appena il soldato ha percepito la vampa di bocca,
questi DEVE sparare una raffica controllata (di 3 colpi ma va bene
anche una doppietta !!) nel punto in cui si trovava la
vampa di bocca : se il nemico non si è mosso, quasi
certamente verrà colpito !! Subito dopo aver sparato, il
soldato NON deve rimanere immobile, ma DEVE spostarsi
repentinamente a destra o a sinistra.
§7 - Strumenti di illuminazione per impiego
professionale
Riassumendo brevemente quanto affermato in precedenza, il soldato
può incontrare due forme diverse di oscurità che vengono
sinteticamente definite come :
- Oscurità parziale = è quella situazione dove
c’è luce a sufficienza per poter identificare con
sicurezza il nemico, ma non c’è luce sufficiente per poter
usare le mire metalliche convenzionali; in altre
parole, si può identificare il nemico come tale ma NON è
possibile mirare, a meno che la vostra arma non sia dotata di specifici
strumenti come le mire al tritio od il collimatore elettro-ottico;
questo tipo di strumenti diventa quindi una necessità ASSOLUTA;
per celare il più possibile la propria esatta posizione al
nemico,
in queste condizioni il soldato NON usa mai la torcia elettrica; in
altre
parole, in queste condizioni, SOLO la vampa di bocca della
propria
potrebbe indicare al nemico l'esatta posizione del soldato,
motivo
per cui l'arma DEVE essere dotata di un rompifiamma e, preferibilmente,
di un sopressore in grado di limitare il più possibile la vampa
di bocca
- Oscurità totale = è quella situazione dove NON
c’è luce a sufficienza ne per identificare il nemico, ne per
usare le mire convenzionali; è fondamentale l’uso di strumenti
professionali altamente specializzati come il visore termco, il
collimatore elettro-ottico o il proiettore di luce LASER infrarossa (in
congiunzione con gli specifici visori notturni binoculari /
monoculari); in qualsiasi caso, NON devono mai mancare le mire al
tritio (essenziali per colpire un bersaglio al buio qualora i
dispositivi elettronici di cui l'arma è dotata non funzionino
per qualsiasi motivo !!) e la torcia elettrica ad alta
intesità; anche se duante le operazioni delle FF.AA. c'è
la tendenza a non usare la torcia elettrica per non vanficare il
fattore sopresa, ci sono situazioni dove il soldato potrebbe essere
costretto
ad usarlo per cause di forza maggiore; dal momento che la torcia
elettrica AUMENTA la capacità del soldato di identificare
il nemico
e di rispondere al fuoco immediatamente, essa NON deve essere
sottovalutata
Premesso questo brevissimo richiamo alla tipologia delle forme di
oscurità, risulta FONDAMENTALE per il soldato impiegare un
fucile d'assalto dotato di mire al tritio ma, soprattutto, di una
torcia elettrica solidalmente vincolata all'arma !! La torcia elettrica
ad alta intesità è un accessorio FONDAMENTALE, che NON
deve mai mancare nell'equipaggiamento di un soldato chiamato a compiere
operazioni in condizioni di luminosità precaria. Per motivi di
sicurezza, e per massimizzare la capacità di funzionamento del
soldato, è NECESSARIO avere due tipi di torcia nel propio
equipaggiamento:
- una solidalmente vincolata al proprio fucile d'assalto
- una, di dimensioni solitamente più compatte,
inserita nel proprio equipaggiamento e prontamente disponibile
Parlando di "...torcia elettrica ad alta intensità..."
è NECESSARIO sgombrare il campo da numerosi equivoci, dal
momento che esistono numerosi tipi di torce in commercio, ma non tutte
sono adatti per gli scopi delle moderne FF.AA. Infatti, è
fondamentale che si tratti di una torcia per impiego professionale
e che abbia le seguenti caratteristiche tecniche :
- Deve essere costruita in Ergal, Avional o in altro metallo leggero ma
ad alta resistenza
- L’impugnatura, o parte di essa, deve essere zigrinata per favorire la
presa o il maneggio / manipolazione
- Deve essere impermeabile
- Deve essere semplice da utilizzare
- Deve avere l’interruttore sigillato
- Deve avere un interruttore a pressione e non a slitta
- Deve essere facile da trasportare
- Non deve essere eccessivamente pesante
- Deve essere facilmente smontabile (se dovesse
essere necessario per manutenzioni o riparazioni)
- Non deve riflettere la luce
- Deve avere una lampadina di ricambio a portata di mano
- Deve essere dotata di lenti in Lexan o
in altro materiale plastico ad alta resistenza
- Deve essere priva di spigoli o di angoli accuminati che possono
ferire l’utilizzatore
- Non deve dare problemi nel cambio o nella ricarica delle batterie
- Deve avere il fascio con focalizzazione variabile
- Deve fare parte di una gamma con più modelli di
dimensioni e caratteristiche differenti
§8 - Impiego della torcia con l'arma lunga
Come detto in precedenza, il soldato porta con se almeno
due torce elettriche ad alta intesità:
- una, più grande, solidalmente vincolata al proprio fucile
d'assalto
- una, più piccola, inserita nel proprio equipaggiamento
La prima ha funzioni di carattere generale, mentre la seconda ha un
esclusivo scopo di emergenza. Entrambe devono avere la
possibilità di impiegare un filtro per luce infrarossa, in
maniera tale da poter essere utilizzate congiuntamente al visore
termico di cui è dotato il proprio fucile d'assalto. Premesso
questo, va ribadito con forza che il soldato usa la propria torcia in
maniera radicalmente DIVERSA rispetto a quanto avviene presso le FF.PP.
!! La ragione va ravvista nel
fatto che un uso improprio di un simile strumento (N.B. luce accesa
per troppo tempo, luce accesa nel momento e nel luogo sbagliato, etc.)
rivelerebbe IMMEDIATAMENTE il soldato agli occhi del nemico, con esiti
quasi sicuramente letali. Per questo motivo, durante TUTTE le
attività svolte in condizioni di luminosità totale o
parziale, il soldato impiegherà in maniera PREVALENTE e
PRIORITARIA altri strumenti (tecnologicamente
più avanzati) che lo mettono in grado di localizzare,
identificare
e colpire il nemico con maggiore celerità e minor rischio!! La
torica dunque verrà usata ma in maniera più limitata (N.B.
la si usa solo in condizioni di assoluta necessità !!) e
del
tutto peculiare (N.B. la si usa applicando i filtri per luce
infrarossa
per essere il mano evidenti possibili e sempre da una posizione
defilata
o, meglio, coperta !!).
§9 - Impiego della torcia con l'arma corta
In linea di massima il soldato impiega la torcia in connessione con il
proprio fucile d'assalto o, più in generale, con la propria arma
lunga. Ci possono però essere delle situazioni
in cui il soldato è costretto ad impiegare una torcia
congiuntamente alla propria arma corta, aiutandosi con la mano debole.
Se questo dovesse accadere, il soldato DEVE avere ben chiare due cose
MOLTO importanti
:
- come si deve impugnare correttamente la torcia
- come si dev usare la torcia in congiunzione alla propria arma corta
In relazione al primo aspetto, è sufficiente dire che
storicamente si sono sviluppate due modi diversi di impugnare la torcia
elettrica, legate a due diverse scuole di pensiero. Si tratta
più precisamente:
- Dell’impugnatura “di tipo militare o
di polizia” = la torcia viene impugnata, dalla mano debole,
con il palmo verso l’alto; il braccio debole viene piegato e la torcia
viene portata all’altezza della spalla in modo da inviare il fascio
luminoso nella direzione interessata; per accendere o spegnere la
torcia è sufficiente agire con l’indice o il medio della mano
debole
- Dell’impugnatura “di tipo civile” = la torcia viene
impugnata, dalla mano debole, con il palmo in posizione normale;
a seconda dei casi la torcia potrà essere accesa e puntata nella
posizione desiderata, oppure trasportata tenendola, con il braccio
disteso, vicino alla gamba debole; per accendere
o spegnere la torcia è sufficiente agire con il pollice della
mano debole
In relazione al secondo aspetto, occorre preliminarmente sottolineare
che nel tempo si sono sviluppate quattro scuole di pensiero difformi,
che sono le seguenti:
- Scuola dell’uso separato (o disgiunta)
= è la scuola più “antica” di tutte,
ed è basata sull’idea di usare la mano forte (= quella
che impugna l’arma) e la mano debole (= quella che impugna
la torcia) come se fossero due elementi separati; il vantaggio
di questa metodologia è che la torcia è
tenuta lontano dal corpo dell’utente, ma presenta il grosso
svantaggio di avere una scarsa coordinazione
- Scuola dell’uso combinato (o congiunta) = è una scuola
estremamente recente che è stata sviluppata grazie alla nascita
del tiro dinamico; si basa fondamentalmente sulla posizione
Isoscele o sulla Weaver (V. voce a se in questo stesso sito), ed
ha questo nome perché la mano forte
e quella debole vengono usate all’unisono, come se fossero un
corpo unico; il suo vantaggio principale è che il fascio
di luce e la canna sono perfettamente allineati, permettendo un
illuminazione
ed un’acquisizione simultanee del bersaglio, mentre lo svantaggio
è che risulta troppo rigida ed inadatta per l’esecuzione di
movimenti
fluidi o naturali, anche se ciò NON è sempre vero (V.
oltre per le singole tecniche); un altro svantaggio
è
che il fascio di luce è posto esattamente al centro del suo
utilizzatore
indicando con estrema precisione la sua posizione al nemico
- Scuola di sintesi (o dell’uso combinato e separato) =
è una scuola sorta nello stesso periodo in cui si formava la
scuola dell’uso combinato, e che nasce con l’obiettivo di
massimizzare i pregi delle scuole dell’uso separato e combinato;
è basata sull’uso di una pluralità di tecniche e di
posizioni che permettono al soldato di adattarsi alla pericolosa
realtà del tiro in
condizioni di luce precaria, massimizzando la sua
possibilità di sopravvivenza
- Scuola del non uso = è una scuola recentissima,
secondo la quale la torcia deve essere usata solo per attività
di ricerca del contatto, ma NON per sparare; il tutto è basato
sull’uso di appropriate tecniche di tiro che rendono inutile la
torcia; il vantaggio è che
queste tecniche sono realmente efficaci, mentre lo svantaggio
è che NON usando la torcia potrebbe risultare drasticamente
RIDOTTA
la capacità di sopravvivenza del soldato
Per le esigenze delle moderne FF.AA., le tecniche della scuola
combinata sono certamente le più adatte, per cui è
necessario focalizzarsi meglio su di esse.
segue - analisi di alcuni aspetti rilevanti delle tecniche per l'uso
disgiunto
Prima di iniziare l'analisi delle tecniche per l'impiego della torcia
elettrica in congiunzione con l'arma corta, va ricordato che tutte
le tecniche per il tiro in condizioni di scarsa luminosità hanno
degli svantaggi più o meno grandi, per cui è
necessario che il soldato conosca più tecniche possibili e le
sappia utilizzare razionalmente. Vediamo brevemente le tecniche che
rientrano nella c.d. scuola di sintesi cominciando dalle tecniche
per l’uso disgiunto (o separato). Si tratta di tecniche che il
soldato impiega, in linea di massima, durante la fase di ricerca del
contatto. Più precisamente, si tratta di tecniche impiegate
durante la ricerca del contatto in quei frangenti in cui il
contatto viene ritenuto altamente improbabile!! Ad esempio, se il
soldato sta scrutando una zona oscura, prima di penetrarla è
consigliabile l'impiego di una tecnica per l’uso separato. Più
precisamente, tenendo l’arma a livello del cinturone e la torcia
leggermente scostata sul fianco debole si avranno un'ottima
stabilità ma anche il massimo sia per velocità di
movimento, sia per quantità di spazio illuminato. Questo
accorgimento è molto, utile specie quando ci si sta avvicinando
ad un ostacolo che DEVE essere necessariamente superato in modo
vincolato. Durante l’avvicinamento si usa una posizione a due mani di
tipo congiunto (V. voce a se), ma quando "...si entra in
contatto..." con l’ostacolo diventa impossibile muoversi
fluidamente, specie in ambienti ristretti, e l’uso separato diventa
fondamentale. In una simile situazione (per altro più ipotetica
che reale), se si fosse stupidamente impiegata una tecnica di tipo
congiunto, il soldato sarebbe stato molto più confinato nei
movimenti e
NON avrebbe potuto illuminare molto spazio intorno a se. Avvicinandosi
all’ostacolo ed aggirandolo cautamente, con l’accortezza di mostrare
prima solo testa, torcia ed arma per uscire poi con il resto del corpo
(ad un “livello” diverso da quello precedente) il soldato
potrà muoversi sfruttando l’oscurità a proprio vantaggio.
La mano
debole (= quella che tiene la torcia) NON rimarrà “centrale”
rispetto al corpo del soldato, ma sarà leggermente “sfalsata”
in modo che la luce “rompa” la sua sagoma e faciliti il suo
occultamento nell’oscurità. Inoltre, utilizzando una tecnica di
tipo “separato”, il soldato potrà in qualsiasi momento
AUMENTARE l’area illuminata facendo oscillare repentinamente il fascio
di luce attraverso l’azione del polso, e questo può consentire
di individuare un eventuale nemico nascosto!! Gli occhi (specie tramite
la visione periferica) sono in grado di “catturare” le immagini
in pochi centesimi di secondo, ed anche un barlume potrebbe mettere
in grado il soldato di indirizzare efficacemente i colpi sul nemico
(N.B.
si ricordi che la visione periferica è governata dai
bastoncelli,
i quali non hanno bisogno di colori per funzionare, ma hanno
semplicemente
bisogno di una qualsiasi livello di luministà, anche se molto
basso
!!). Tuttavia, un lampo di luce verso il nemico potrebbe spingere
quest’ultimo ad attaccare immediatamente, ma ci sono varie tecniche di
tiro che
permettono di reagire efficacemente:
- Attacco da 0 a 1,5 m = si usa il tiro dall’anca a corta
distanza (V. voce a se in questo stesso sito), mentre la torcia
è puntata verso il viso del nemico; la mano forte e quella
debole vengono puntate verso il nemico ma NON si uniscono, mentre la
torcia NON viene mai spinta in avanti perché il suo solo scopo
è quello di illuminare nel modo più rapido possibile
- Attacco da 1,5 a 3 m = si usa il tiro d’accenno (V. voce a
se in questo stesso sito), mentre la torcia è puntata verso
il viso del nemico; analogamente a prima, le mani NON si uniscono
ma vengono SOLO indirizzate verso il nemico; in questo caso, come
nel precedente, NON si usa la posizione a due mani perché
NON c’è tempo a sufficienza per farlo
- Attacco da oltre 3 m = se siete al di là della c.d. “cortissima
distanza” o se capite che il nemico sta per agire, c’è la
possibilità di acquisire una corretta posizione di tiro a
due mani ( N.B. quella che praticate
costantemente !!) in MENO di 1 secondo; in questo caso ci
sarà
il passaggio da una tecnica di uso separato ad una di uso combinato (V.
più oltre)
segue - analisi sintetica delle tecniche per l'uso congiunto
Passiamo ora alle tecniche per l’uso combinato, che si basano
sull’unione COORDINATA delle due mani (mano forte + mano debole)
per farle operare come un unico strumento. Quando queste tecniche
vengono adottate, il soldato ha NON solo il vantaggio di
CONTROLLARE meglio la sua arma durante il fuoco (perché usa
la stessa posizione a due mani con cui si addestra), ma
anche quello di indirizzare la luce e l’arma nella STESSA direzione.
Possiamo dire che gli obiettivi principali di questa famiglia di
tecniche sono due:
- Coordinare l’uso di torcia ed arma in un’unica direzione
- Identificare rapidamente l’aggressore per poterlo colpire
In pratica, mentre durante la fase meno critica
della ricerca del contatto la mano debole e quella forte operano
separatamente, se c’è spazio a sufficienza (cioè
se non ci sono ostacoli / impedimenti presenti nell'ambiente circostante)
e se il soldato si rende conto che il contatto sta per avvenire,
c’è
tutto il tempo per applicare una tecnica congiunta e fare fuoco. Talune
dottrine di combattimento hanno accettato pedissequamente talune
tecniche
provenienti dal mondo civile, in base alle quali bisognerebbe
mettere
a terra la torcia ed assumere la normale posizione di tiro a due mani,
ma si tratta di un’azione IRREALISTICA e PERICOLOSA ( N.B. richiede
troppo tempo e fa perdere al soldato uno strumento prezioso come la
torcia !!). Generalizzando va invece detto che :
- Se il nemico è fino a 5 m = se avete identificato con
certezza il nemico, potrebbe NON essere necessario accendere la torcia,
ma è sufficiente usare la posizione di emergenza (V. voce a
se in questo stesso sito); in altre parole, se l’oscurità
è tale da consentire l’identificazione certa del nemico, NON
accendete la torcia e limitatevi a sparare usando la posizione di
emergenza, ma se l’identificazione è impossibile dovete
accendere la torcia e reagire usando sempre la stessa tecnica di tiro
- Se il nemico è a oltre 5 m = se
l’identificazione del nemico dovesse risultare critica, diventa
necessario utilizzare la torcia ed applicare una tecnica
specifica; unite le
mani per allineare il fascio di luce con la canna ed indirizzate
il tutto verso l’aggressore; accendete la torcia per il più
breve tempo possibile (meno di due secondi, V. oltre !!) e
sparate; spegnete la torcia e muovetevi immediatamente
Com'è facilmente intuibile, l’uso delle tecniche congiunte ha
numerosi aspetti che possono essere:
- Positivi = aumento della capacità di vedere
più chiaramente la zona in cui il nemico si trova e di colpirlo
rapidamente; coassialità tra fascio luminoso ed arma con
conseguente possibilità di abbagliare ill nemico
ritardando così la sua reazione e quella di
altri nemici eventualmente presenti in zona
- Negativi = aumento della capacità del nemico di
localizzare e colpire il soldato con estrema precisione, se le tecniche
sono utilizzate scorrettamente
La caratteristica generale delle tecniche di
tiro congiunto, è che vengono usate quando il soldato
si sta avvicinando ad una zona dove presume che si trovi effettivamente
il nemico : un uso repentino di pistola e torcia elettrica può “paralizzare”
ogni possibilità di reazione di quest’ultimo, permettendo al
soldato di uscire indenne da una situazione potenzialmente letale.
Sotto il profilo tipologico, le tecniche che rientrano nella scuola
dell’uso congiunto (o combinato) sono quattro, e derivano in parte
dalla posizione Weaver ed in parte dalla posizione Isoscele. Ancora,
due sono più lente e due più veloci da eseguire e, di
esse,
due sono di impostazione c.d. civile e due di impostazione c.d
militare / di polizia. Esse sono:
- La tecnica dei polsi incrociati (crossed wrists technique)
= si tratta di una tecnica derivata dalla posizione Weaver,
la quale blocca efficacemente la mano forte e quella debole dirigendole
nella stessa direzione per scrutare l’oscurità o per sparare;
per applicare questa tecnica, è sufficiente adottare la
posizione Weaver ordinaria, con l’accortezza di girare di 180° la
mano debole ed “appiccicarla” a quella forte; non solo
il retro della mano debole entra in contatto con quella forte, ma anche
il polso in modo da realizzare una trazione isometrica, mentre la
torcia si appoggia all’avambraccio (debole) ed il polso della
mano forte rimane dritto; ovviamente assumendo questa posizione (come
per
tutte le altre) il soldato deve allineare la torcia con l’arma per
massimizzarne l’efficacia; è una tecnica indicata (come tutte
quelle di tiro congiunto) se il soldato presume che il nemico sia
molto vicino, o se pensa di avvicinarsi nel luogo ove il nemico
potrebbe celarsi; se la posizione con cui un individuo si sente
più a suo agio è la Weaver, questa tecnica potrebbe
essere molto utile; purtroppo però ha due difetti,
perché è molto faticosa e NON è di rapida
attuazione (salvo che per individui perfettamente addestrati !!);
così
come avviene per tutte le tecniche di questo tipo, è essenziale
agire
SEMPRE da una posizione coperta; nel settore civile questa tecnica
è
nota anche come tecnica Harries, poichè nacque nel XX
secolo
grazie all’opera di M. Harries
- La tecnica dei polsi incrociati modificata (modified crossed
wrists technique) = è una semplificazione della tecnica
precedente, che è SEMPRE basata sulla posizione Weaver,
ma è PRIVA della rotazione di 180° che la mano debole
è costretta a fare nella tecnica originaria; è una
tecnica eccellente per scontri a breve distanza, dove inizialmente le
mani sono separate, ma vengono immediatamente unite quando la minaccia
si materializza; è chiaro che la tecnica si può adottare
se c’è il tempo per farlo, anche se è molto MENO “lenta”
della precedente, e può essere assunta in modo estremamente
rapido se ce ne fosse la necessità; per assumerla, si procede
analogamente a quanto visto per la tecnica “gemella”, con le
sole differenze che manca la rotazione di 180° del polso debole, e
che la torcia starà “sopra” e NON a lato
dell’avambraccio; normalmente
un soldato impiega questa tecnica se pensa di essere in
prossimità del luogo nel quale si nasconda il nemico;
così come visto in precedenza, questa tecnica non va mai
eseguita sconsideratamente ma sfruttando debitamente ogni elemento di
copertura prima di agire; nel settore civile questa tecnica è
nota anche come tecnica Harries modificata poichè nacque
nel XX secolo grazie all’opera di M. Harries
- La tecnica del "tutto a posto" (O.K. technique) =
si tratta di una tecnica per l'impiego della torcia
elettrica derivante dalla posizione Isoscele; dal punto di
vista esecutivo, in generale NON può essere assunta rapidamente,
tuttavia risulta essere molto stabile ed è OTTIMA per
quesgli individui che usano in modo ripetitivo la posizione Isoscele;
partendo con le mani separate, il soldato DEVE unirle appoggiando la
torcia contro il pollice della mano forte ed avvolgendo la mano forte
con le tre dita della mano debole, mentre il pollice e l’indice della
stessa trattengono la torcia; talune dottrine di combattimento
ritengono che sia estremamente comodo inserire l’indice della
mano debole
tra il pollice ed il medio della mano forte, ma in realtà si
tratta
di un aspetto profondamente soggettivo; l’importante è che le
mani devono essere bloccate insieme, in modo che nulla si frapponga tra
di esse, e che l’indice della mano forte possa “scattare”
liberamente;
come per TUTTE le tecniche di tiro congiunto, anche questa va assunta
quando il soldato presume di essere a ridosso del luogo, ove si trova
il nemico; nel settore civile qusta tecnica è nota come è
tecnica Chapman, poichè fu sviluppata da R. Chapman nel
XX secolo
- La tecnica dei pollici appaiati (knuckle to knuckle technique)
= si tratta di una semplificazione della tecnica precedente,
anche'essa basata sull'applicazione inconscia (tramite un
addestramento razionale e costante nel tempo) della posizione
Isoscele; non appena il nemico si materializza, le mani vengono
proiettate in avanti come se si dovesse assumere la posizione Isoscele,
con la sola differenza che le basi dei due pollici si uniscono
all’indirizzo
del nemico stesso; è una tecnica estremamente RAPIDA che ha il
vantaggio di rivolgere direttamente il fascio di luce negli
occhi
del nemico facendogli voltare la testa di lato ed inibendo
(momentaneamente) la sua capacità di sparare; un altro vantaggio
considerevole, è che il fascio di luce e l’anima della canna
risultano allineati; per essere più precisi diciamo che a
distanze di circa 5 m la luce sarà direttamente negli occhi del
nemico e la canna sarà all’altezza del suo torace, mentre a
distanze lievemente superiori la luce sarà leggermente “alta”
sortendo così un
effetto ridotto ma la canna sarà sempre rivolta verso una zona
critica (kill zone) del corpo del nemico; chiaramente con
leggeri
movimenti del polso e con il corretto (e reiterato) addestramento, il
soldato sarà in grado di fare tutti gli aggiustamenti necessari
per abbagliare efficacemente (ed in maniera decisiva !!) il
nemico; nel settore civile questa tecnica è nota come tecnica
Ayoob, poichè venne sviluppata nel XX secolo da M. Ayoob
§10 - Modalità comportamentali generali per il
combattimento in condizioni di luminosità precaria
Durante il combattimento, il comportamento del soldato
è in linea di massima regolato da quattro precetti
fondamentali :
- Osservare
- Ragionare
- Decidere
- Agire
In condizioni di scarsa luminosità, il comportamento del soldato
è regolato SEMPRE daigli elementi visti in precedenza, con la
sola differenza che tutto il processo cognitivo e valutativo del
singolo soldato risulterà ENORMAMENTE degradato!! E' chiaro, ad
esempio, che non potendo vedere correttamente l'ambiente circostante
nella sua totalità, il soldato NON potrà effettuare
un'osservazione corretta. Conseguentemente, il soldato NON potrà
effettuare un'analisi razionale dell'ambiente circostante, cioè
NON potrà fare alcun ragionamento supportato dalla logica
necessaria. Ulteriore conseguenza delle condizioni di scarsa
luminosità sarà che la decisione presa dal soldato
sarà più o meno errata, e comunque non coordinata con
l'esatta realtà circostante. Infine, l'azione del soldato
risulterà essere errata, scoordinata ed irrazionale. Per
cercare di superare i limiti irrimediabilmente connessi con il
combattimento in condizioni di luce precaria, diventa dunque
fondamentale l'uso di opportuni strumenti di acquisizione ed
identificazione del bersaglio (V. voce a se in questa stessa pagina)
!! Premesso questo, tutte le volte che il soldato è costretto a
combattere in condizioni di luminosità precaria,
massimizzerà la propria capacità di sopravvivenza tramite
l'impiego dei seguenti principi :
- Uso generalizzato di copertura ed occultamento = premesso
che la copertura è qualsiasi cosa in grado di arrestare
efficacemente i proiettili (e di pregiudicare l'osservazione
da parte del nemico) e che l'occultamento è qualsiasi
elemento in grado di pregiudicare l'osservazione da parte del nemico
(e di non arrestare i proiettili in nessuna maniera),
così come avviene durante le ore di luce, anche durante i
periodi di scarsa
luminosità il soldato DEVE abituarsi ad usare inconsciamente
questi due elementi; naturalmente questo risultato può essere
ottenuto SOLO ed esclusivamente con un addestramento reiterato e
razionale
- Massimizzazione della distanza tra se ed il nemico = anche se
attaccare è meglio che difendere, il soldato deve imparare a non
agire mai in maniera frettolosa ed irrazionale; l'acquisizione ed il
mantenimento della corretta distanza favorisce sempre il
combattente più abile, per cui il soldato deve si
attaccare e mantenere un'iniziativa costante, ma non deve mai avanzare
in maniera sconsiderata; deve essere perfettamente chiaro a TUTTI
i livelli di comando, che prima si controlla e si neutralizza il
nemico, e poi si può avanzare, ma sempre con un occhio MOLTO
vigile a TUTTO l'ambiente circostante e dopo avere valutato
attentamente TUTTI gli elementi di copertura ed occultamento presenti
nelle immediate vicinanze (nel caso la situazione dovesse
immediatamente peggiorare !!)
- Massima attenzione ai particolari sconosciuti =
durante la fase di avanzamento e, più in generale, durante
il movimento in condizioni di luminosità precaria, il soldato
non deve mai voltare le spalle a qualsiasi cosa che non si sia rivelata
ESATTAMENTE sicura; per questo motivo, a tutti i livelli di comando
DEVE essere ben chiaro che diventa essenziale l'uso delle torce
elettriche
ad alta intensità da parte delle FF.AA. in condizioni di
luminosità precaria; ogni particolare afferente all'ambiente
circostante DEVE
essere attentamente vagliato dal soldato tramite l'ausilio di una
torcia
ad alta intesità fissata in maniera solidale al proprio fucile
d'assalto (N.B. per motivi di sicurezza, ogni soldato deve avere a
disposizione una torcia elettrica d'emergenza); questo principio
può essere sintetizzato dicendo di non dare mai nulla per
scontato
- Muoversi verso i fianchi dell'avversario = durante le
condizioni di luminosità precaria, la classica tattica di
Fanteria nota come Fuoco & Movimento può
essere applicata con effetti devastanti sul nemico; premesso questo,
bisogna sempre fare tutti gli sforzi possibili per muoversi lungo i
fianchi del nemico, in maniera tale da colpirlo con il c.d. fuoco
d'infilata per massimizzare gli effetti della propria
attività offensiva; tutto questo DEVE essere ben chiaro ad ogni
livello di comando, così come tutti i soggetti con compiti di
comando devono avere ben chiaro che anche il nemico potrebbe impiegare
la stessa identica tattica; dunque, l'iniziativa va sempre mantenuta ma
va sempre mantenuta anche una copertura a 360° ed un'attenzione
estrema a tutto quanto è presente nei dintorni (N.B. compresi
anche i particolari più insignificanti !!)
- Massima attenzione al pericolo = il combattimento in
condizioni di luminosità precaria rende ancora più
pericolosa un'attività intrinsecamente MOLTO pericolosa
qual'è quella delle FF.AA.; la modalità di comportamento
generale in simili condizioni si articolerà nella tipica
sequenza che prevede neutralizzazione del nemico (1) verifica
dell'effettiva neutralizzazione del nemico (2) rilevazione
della presenza di eventuali nemici prima non identificati (3) e
preparazione per la neutralizzazione di
altri elementi nemici (4); premesso questo, a tutti i livelli di
comando
DEVE essere ben chiaro che le condizioni di luminosità precaria
rendono
TUTTO enormemente più complicato perchè un nemico ferito
potrebbe più facilmente fingersi morto, perchè il nemico
potrebbe nascondersi sfruttando l'oscurità per apparire
repentinamente ai fianchi (o alle spalle), perchè l'osservazione
dell'ambiente circostante potrebbe facilitare la reazione nemica, etc.;
il combattimento in condizioni di luminosità precaria diventa
molto più PERICOLOSO di
quello che è normalmente un combattimento in condizioni
c.d.
"standard" e questo richiede una fortissima attenzione da parte
di tutti i soldati
§11 - Errori (letali) da evitare
Troppo spesso, durante il combattimento in condizioni di
luminosità precaria, vengono compiuti errori madornali
che si rivelano FATALI per il soldato !! Per questo motivo, durante un
combattimento in condizioni di scarsa luminosità, è
NECESSARIO evitare tutta una serie di errori, apparentemetne banali,
che possono condurre a veri e propri disastri sotto il profilo tattico.
In perticolare è necessario :
- Non pensare che TUTTE le tattiche impiegate durante il giorno
possano impiegarsi pedissequamente durante le ore di scarsa
luminosità = in linea di massima una tattica che viene
impiegata di giorno può essere impiegata anche durante i periodi
di scarsa luminosità, alla condizione che il soldato faccia
attenzione
ai riflessi ed alle ombre che si vengono a generare (N.B. specie se
si impiega maldestramente una torcia elettrica !!) e che possono
renderlo un bersaglio facile per il nemico
- Non tenere mai la torcia accesa per troppo tempo = durante il
combattimento in condizioni di luminosità precaria è
necessario che il soldato ACCENDA la torcia per il più breve
tempo possibile, o si corre il SERIO rischio di diventare un bersaglio
facile per il nemico posto nelle immediate vicinanze
- Non usare MAI la torcia in maniera troppo estesa o troppo
ridotta = se la torcia elettrica viene usata in
maniera troppo ESTESA, il nemico può vedere chiaramente il
proprio bersaglio e può colpirlo con facilità, mentre
se la torcia viene usata in maniera troppo RIDOTTA, il nemico potrebbe
muoversi e colpire di sorpresa
- Non fare rotolare la torcia a terra = per nessuna ragione il
soldato deve separarsi dalla torcia facendola rotolare
a terra per illuminare spazi ristretti (N.B. come ad esempio quelli
presenti negli immobili), perchè si perde il controllo
sull'ambiente circostante e sullo strumento; questo principio DEVE
essere rispettato anche se si deve aprire una posrta, perchè le
FF.AA. non hanno
l'esigenza di aprire le porte con le stesse modalità delle FF.PP.
- Non pretendere di usare la torcia per penetrare ostacoli
insormontabili = il soldato DEVE ricordarsi che una torcia
elettrica NON può penetrare nebbia o fumo, oltre al fatto
che impiegare stupidamente una torcia per vedere dentro al fumo rende
il soldato un bersaglio facile per il nemico
- Usare la torcia il meno possibile e solo per questioni di
primaria importanza = durante gli spostamenti è
necessario impiegare in maniera razionale i visori notturni e le fonti
luminose; la torcia elettrica va usata solo per questioni di primaria
importanza, come illuminare le mappe o per orientarsi durante gli
spostamenti (N.B. magari durante una fase critica !!), e
SEMPRE con la massima cautela e razionalità
- Prestare attenzione alle lenti degli intensificatori di luce
stellare ed alle lampadine = il soldato DEVE prestare MOLTA
attenzione sul fatto che una torcia viene spenta, la lampadina rimane
incandescente per un brevisimo istante che potrebbe essere utile al
nemico per saprire il fuoco con successo; analogamente, il soldato DEVE
ricordare che le lenti degli amplificatori di luce stellare possono
creare
delle riflessioni che possono essere viste facilmente dal nemico (N.B.
si consiglia di usare specifici coperchi a nido d'ape per proteggere
le lenti dei visori notturni onde minimizzare questo pericolo !!)
- Cercare di usare la torcia rimando il più possibile al
coperto = il soldato DEVE ricordarsi che, salvo in situazioni del
tutto particolari (N.B. ad esempio mentre si sta penetrando un
immobile per eseguire una bonifica notturna), la torcia va usata
solo al coperto o, comunque, da una posizione che sia il più
coperta e defilata possibile; un uso irrazionale della torcia in tal
senso potrebbe rivelarsi del tutto letale !!
segue - principio di semplificazione
Al di là delle lezioni teoriche impartite nelle
aule dell'Accademia Militare, il problema principale che il soldato
si trova ad affrontare durante un REALE combattimento in condizioni
di luminosità precaria è il seguente: supponendo di
trovarsi in condizioni di luminosità precaria, quando è
necessario usare la torcia? O meglio quando occorre accenderla
o spegnerla? Abbiamo detto in precedenza che il soldato usa in
maniera
ridotta la torcia elettrica per localizzare ed indentificare il
bersaglio,
poichè ciò lo esporrebbe ad una violenta aggressione da
parte del nemico, ma cosa si potrebbe fare se il soldato fosse
COSTRETTO ad usare la torcia elettrica ? La risposta più
razionale è che il soldato DEVE imparare a fondersi con
l’ambiente circostante, per cui se c’è luce (= la
luminosità è tale
per cui l’aggressore può vedere l’utente con certezza e viceversa)
il soldato accenderà la torcia, mentre se c’è buio (=
la luminosità è tale per cui l’aggressore non può
vedere l’utente con certezza) la lascerà spenta. Il soldato
potrebbe trovarsi immerso nell'oscurità, o comunque in
condizioni
di luminosità precaia in qualsiasi momento, e comunque a
prescindere
dal luogo in cui il soldato effettivamente si trova, sarà spesso
necessario “entrare” ed “uscire” da zone oscure
delle
quali dovranno essere attentamente valutate. In altre parole :
- Se il soldato si trova in una zona illuminata = è
preferibile accendere la torcia ed usarla a vostro vantaggio dal
momento che questi ambienti sono circondati da zone d’ombra dove il
nemico potrebbe celarsi; in pratica il nemico, rimanendo in una zona
oscura, potrebbe anche stare allo scoperto ed avere tutto il tempo per
colpirvi; per questo motivo, se c’è luce, accendete la
torcia ed illuminate tutte le aree oscure circostanti, dal momento
che se c’è un nemico nascosto potete reagire efficacemente SOLO
se lo vedete; ovviamente essendoci la luce non dovete muovervi a caso
ma dovete farlo usando tutti gli elementi di copertura presenti,
infatti prima di muovervi dovrete scrutare la zona in cui vi
trovate solo da dietro una copertura, e NON da un posto qualsiasi;
la copertura è uno degli strumenti più importanti
che un soldato può usare, e TUTTE le volte che pensate di
usare la torcia DOVETE pensare di essere “coperti”; talune
dottrine di combattimento postulano la necessità di muoversi
velocemente attraverso le aree illuminate per “nascondersi” subito al
buio, ma si tratta di un consiglio non realistico, perché il
nemico potrebbe trovarsi occultato proprio nel luogo dove il soldato
decide di “nascondersi” per tendergli un agguato; in estrema sintesi
dovete stare coperti (1), scrutare il buio con la torcia (2)
e poi muovervi (3)
- Se il soldato si trova in una zona oscura = è
preferibile limitare al massimo l’uso della torcia perché se
l’accendete in modo NON razionale date la possibilità al nemico
di individuarvi e di colpirvi con estrema semplicità; in
pratica, potrebbe verificarsi con estrema frequenza che voi ed
il nemico vi troviate contestualmente in una zona oscura e state
tentando di localizzarvi a vicenda perché lui vi ha visto o vi
ha
sentito (e viceversa), ma siccome siete entrambi al buio (ed anche per
lui è difficile vedervi) non dovete dargli assolutamente
un vantaggio tattico che potrebbe rivelarsi fatale per voi stessi;
per questo motivo dovete accendere la torcia solo per tre motivi, e
cioè vedere dove state andando (1), localizzare
ed individuare con precisione il nemico (2) e sparare
quando e se necessario (3)
Fate queste brevi premesse sui precetti fondamentali che regolano
l'impiego della torcia elettrica, ad ogni livello di comando DEVE
essere chiaro che se il soldato si trova all’interno di una
zona oscura ed è forzato (per qualsiasi motivo) ad accendere la
torcia, il nemico lo individuerà con estrema facilità
dall’aggressore !! Esiste comunque una tecnica che permette al soldato
di accendere la propria torcia limitando i rischi in maniera
considerevole.
Questa tecnica, detta “dei due secondi” (2 second / move
flashlight technique) è composta da due parti:
- L’accensione della torcia per un breve istante (mai superiore ai
due secondi !!)
- Il suo spegnimento ed il rapido movimento LATERALE rispetto alla
posizione in cui si trovava il soldato quando la torcia era
accesa
La ratio di questa tecnica, è che il nemico NON ha il
tempo materiale di sparare in maniera efficace una volta che ha
percepito il fascio di luce, e se lo fa ugualmente sparerà
al “lampo”, e NON al soldato, che nel frattempo si sarà
già spostato altrove !! A livello pratico, il soldato
dovrà decidere correttamente quando adottare questa tecnica, e
cioè:
- Il soldato DEVE essere in una posizione coperta = come
detto in precedenza, tutte le volte che usate la torcia dovete
essere al coperto, e questo deve essere il vostro primo
pensiero quando decidete EFFETTIVAMENTE di usare la torcia; quando
sarete dietro la copertura, accertatevi di aver posizionato
correttamente
la mano sulla torcia ed indirizzatela nel punto che volete
illuminare; accertatevi di usare una torcia con un tasto a pressione,
che non richiede un piazzamento preciso del dito su di esso, e non con
un pulsante ordinario che renderebbe più difficili le cose; una
volta che avete acceso la torcia scrutate immediatamente l’area
illuminata senza perdere tempo
- Il soldato DEVE sapere dove dirigere il fascio di luce =
è necessario avere ben chiaro in mente DOVE si vuole indirizzare
il fascio di luce dal momento che, pur essendo al buio, le dimensioni
generali dell’ambiente in cui il soldato si trova saranno ovvie anche
se in modo del tutto grossolano; si deve decidere quale zona
individuare prima di accendere la torcia, e NON si deve mai agire a
caso; l’utente dovrà accertarsi di non avere l’aggressore nelle
vicinanze più prossime, illuminando prima le zone a lui
più vicine; nel fare questo la torcia non sarà accesa
per più di due secondi; ad un profano un tempo inferiore ai
due secondi potrebbe sembrare eccessivamente ridotto, ma se NON si
spreca tempo e se il movimento fatto per indirizzare il fascio di luce
è fluido, il quantitativo di informazioni che possono essere
raccolte illuminando una certa zona sarà estremamente elevato
- Il soldato DEVE essere pronto a sparare se
è necessario = durante tutta questa serie di movimenti
la vostra arma deve già essere estratta e pronta a
fare fuoco, se è necessario; utilizzando questa tecnica che
prevede l’illuminazione dell’area in cui il soldato si trova con “lampi”
di meno di due secondi, si potrebbe anche verificarere che il nemico
venga improvisamente illuminato; questi, vedendosi scoperto, lo
può
attaccare in maniera violenta; se ciò accade, occorre essere
pronti al fuoco in modo immediato sparando una rapida serie di colpi
(double tap), spegnendo la torcia e spostandosi altrove per
NON dare al nemico alcun vantaggio; ovviamente, non appena si raggiunge
un’altra posizione (N.B. sempre dotata di una seppur minima
copertura)
bisogna sempre essere pronti a sparare di nuovo
Sintetizzando la vasta congerie di problematiche conensse all'impiego
della torcia in un REALE combattimento in condizioni di
luminosità precaria, si può affermare che il principio
fondamentale per impiegare la torcia è il c.d principio
di semplificazione. Esso consta di due precetti fondamentali che
possono essere così riassunti :
- Usare la torcia in maniera breve, intermittente ed imprevedibile
= tutte le volte che il soldato usa la torcia, il nemico NON deve
capire assolutamente NULLA, ma DEVE avere un idea estremamente confusa
di quanto sta facendo il proprio avversario
- Cercare di spostarsi rispetto alla linea di avanzamento del
nemico dopo avere usato la torcia = dopo avere usato (= acceso !!)
la torcia, il soldato DEVE sempre spostarsi risptto a quella che
è la linea di avanzamento del nemico; in ogni caso, qualora
questa non fosse chiara, il soldato DEVE sempre spostarsi dopo avere
usato la torcia per NON risultare unbersaglio facile per il nemico
(N.B. la mancata applicazione di questa regola ha effetti letali
per chi non la applica !!); la regola fondamentale è "accendere,
spegere e muoversi / accendere, spegnere e muoversi" in ogni caso,
a prescindere che il soldato usi la torcia per sparare oppure solo
per vedere !!
segue - reazione immediata alle luci impreviste
Se il nemico dovesse fare uso di una luce di forte
intensità, il soldato subirebbe un'immediata DEGRADAZIONE
della sua visione notturna (night vision), cosa che
comporterebbe
problemi ENORMI per il proseguio delle operazioni in condizioni di
scarsa visibilità !! In una simile situazione, due rimedi
empirici, dotati di un certo grado di efficacia possono essere
i seguenti :
- alzare l'arma verso il nemico (= verso la luce) per coprirsi (seppur
parzialmente) gli occhi
- abbassare la testa per proteggere, seppur parzialmente, ila
condizione notturna acquisita in precedenza
Un problema affine è quello che si verifica quando il soldato
viene colto di sorpresa dall'accensione di artifizi
pirotecnici (illuminanti) nemici.. Purtroppo si tratta di un
problema molto complicato che non ha una sola soluzione liberamente
applicabile
in ogni circostanza. In generale si può dire che esistono due
tipi
di artifizi pirotecnici:
- i razzi illuminanti terrestri
- i razzi illuminanti aerei
I razzi illuminanti terrestri, o di terra (ground flares),
vengono posizionati dal nemico, in specifiche collocazioni geografiche,
essenzialmente per finalità di allarme preventivo (early
warning). Normalmente i razzi illuminanti :
- sono innescati da fili ad inciampo
- sono collocati in luoghi sotto COSTANTE osservazione nemica
In linea di massima, se la squadra dovesse incappare in un razzo
illuminante, la cosa migliore da fare è quale di MUOVERSI dalla
zona illuminata il più velocemente possibile !! Il motivo
è che il nemico "...è stato avvisato della vostra
presenza..." e che quasi certamente aprirà il fuoco nella
zona illuminata entro brevissimo tempo. Il movimento di allontamento
dalla zona illuminata NON deve essere casuale ma ben ordinato, cosa che
richiede un FORTE addestramento di base !! Inoltre, mentre ci si
allontana i vari membri
della squadra devono guardarsi gli uni con gli altri, in maniera tal da
non
perdersi. Dal momento che l'integrità strutturale della squadra
(o
di altra sottounità organica) è della massima importanza
è
ESSENZIALE avere già pianificato le proprie azioni in caso di
utilizzo
di razzi illuminanti da parte del nemico. Questo permette a tutti i
membri
della squadra di :
- sapere cosa fare in un caso del genere
- sapere come allontanarsi
- sapere dove ritrovarsi in caso di eccessiva dispersione
I razzi illuminanti aerei (aerial flares) vengono impiegati
dal
nemico per illuminare aree di vitale importanza per i propri scopi
strategici.
Possono essere innescati in maniera analoga a quella vista per i razzi
illuminanti terrestri (N.B. in questo caso uno speciale dispositivo
lancia il razzo in maniera affine alla granata di un mortaio) ma,
più frequentemente, vengono lanciati da specifici dispositivi
poratili (c.d. pistole lanciarazzi), da mortai, da pezzi di
artiglieria, da lanciagranate portatili (ad esempio quelli da 40mm) e,
ovviamente, da aeromobili di varia natura (cioè aerei od
elicotteri) e dimensioni. In linea di massima, se la squadra dovesse
incappare in un razzo illuminante, la cosa migliore da fare è
quale di MUOVERSI dalla zona illuminata il più velocemente
possibile !! Più
in generale si può dire che :
- se ci si sta muovendo e si ha la fortuna di sentire il fischio
prodotto dal razzo illuminante, è preferibile gettarsi a terra
(possibilmente dietro un elemento di copertura !!) e rimanere
fermi PRIMA che il razzo comincia a bruciare
- se ci si sta muovendo in prossimità di un elemento che offre
molteplici forme di copertura e/o occultamento, è
preferibile bloccarsi dove ci si trova ed attendere che il razzo si
esaurisca
- se ci si sta muovendo in un'area aperta (cioè senza elementi
di copertura e/o di occultamento) ed un razzo si accende all'improvviso
è prefribile gettarsi a terra, od abbassarsi il più
possibile, ed attendere che si esaurisca
- se si sta attraversando un ostacolo ed un razzo si accende
all'improvviso è preferibile abbassarsi il più possibile,
rimanendo perfettamente fermi, ed attendere che si esaurisca
Non va dimenticato che una luce accesa all'improvviso in piena notte
pregiudica la visione notturna vostra e del nemico !! Per questo motivo
sarebbe preferibile tenere un occhio chiuso in modo da preservare la
proria visione notturna almeno
in un occhio. In realtà questo è di difficile
applicazione pratica,
per cui normalmente si verifica che tutti i soggetti presenti nel luogo
in
cui si è acceso un razzo illuminante abbiano la visione notturna
più
o meno pregiudicata.
§12 - Modalità comportamentali specializzate
(profili
generali)
A qualsiasi livello di comando DEVE essere chiaro che l'impiego
RAZIONALE di fonti luminose di natura professionale (= torce con
batterie al Litio, corpo in sigillato in Alluminio, proiettore con
curvatura specializzata, lampadina allo Xenon, etc. ) può
avere un
impatto decisivo ai fini della perfetta riuscita di un'operazione. Per
questo motivo, il personale con responsabilità di comando DEVE
rendere edotto ogni soldato circa l'impiego delle appropriate tecniche
specializzate come le seguenti :
- Usare la torcia per fingere lo sposatamento in una direzione
fittizia onde colpire di sorpresa = se ci sono le condizioni di
tereno favorevoli, è possibile accendere (brevemente !!)
le torce per stimolare l'attenzione del nemico e fingere uno
spostamento in una direzione fittizia; subito dopo si spegne ogni fonte
luminosa e si sfrutta la distrazione indotta al nemico per colpirlo da
una direzione inaspettata (N.B. particolare attenzione va posta sul
fatto che
i filamenti delle lampadine rimangono luminescenti per un breve
periodo DOPO essere state spente, cosa che potrebbe essere sfruttata
dal nemico per per aprire efficacemente il fuoco !!)
- Usare al torcia per costringere il nemico a muoversi dal buio
alla luce = in caso di individuazione preventiva del nemico,
se vi sono le condizioni di terreno favorevoli, è
possibile accendere (brevemente !!) le torce per costringere
il nemico a spostasi dal buio alla luce (N.B. da una condizione di
luminosità superiore ad una di luminosità inferiore)
e colpirlo con maggiore facilità
- Usare la torcia per costringere il nemico a muoversi dalla luce
al buio = si tratta di una tecnica antitetica a quella
precedente; se vi sono le condizioni di tereno favorevoli, è
possibile accendere (brevemente !!) le torce per costringere il
nemico a spostarsi rettolosamente dalla luce al buio; è una
tecnica ottima per eseguire delle imboscate, perchè alcuni
soldati farenno da elemento di distrubo usano la luce, mentre altri
saranno appostati al buio, dove potranno colpire efficacemente il
nemico (N.B. si
tratta dela stessa tecnica usata per decenni dai SAS nella loro "lotta
senza quartiere" contro l'IRA)
- Fare riflettere la luce contro gli oggetti circostanti per
generare ombre e riflessi rivelatrici = durante la fase di ricerca
del contatto, è possibile accendere la torcia per illuminare in
maniera del tutto casuale l'ambiente circostante per un lasso di
tempo molto breve; in questo modo, si vengono a generare delle ombre
e dei riflessi che potrebbero o rivelare direttamente il nemico, oppure
costringerlo a mostrarsi; in qualsiasi caso, occorre sempre agire con
MOLTA cautela e non tenere MAI la torcia accesa per oltre 3 secondi;
a
volte potrebbe essere necessario accendere la torcia più volte,
per cui è necessaio muoversi SEMPRE dopo avere spento la torcia
(prima di riaccenderla !!)
segue - modalità comportamentali specializzate nel caso
di impiego dell'arma corta
Durante il combattimento in condizioni di luminosità precaria,
in linea di massima il soldato impiega al fonte luminosa vincolata
solidalmente al proprio fucile d'assalto. Eccezionalmente potrebbe
impiegare la propria arma corta e la torcia, tramite l'uso delle
tecniche della c.d scuola di sintesi (V. voce a se). In linea
di massima è raro che un soldato venga a trovarsi nella
condizione CRITICA di impiegare l'arma corta e la torcia, ma di avere
contemporaneamente
la necessità stringente di avere una mano libera!! Questo
è
molto RARO perchè normalmente i soldati agiscono in gruppi
più
o meno ampi e c'è sempre qualcuno con le mani libere per poter
eseguire questa o quella cosa !! Tuttavia, spesso sul campo di
batttagila
avviene l'imprevisto, per cui ci si potrebbe chiedere: cosa si
può fare se è necessario avere una mano libera mentre si
stanno
già usando la pistola e la torcia? Molti parlano di “sindrome
della terza mano”, per indicare questa necessità di avere
una mano libera quando entrambe sono già occupate, che è
molto frequente specie tra gli operatori di polizia. Esistono comunque
alcune tecniche spurie che potrebbero essere utili per ovviare a questo
problema. Esse sono :
- Inserire la torcia in un anello a "D" = è
probabilmente la tecnica migliore che permette al soldato di trattenere
la torcia, liberando una mano, con la possibilità però di
riprenderla immediatamente una volta che avrà eseguito
ciò che doveva fare (aprire una porta, raccogliere o muovere
qualcosa,
etc); naturalmente il soldato DEVE avere, nel prorpio equipaggimento,
almeno un elemento dotato di anelli a "D" od altri elementi di
aggancio similari; è esenziale spegnere la torcia e inserirla
nell'apposito anello, posizionandola in modo tale da poterla
riprendere, se necessario, SENZA sforzi particolari; non bisogna mai
dimenticare che la mano debole deve riprendere la torcia in breve tempo
(3 secondi al massimo !!) per mantenere il vantaggio tattico
che essa è in grado di dare
- Inserire la torcia nella cinturone = in astratto si tratta di
una tecnica molto valid poichè permette al soldato di trattenere
la torcia, liberando una mano, con la possibilità però di
riprenderla SENZA grossi sforzi; in realtà
non sempre questa tecnica è di facile esecuzione perchè
non sempre il cinturone risulta facilmente raggiungibile, specie
nell'equipaggiamento di un soldato moderno; dal punto di vista
esecutivo
si tratta di spegnere la torcia e di inserirla nel cinturone
posizionandola
in modo tale da poterla riprendere, se necessario, praticamente senza
nessuno sforzo; nanalogamente a prima, il soldato NON deve mai
dimenticare
che la mano debole deve poter controllare la torcia in breve tempo
(3 secondi al massimo !!) per mantenere il vantaggio tattico
che
essa è in grado di dare
- Inserire la torcia nel polsino o nella fascia porta-torcia =
per facilitare il compito dei soldati che hanno la necessità di
avere sempre le mani libere durante l'uso della torcia elettrica,
numerose azinde commercializzano speciali polsini in Cordura, o
bracciali, capaci di fissare rigidamente una torcia di dimensioni
medio-piccole al polso; recentemente sono state realizzate anche delle
spaciali fasce da applicare attorno
al cranio, onde lasciare libere le mani ed indirizzare la luce nella
stessa direzione dello sguardo
- Trattenere la torcia con l’ascella = mettere la torcia
(accesa o spenta) sotto l’ascella del braccio forte liberando
così la mano debole per fare ciò che necessita; la
ragione per la quale la torcia è collocata sotto il braccio
forte è di permettere la massima ampiezza e libertà di
movimento (del braccio debole); nella maggior parte dei casi la torcia
rimarrà spenta per evitare di essere localizzati e colpiti dal
nemico, tuttavia possono esserci situazioni dove
è necessaria l’illuminazione per poter eseguire una
determinata manovra; il soldato DEVE dunque valutare
ATTENTAMENTE, caso per caso, se serve o meno lasciare la torcia accesa;
una volta svolto il proprio compito, e comunque in NON oltre 3
secondi, la mano debole può riprendere la torcia senza
problemi
- Inserire la torcia nel portapenne o nel taschino
= se il soldato indossa uno dei tantissimi giubbotti tattici (tactical
vest) attualmente in circolazione (N.B. si pensi a quelli
prodotti da aziende come Eagle Industries, Blackhawk, etc.)
è probabilmente la tecnica più adatta; questi capi di
abbigliamento specifici per le esigenze delle FF.AA. che permette al
soldato di trattenere la torcia, liberando una mano, con la
possibilità però di spegnerla o di riprenderla
immediatamente una volta che avrà eseguito il proprio compito;
per eseguire questa tecnica si tratta
semplicemente di spegnere la torcia e di inserirla nel portapenne (o
nel taschino) del proprio giubbotto tattico, avendo cura di
posizionarla in modo tale da poterla riprendere SENZA nessuno sforzo
(N.B. si rammenta
che questi capi di abbigliamento hanno già i taschini o i
portapenna
collocati nei punti più corretti !!); non bisogna mai
dimenticare
che la mano debole deve riprendere la torcia in breve tempo (3
secondi al massimo !!) per mantenere il vantaggio tattico che essa
è in grado di dare
Sempre in caso di impiego dell'arma corta, un altro problema tattico
del tutto particolare che il soldato potrebbe affrontare
è il seguente: quale posizione occorre scegliere per il
tiro in condizioni di luminosità precaria? Diciamo che in
linea di massima la risposta più razionale è quella di
applicare la c.d. posizione di emergenza (V. voce a se in
questo
stesso sito). Si tratta di quella tecnica di tiro non mirato (o
istintivo
che dir si voglia) basata sulla posizione di tiro a due mani (preferita
dal singolo individuo), che è stata praticata con una
continuità tale da inserirsi a livello subconscio. Com'è
noto, grazie ad appositi recettori sensoriali, non appena si presenta
il corretto stimolo esterno (in questo caso la presenza del nemico),
il riflesso di transizione si manifesterà in
maniera automatica (V. voce a se in questo stesso sito) generando la
posizione di emergenza e collocando l’arma nel modo corretto per poter
sparare. In condizioni di oscurità parziale per distanze fino a
10 m, se il nemico è correttamente identificato, la posizione di
emergenza risulta essere la più adatta (N.B. per
distanze superiori è SEMPRE necessario l’uso delle mire, senza
dimenticare che a volte potrebbe essere necessario utilizzare la torcia
elettrica per identificare il nemico !!)
segue - modalità comportamentali specializzate per il
movimento (a piedi) in condizioni di luminosità precaria
Durante le operazioni condotte dalla FF.AA, potrebbero verificarsi
numerose situazioni in cui è assolutamente necessario muoversi
facendo meno rumore possibile. Per ottenere questo risultato, sono
state messe a punto delle tecniche di movimento specializzate (specialized
moving techniques) che condividono i seguenti caratteri:
- Mantenimento costante dell’equilibrio
- Mantenimento costante della respirazione durante tutto il movimento
- Osservazione continua, a 360°, di tutto l’ambiente circostante
(N.B. durante il movimento non bisogna mai guardarsi i piedi ma,
viceversa, occorre osservare l’ambiente circostante)
- Sfruttamento costante e coerente di tutte le articolazioni della
gamba (capsula femorale, ginocchia e caviglie), evitando di
irrigidire
le gambe all’altezza delle caviglie o delle ginocchia
- Ottimizzazione del movimento tramite il lento spostamento del peso
del corpo da una gamba all’altra (N.B. il peso del corpo è
distribuito in maniera equivalente su ambo le gambe solo nei momenti di
stasi)
- Esecuzione di un movimento lento, calcolato e, soprattutto, MOLTO
paziente
- Applicazione della tecnica di movimento specifica solo in ipotesi di
stretta necessità (N.B. queste tecniche non devono mai
essere
utilizzate quando risultano inutili o inopportune)
Fra le tecniche maggiormente utilizzate per spostarsi nel modo
più silenzioso possibile vanno ricordate:
- Tecnica del passo sfiorato (shuffle-walking technique) =
questa tecnica viene utilizzata o quando si tratta di muoversi su
superfici che possono
facilmente produrre rumore (ad esempio un parquet), oppure quando ci si
muove
di notte lungo un percorso che potrebbe celare ostacoli invisibili (ad
esempio
un terreno accidentato); per eseguirla, è necessario abbassare
il
baricentro del proprio corpo piegando le ginocchia e le caviglie,
nonché tenere tutto il peso del corpo (alternativamente) su una
sola gamba, mentre l’altra esplora il terreno circostante; qualora sia
necessario ridurre al minimo il rumore, una gamba tiene il peso
del corpo, mentre l’altra si estende molto lentamente per esplorare
l’ambiente circostante, in maniera da individuare l’area in cui
potrà appoggiarsi (successivamente) con tutta sicurezza; una
volta che la “gamba esplorante” si è appoggiata, il piede
che deve avanzare si solleva partendo da dietro e si estende in avanti
per verificare nuovamente la presenza di ulteriori ostacoli; se non ci
sono
ostacoli, si appoggerà a terra con estrema cautela, ponendo
particolare
attenzione al fatto che deve appoggiarsi prima la punta e poi,
gradatamente,
tutto il resto della pianta; se appoggiando (lentamente!!) le
punte
dovesse iniziare a manifestarsi un rumore, è possibile
ritrarre
immediatamente il piede per appoggiarlo successivamente in una
posizione più
sicura (N.B. sempre previa esplorazione del terreno circostante);
qualora
fosse necessario girarsi o cambiare direzione, è necessario che,
prima
di toccare terra, il piede venga già indirizzato nella direzione
in
cui ci si desidera muovere (N.B. questo è necessario per
evitare
di girare i piedi GIA’ a terra, cosa che provocherebbe sicuramente
molto
rumore!!)
- Tecnica del passo dondolato (swing-walking technique) =
questa tecnica viene utilizzata per spostarsi su terreni coperti da
ghiaia o pietrisco; durante la sua esecuzione, il baricentro del
corpo deve essere abbassato tramite il piegamento di ginocchia e
caviglie, mentre la colonna vertebrale va tenuta ben distesa e mai
piegata in avanti; l’ampiezza dei passi è molto limitata, e
durante il movimento le ginocchia e le caviglie si sfiorano di
continuo, anche se lo spostamento è estremamente lento; il nome
di questa tecnica deriva dal fatto che i piedi si muovono imitando
grossolanamente il movimento di una sedia a dondolo; in altre parole,
quando un piede si deve
spostare, esso verrà sollevato e poi verrà appoggiato a
terra
cominciando dal tallone, per passare poi alla pianta e, infine, alla
punta;
se il corpo è in equilibrio la pressione generata dai piedi sul
terreno
è costante (anche qualora si indossino grossi scarponi !!),
ed il rumore (eventualmente) generato sarà ridottissimo
- Tecnica del passo girato (round-walking technique) = questa
tecnica viene utilizzata quando è necessario un esame costante a
360° della
zona nella quale ci si deve muovere; al pari delle tecniche viste in
precedenza,
è necessario tenere il baricentro del corpo basso ed
effettuare i movimenti in maniera lenta e calcolata; durante il
movimento, un piede sostiene
il peso dell’intero corpo, mentre l’altro si estende molto lentamente
all’indirizzo
della nuova posizione; tutte le volte che è necessario ruotare,
un
attimo prima che il piede tocchi terra, la caviglia viene
preventivamente ruotata nella direzione in cui si desidera muoversi
(N.B. questo è assolutamente necessario perché
bisogna evitare di ruotare il piede quando è già
completamente a terra); questo movimento preventivo serve per
indirizzare il corpo nella direzione in cui si vuole muoversi, senza
effettuare movimenti goffi o senza perdere l’equilibrio e,
soprattutto, senza produrre eccessivo rumore
- Tecnica del passo spazzato (sweep-walking technique) = questa
tecnica viene utilizzata quando è necessario individuare
preventivamente la presenza di ostacoli che potrebbero trovarsi lungo
un percorso coperto da vegetazione medio bassa; analogamente alle
tecniche viste in precedenza, il
peso del corpo è tenuto in equilibrio su una sola gamba, mentre
l’altra
si estende per individuare eventuali ostacoli; se non vengono
individuati ostacoli, la gamba si appoggia a terra molto
lentamente, cominciando dalla punta del piede, per passare poi
alla pianta ed al tallone; se dovessero essere individuati degli
ostacoli (erba, arbusti, etc.) una volta che la “gamba
esplorante” li ha percepiti, essi vengono spostati
lateralmente e vengono premuti a terra in modo uniforme, in maniera
tale da produrre il minor livello possibile di rumore; una volta che la
gamba si è appoggiata a terra, si trasferisce il peso del
corpo sulla gamba avanzata e si comincia il movimento in avanti
della gamba arretrata
Qualsiasi sia la modalità con cui avviene il movimento,
normalmente dovrebbe essere possibile muoversi liberamente in qualsiasi
direzione, a
prescindere che ciò avvenga avanzando o arretrando. Tuttavia,
nel
caso di movimento dentro agli immobili, si possono verificare con
estrema
facilità situazioni in cui il movimento può avvenire SOLO
in
una direzione e SEMPRE con estrema difficoltà. Chiaramente, in
questo
caso le possibilità di movimento risultano fortemente limitate,
a
prescindere che ciò avvenga in piena luce o in condizioni di
luminosità
precaria. Per cercare di risolvere un problema così complesso, a
volte
può essere utile applicare i due seguenti principi:
- Durante l’avanzamento, si muove per primo SEMPRE il piede più
avanzato (cioè quello debole) in maniera molto lenta
- Durante l’arretramento, si muove per primo SEMPRE il piede più
arretrato (cioè quello forte) ma, prima di muoversi, esso
DEVE essere utilizzato come una sorta di antenna, per tastare il
terreno circostante
Conclusivamente si può dire che per muoversi con un’arma in mano
la prima cosa da tenere bene a mente è la CAUTELA, per cui PRIMA
occorre pensare, POI ci si può muovere più o meno
liberamente !! Per migliorare la propria tecnica, naturalmente non
c’è altro mezzo che provare e riprovare il movimento in
avanzamento ed in arretramento per innumerevoli volte. Naturalmente
queste “...prove preliminari...” andranno
effettuate durante l'addestramento e SEMPRE con l’arma scarica!!
Quando,
dopo qualche mese, verrà raggiunto un sufficiente livello di
automatismo,
allora si potrà procedere all’addestramento con munizioni vere.
Dopo
avere collocato un bersaglio alla distanza più idonea (che
varierà
a seconda delle munizioni utilizzate e dalla struttura a disposizione),
i soldati inizieranno a colpire il bersaglio NON in movimento, ma
subito dopo
avere completato il movimento in avanzamento o in arretramento. Come
ulteriore
variante, per rendere l’esercizio più complesso, si potranno
inserire
altri due o più bersagli. Una volta che un livello sufficiente
di
automatismo sarà raggiunto, gli addestratori dovranno fare in
modo che i soldati riescano ad aprire il fuoco RIDUCENDO il più
possibile il tempo che intercorre tra la fase di arresto del proprio
movimento (non importa se in avanti o all’indietro) e l’arrivo sul
bersaglio dell’ultimo colpo.
§12 - Cenni sul combattimento in ambiente urbano in condizioni
di scarsa luminosità
L'espansione demografica cominciata nel
secondo dopoguerra hanno reso ormai evidente che le FF.AA. di qualsiasi
Paese della NATO potrebbero essere chiamati ad operare in un contesto
urbano con elevata frequenza. A causa della crescita esponenziale dei
maggiori centri urbani in tuto il mondo, quello che durante la prima
guerra mondiale sembrava un'eventualità remota (
cioè
un combatimento in una città o in un centro abitato),
è diventato una drammatica realtà durante il secondo
conflitto mondiale (N.B.
si pensi, ad esempio, all'assedio di
Stalingrado), ed è oggi del tutto chiaro ai vertici delle
FF.AA. della NATO che sarebbe piuttosto IRREALISTICO ipotizzare
qualsivoglia operazione militare condotta al di fuori di un
insediamento urbano!! Detto in altri termini, allo stato attuale
l'escuzione di operazioni militari in un contesto urbano (
M.O.U.T.,
cioè
Military Operations on Urbanized Terrain) è
praticamente inevitabile. Premesso questo, è di palmare evidenza
che le suddette operazioni si potranno invariabilmente svolgere sia di
giorno che di notte. In particolare, l'esecuzione di operazioni
militari durante i periodi di luminosità precaria risulta
connotato da tutta una serie di fattori, positivi e negativi, che
DEVONO essere attentamente valutati dai soggetti investiti da
specifiche potestà di comando.
segue - aspetti positivi connessi all'esecuzione di operazioni
militari in contesto urbano durante i periodi di luminosità
precaria
Durante l'esecuzione di operazioni militari in contesto urbano, la
presenza di condizioni di luminosità precaria esplica i seguenti
effetti POSITIVI :
- possibilità di cogliere di SORPRESA il nemico e di
concludere lo scontro in tempi relativamente ridotti
- possibilità di cogliere di SORPRESA il nemico grazie ad
uno specifico supporto tecnologico
- drastica riduzione delle distanze di ingaggio dei bersagli con
conseguente amplificazione degli effetti lesivi e/o distruttivi delle
armi organiche ed aumento del livello di precisione esprimibile da
parte
del singolo soldato
- possibilità di eseguire in maniera più
vantaggiosa le operazioni di assalto eliportato a causa delle
ridotta visibilità
- possibilità di sfrutare in maniera massimale il
fattore
sorpresa a causa della minore visibiità
In altre parole, le truppe della NATO eseguono operazioni in condizioni
di luminosità precaria per guadagnare l'iniziativa e cosnervarla
il più a lungo possibile. Ovviamente non si tratta di una cosa
di poco conto, poichè prima di prendere una simile decisione
l'autorità preposta al comando DEVE valutare attentamente il
rapporto tra i rischi ed i vantaggi. Certo, un addestramento realistico
e l'esecuzione di un considerevole numero di ripassi (
reharsals)
PRIMA dell'operazione vera e propria può limitare le perdite e
favorire la coretta esecuzione dell'operazione, ma in ogni caso va
ribadito che NON si tratta
mai di una decisione facile da prendere !! Alcuni punti essenziali che
l'autorità di comando DEVE assolutamente tenere ben amente prima
di decidere sono i seguenti :
- La bonifica degli immobili (
buildings clearing) va condotta
con la stessa IDENTICA tecnica impiegata durante le ore di
luminosità onde EVITARE confusione e perdite (N.B.
l'unica
differenza importante è costituita dal fatto che vengon
impiegati gli amplificatori di luce stellare, i visori ad infraossi,
etc.)
- Durante la bonifica degli immobili, le stanze bonificate (
cleared
rooms) DEVONO essere adeguatamente segnalate con mezzi idonei (N.B.
questo è essenziale per evitare confusione, specie se uno
stesso edificio viene assaltato e bonificato più volte !!)
- Durante la bonifica degli immobili, il Gruppo Assalto DEVE
avere delle comunicazioni il più chiare possibile con il
rispettivo Gruppo Appoggio (N.B.
per nessuna ragione il Gruppo
Appoggio deve
aprire il fuoco se non ha "...il via libera..." da parte del Gruppo
Assalto !!)
- Durante la bonifica degli immobili, ogni sottounità organica
(squadra, plotone, compagnia, etc.) DEVE mantenere la corretta
DISTANZA dalle altre Unità adiacenti onde evitare che la
vampa di bocca delle armi vicine possa degradare la loro visione
notturna (N.B.
questo problema può risolversi usando un
apposito rompifiamma !!)
- Il movimento delle truppe è sempre più LENTO rispetto
alle ore di giorno a causa della MAGGIORE attenzione richiesta per
individuare le mine, le trappole antiuomo, gli ostacoli, le postazioni
nemiche, etc. (N.B.
si ricordi che spesso gli amplificatori
di luce stellare sono più adatti dei visori termici per
individuare il terreno smosso per il posizionamento delle mine o per
meglio identificae i civili, i nemici e le truppe amiche !!)
- Ogni sottounità organica (squadra, plotone, compagnia, etc.)
DEVE essere equipaggiata con "...
una corretta miscela..." di
intensificatori di luce stellare (
NVD), visori termici (
TWS),
proiettori di luce LASER infrarossa, etc.
- Ogni sottounità organica (squadra, plotone, compagnia, etc.)
DEVE sapere assolutamente DOVE si trova in qualsiasi momento, dirante
l'esecuzione di un'operazione ofensiva (N.B.
è una cosa
vitale per ridurre le perdite e limitare le morti da fuoco amico !!)
- I soldati devono sapere utilizzare la luce esterna al massimo
delle loro possibilità sfruttando tutte le potenzialità
della loro visione notturna (N.B.
è fondamentale non
accendere la torcia inutilmente e risparmiare il più possibile
le batterie degli strumenti che si hanno con se !!)
- Se vengono usate fonti luminose di qualsiasi tipo, è
importante fare in modo di farlo SEMPRE da una posizione defilata e
coperta, nonchè di EVITARE assolutamente di porre la fonte
luminosa vicino alla testa
Per quanto riguarda la torcia, si ribadisce che a tutti i livelli di
comando devono sempre essere chiare le seguenti regole di base :
- Il soldato DEVE impiegare in maniera
sistematica una torcia che aumenti effettivamente la sua
capacità di sopravvivenza = non ha senso cercare di
risparmiare su qualcosa che potrebbe salvare la vita, per cui, a
prescindere dalla marca, si DEVE sempre scegliere una torcia robusta,
affidabile, efficiente in ogni situazione e ad alta intensità
(N.B. possibilmente non
meno di 100 lumen); la torcia deve mettere il soldato in grado di
penetrare l’oscurità in modo efficace per identificare con
sicurezza
ogni eventuale pericolo
- Il soldato DEVE sempre avere con se DUE torce ad alta
intensità = il soldato DEVE semrpe avere una torcia
ad alta intesità solidalmente vincolata al proprio fucile
d'assalto e DEVE seempre avere nel proprio equipaggiamento una torcia
compatta di riserva; esserne privi vuole dire ridurre di moltissimo la
capacità di sopravvivenza durante lo scontro a fuoco
- Il soldato NON deve mai addentrarsi in una zona oscura senza le
sue torce = a prescindere da dove si trovi effettivamente, il
soldato NON deve mai muoversi o agire nell’oscurità se è
sprovvisto delle sue torce
- Il soldato DEVE sempre applicare il filtro all'infrarosso alle
proprie torce tutte le volte che ciò è tatticamente
sensato = a prescindere da dove si trova effettivamente, il
soldato non usa mai (salvo casi di forza maggiore) la luce bianca della
propria torcia ma da SEMPRE la prevalenza all'impiego di un aluce
opportunamente filtrata
- Il soldato DEVE sempre portare con se le batterie di riserva per
le proprie torce = a prescindere da dove si trova, il soldato DEVE
sempre portare con se le batterie di riserva per le propie torce
(N.B. in ogni caso, prima di intraprendere qualsiasi azione il
soldato
DEVE sempre verificare lo stato di carica delle batterie delle proprie
torce !!)
- Il soldato DEVE sempre verificare che le batterie siano CARICHE
prima di addentrarsi in una zona oscura = a prescindere
dall'attività che sta per intraprendere, il soldato DEVE
verificare che le batterie inserire nelle due torce siano cariche e che
le batterie di riserva per le due torce (N.B. che non devono mai
mancare nell'equipaggiamento prima
di ogni missione !!) siano cariche aloro volta
segue - aspetti negativi connessi all'esecuzione di operazioni
militari in contesto urbano durante i periodi di luminosità
precaria
Durante l'esecuzione di operazioni militari in contesto urbano, la
presenza di condizioni di luminosità precaria esplica i seguenti
effetti NEGATIVI :
- ridotta capacità di controllo delle truppe a causa delle
peggiori e/o inferiori condizioni di visibilità
- tendenza dei soldati a raggrupparsi in maniera del tutto casuale,
trasformadosi così in un bersaglioe stremamente facile per il
nemico (N.B.
tutti i soggetti con responsabilità di comando
DEVONO vigilare attentamente per evitare che ciò accada !!)
- tendenza dei soldati a risultare facilmente disorientati
a causa della bassa visibilità e della struttura tipica del
ambiente ubano
- accresciuta difficoltà della corretta identificazione dei
bersagli, quali bersagli NEMICI, a causa della ridotta o assente
visibilità
- scarsa capacità di decisione dei soldati, i quali reagiscono o
troppo impulsivamente (N.B.
sparano a qualsiasi cosa si muova o
faccia rumore, spesso uccidendo un commilitone !!) o
con
eccessivo ritardo (N.B. non capiscono la gravità della
situazione e rimangono uccisi dal nemico che li aveva individuati
preventivamente !!)
Occorre puntualizzare il fatto che numerose aziende europpe ed
extraeuropee producono intensificatori di luce stellare idonei per
l'impiego da parte delle FF.AA., per cui le truppe della NATO non sono
le sole a possedere simili strumenti. Si rammenta infine che anche il
nemico può decidere di sfruttare il favore delle tenebre per gli
stessi motivi e per le stesse finalità perseguite dalle truppe
della NATO !!
segue - problematiche connesse alle perdite per fuoco amico
Il problema delle perdite per fuoco amico (
fratricide),
già sempre presente durante le operazioni militari in condizioni
di visibilità ottimali, diventa enormemente amplificato durante
i periodi di scarsa visibilità. tutti i soggetti con
responsabilità di comando DEVONO fare in modo di EVITARE
il più possibile il verificarsi di così tragici fenomeni (
fratricide
avoidance). Anche se si ratta di un problema che non può
essere risolto in maniera definitva ed integrale, per cercare di
ridurlo ento termini accettabili è consigliabile impiegare le
seguenti tecniche :
- indicare in maniera precisa a TUTTI i soldati le
caratteristiche topografiche / toponomastiche TIPICHE del luogo ESATTO
in cui si trovano (N.B.
cioè bisogna indicare nel modo
più preciso possibile le strade principali, i fiumi, i ponti, i
canali, etc.)
- controllare rigidamente il modo in cui i soldati identificano
e colpiscono i bersagli (N.B.
questo è compito preciso dei
soggetti con responsabilità di comando !!)
- controllare rigidamente il modo in cui i soldati si muovono da un
punto all'altro (N.B.
questo è compito preciso dei soggetti
con responsabilità di comando !!)
- specifici marcatori luminescenti di tipo cartarinfrangente od
altri elementi di riconoscimento DEVONO essere indossati da tutti i
soldati
ATTENZIONE!!
TUTTE LE VOLTE CHE VIENE RICHIESTO UN SUPPORTO AEREO RAVVICINATO (CAS),
CHI LO RICHIEDE DEVE ESSERE IL PIUì PRECISO POSSIBILE O SI
RISCHIA SOLO DI DISORIENTARE IL PILOTA E DI CREARE INDISCRIMINATAMENTE
VITTIME TRA I NEMICI E TRA LE PROPRIE TRUPPE !!
Tutti i soldati devono poi porre particolare attenzione alle OMBRE
presenti in ambiente urbano, poichè esse possono essere sia
delle rpeziose alleate, sia dei pericoli mortali. In particolare
è necessario ricordare che :
- un lato di un qualsiasi edificio sarà sempre in ombra se la
luna non è proprio perpendicolare allo stesso
- la luce che proviene da dentro un edificio può alterare od
eliminare le ombre create dall'edificio stesso all'esterno
- un edificio di piccole dimensioni rimane sempre in ombra se è
posto nelle vicinanze di un edificio di maggiori dimensioni
- un edificio di minori dimensioni posto vicino ad un altro di maggiori
dimensioni produrrà un'ombra sul lato opposto (rispetto
all'edificio di maggiori dimensioni) quando la luce proveien dalla
parte opposta (N.B.
viceversa l'ombra si troverà dall'altra
parte)
- le ombre generate da due edifici vicini tra di loro possono
sempre essere distrubate o eliminate da eventuali fonti luminose
presenti al loro interno
- qualsiasi spazio si trovi tra due edifici vicini tra loro viene
coperto da ombre che si intersecano tra di loro in maniera estremamente
variegata
- qualsiasi elemento posto ad una certa altezza da terra
proietterà verso il suolo ombre di varia natura e con
angolazioni diverse a seconda dell'effettiva posizione della Luna nel
cielo (N.B.
queste ombre saranno perfettamente verticali quando la
luna sarà perpendicolare rispetto al suolo)
- qualsiasi elemento appartenente alla vegetazione (N.B.
si pensi
agli alberi od ai cespugli presenti nei parchi urbani) proietta
nell'ambiente circostante ombre multiformi che variano a seconda della
posizione della Luna e delle stagioni )
E' poi necessario ricordarsi che l'occhio umano è attratto dai
c.d. "
indicatori di movimento" (
movement indicators), che
permettono alla visione periferica di trasmettere al cervello, in
tempi rapidissimi, che qualcosa si sta muovendo intorno a se (N.B.
anche
se non chiaramente identificato !!) e che un pericolo
potenzialmente
letale potrebbe manifestersi da un momento all'altro !! Secondo le
più
accreditate dottrine di combattimento, i cinque indicatori di movimento
sono :
- Profilo (
silhouette)
- Forma (
shape)
- Riflesso (
shine)
- Ombra (
shadow)
- Movimento (
movement)
Dunque, il soldato impegnato in operazioni di combattimento in ambiente
urbano, anche se in possesso del necessario supporto tecnologico, DEVE
continuamente fare mente locale ai cinque indicatori di movimento onde
facilitare la LOCALIZZAZIONE preventiva di ogni eventuale presenza
nemica.
segue - problematiche connesse agli spostamenti
Come si è già visto in precedenza, se un'operazione
militare in contesto urbano viene effettuata durante condizioni di
luminosità precaria, gli spostamenti ne risulteranno
irrimedibailmente compromessi !! Per massimizare la sicurezza durante i
vari spostamenti, i soldati
devono applicare ISTINTIVAMENTE le seguenti tecniche :
- Cercare di organizzare nel modo più sistematico
possibile i propri spostamenti in maniera tale da trovare il giusto
compromesso
tra necessità di sopravvivenza ed esecuzione della missione
- Muoversi SEMPRE rimanendo il più "
bassi" possibile,
evitando di assumere la posizione completamente eretta tutta le volte
che si è costretti a spostarsi da un punto ad un altro
- Evitare il più possibile di muoversi negli spazi aperti,
cioè in quelle zone con limitatissima presenza di elementi di
copertura ed occultamento
- Scegliere SEMPRE con la massima cura la prossima posizione che
si desidera raggiungere PRIMA di iniziare qualsivoglia spostamento
- Sfruttare METODICAMENTE ogni forma di occultamento e di copertura
presente in loco onde mascherare il più possibile i propri
spostamenti
- Muoversi sempre il più velocemente possibile, a prescindere
che ci si trovi o meno in uno spazio aperto, ovviamente sempre
compatibilmente con le esigenze di sicurezza e di mantenimento del
silenzio
- Prestare SEMPRE la massima attenzione all'ambiente circostante
con un'osservazione continuativa a 360°
- Prestare SEMPRE la massima attenzione agli ostacoli che devono
essere superati, specie quelli che richiedono un superamento di tipo
"
vincolato"
- Evitare il più possibile di attraversare e/o superare muri,
cancelli o inferriate passando "
da sopra" (N.B.
qualora non
sia possibile AGGIRARLI è preferibile rotolare sopra l'ostacolo
il più velocemente possibile, appiattendosi su di esso per
ridurre in modo massimale la propria esposizione al nemico !!)
- Abbassare SEMPRE la testa in presenza di FINESTRE o altre aperture
poste al primo piano di qualsivoglia edificio
- Al di fuori delle operazioni di bonifica degli immobili, evitare di
attraversare il più possibile porte o finestre (N.B.
potrebbero
esserci mine, trappole esplosive antiuomo, o addirittura del personale
nemico nascosto !!)
- Occupare sempre lo spazio tra un finestra e l'altra qualora si
sia costretti a fermarsi in un luogo dove sono presenti finestre al
primo
piano
Viceversa, qualora lo spostamento dovesse avvenire DENTRO ad un
edificio (N.B.
cosa che potrebbe benissimo avvenire dopo che
è stata
occupata una casa e si sta organizzando una postazione difensiva),
i soldati devono applicare automaticamente le seguenti regole :
- Muoversi SEMPRE stando SOTTO il livello delle finestre che danno
sulla strada, poichè un nemico presente all'esterno potrebbe
approfittarne per aprire il fuoco con successo (N.B.
questo
discorso vale in linea generale in caso di semplice spostamento dentro
ad un immobile, poichè in caso di bonifica la violenza e la
rapidità dell'azione esplicano una certa azione protettiva verso
i soldati, anche se questo non significa che durante la bonifica questa
regola debba essere disattesa automaticamente !!)
- Evitare il più possibile scale e corridoi, salvo che non sia
assolutamente necessario attraversarli
- Selezionare con ESTREMA cautela il punto di entrata (
entry point) e di uscita (
exit point) da un edificio
- Cercare di aprire ed attraversare MENO porte possibile, a meno
che ciò non sia assolutamente necessario (N.B.
come ad
esempio,
durante un'operazione di bonifica di immobili) e, se ciò
dovesse
accadere, diventa obbligatorio l'impiego degli ausili tecnologici di
cui
sono dotate le truppe (N.B.
e specificamente dei visori termici)
e, in mancanza, l'applicazione delle tecniche specifiche della bonifica
ambientale (
room clearing techniques)
- Evitare drasticamente il c.d
sbandieramento (
flagging),
ossia il preannunciare il proprio arrivo impugnando l'arma in maniera
impropria, cioè in maniera tale che il nmico veda
improvvisamente la parte di un'arma che galleggia a mezz'aria, capendo
così che
ci sono dei soldati (nemici) nei paraggi !!
ATTENZIONE !!
PER RIDURRE IL PIU' POSSIBILE LA PROPRIA SAGOMA AL NEMICO, TUTTE
LE VOLTE CHE SI E' CONCLUSO UNO SPOSTAMENTO E' NECESSARIO ASSUMERE LA
POSIZIONE ACCOVACCIATA !!
Dal momento che quando lo spostamento avviene in condizioni di
luminosità precaria è ESSENZIALE il mantenimento del
più rigoroso
SILENZIO, è NECESSARIO rispettare i seguenti principi :
- Muoversi il più lentamente possibile (N.B.
salvo non
si debba assolutamente correre, dal momento che bisogna fare MENO
rumore possibile è necessario tassativamente essere il
più lenti possibile !!)
- Non avvicinare o allontanare i piedi in maniera eccessiva
- Muovere sempre, alternativamente, prima un piede e poi un altro piede
- Non incrociare MAI le gambe per NESSUN motivo durante gli spostamenti
(N.B.
anche se alcuni parlano di tecniche esoteriche di movimento,
in realtà si corre solo il GROSSO rischio di perdere
l'equilibrio e
di cadere a terra rovinosamente con effetti DELETERI sul proseguimento
della missione!!)
- non guardare mai i propri piedi durante gli spostamenti, ma porre
SEMPRE la massima attenzione sull'ambiente circostante
ATTENZIONE
!!
GLI INDICATORI DI MOVIMENTO DELINEATI IN PRECEDENZA SONO GLI STESSI
INDICATORI DI MOVIMENTO IMPIEGATI DAI TIRATORI SCELTI O DAGLI
OSSERVATORI AVANZATI DI ARTIGLIERIA PER ESPLICARE LA FUNZIONE DI
INDIVIDUAZIONE DEI BERSAGLI !!
segue - effetti dell'ambiente urbano sui dispositvi per la visione
notturna
Un aspetto molto particolare del combattimento in ambiente urbano
è costituito dal fatto che
le caratteristiche tipiche di
questo ambiente esplicano un effetto degradante sulle
potenzialità degli strumenti utilizzati per l'osservazione
notturna. Più
precisamente, i soldati potrebbero essere disorientati dal fatto di
usare i loro strumenti per l'osservazione notturna visualizzando
immagini
inconsuete o irrealistiche. Questo è dovuto , tra l'altro,
ai seguenti fattori :
- la presenza di numerose fonti luminose determina il fenomeno del c.d.
sbiancamento (
bleaching), che impedisce agli amplificatori
di luce stellare di funzionare correttamente
- la presenza di incendi esplica un effetto simile a quello dello
sbiancamento sugli amplificatori di luce stellare e può rendere
difficile l'identificazione dei bersagli tramite l'impiego dei visori
termici
- le zone poste dentro agli immobili possono generare vere e proprie
condizioni di oscurità TOTALE in cui gli intensificatori di luce
stellare passivi NON possono funzionare se non dotati di uno specifico
illuminatore infrarosso (N.B.
in simili situazioni è
preferibile l'impiego di visori termici in luogo dei classici
amplificatori di luce stellare !!)
- la presenza di numerose fonti di riflesso può determinare il
sorgere di un numero incalcolabile di immagini "
false" o di
riflessioni improprie
- fumo, nebbia, polvere e detriti possono limitare le
potenzialità operative degli amplificatori di luce stellare (N.B.
in simili situazioni è preferibile l'impiego di visori
termici in luogo dei
classici amplificatori di luce stellare !!)
- la nebbia potrebbe creare dei seri problemi a chi impiega visori
termici per individuare ed identificare un potenziale nemico
- la vampa di bocca delle armi appare più luminosa del normale e
determina la perdita della capacità di visione notturna da
parte dei soldati (N.B.
se un soldato perde la visione notturna
ha dei problemi a rapportarsi con l'ambiente circostante e
nell'utilizzare i dispositivi per l'osservazione notturna !!)
segue - considerazioni banali di carattere operativo (il fuoco sul
bersaglio)
Per aprire con successo il fuoco sul bersaglio in condizioni di
luminosità precaria, il soldato impiega una serie di dispositivi
ad elevato contenuto tecnologico come il collimatore eletro-ottico, il
proiettore a luce LASER infrarossa, il visore con amplificazione di
luce stellare ed il visore termico individuale. In condizioni di
emergenza, soccorrono le mire al
tritio che devono essere COMUNQUE montate sul fucile d'assalto. In ogni
caso, la tecnica di puntamento sul bersaglio NON cambia rispetto a
quello
che avviene in condizioni di luminosità IDEALE e SENZA ausili
tecnologici. Infatti, si tratta sempre di applicare la tecnica di tiro
che prevede l'esecuzione congiunta dei seguenti gesti :
- Guardare SOPRA la canna del proprio fucile
- Tenere la testa ben alta
- Tenere AMBO gli occhi bene aperti
- Allineare il fucile con la linea di mezzeria del (corpo del) proprio
nemico
- Concentrarsi sull'idea di allineare il proprio naso alla mezzeria del
proprio bersaglio (N.B.
questo serve per allineare l'arma al
bersaglio anche nelle peggiori condizioni operative possibili !!)
- Tenere il peso del corpo spostato in avanti
- Afferrare il fucile in maniera tale che le braccia risultino il
più RACCOLTE possibile (N.B.
questo è essenziale per
controllare
l'arma durante il fuoco !!)
- Afferrare l'arma in maniera tale che le braccia possano esecitare una
torsione isometrica, contro l'asse longitudinale del fucile, VERSO
l'interno dello stesso (N.B.
questo è essenziale per
controllare l'arma durante il fuoco !!)
- Tenere il peso del corpo in AVANTI, in maniera tale che la gamba
forte (cioè quella arretrata) risulti distesa (N.B.
questo
se la posizione fosse eretta, mentre se così non fosse è
sufficiente spostare il peso del copo in avanti ) e la gamba debole
leggermente flessa (N.B.
questo è essenziale per controllare
l'arma durante il fuoco !!)
segue - considerazioni particolari di natura tattica
L'ambiente urbano è dunque un ambiente molto particolare
che
richiede un'attenta pianificazione delle operazioni da parte dei
soggetti investiti di potestà di comando. Più
precisamente, particolare attenzione dovrà essere posta ai
seguenti aspetti :
-
Serve un impiego razionale dei marcatori cartarinfrangenti =
i marcatori cartarinfrangenti (
markers, altresì
detti
glint-markers) possono essere usati per indicare una
vasta
plualità di elementi (N.B.
ad esempio cose come i gli
edifici
pericolosi, gli edifici bonificati, i cadaveri, la linea avanzata del
fronte, le postazioni di vario genere, le signole posizioni o
addirittura
i singoli soldati), ma il loro uso deve essere razionale
poichè
il nemico potrebbe impadronirsene e li potrebbe utilizzare a proprio
vantaggio;
per motivi di SICUREZZA è possibile impiegare anche marcatori
capaci
di emettere un riflesso visibile SOLO all'infrarosso
-
Serve un impiego razionale delle munizioni traccianti ed
incendiarie = dal momento che le munizioni tracianti od incendiarie
possono generare incendi e che gli incendi deteriorano la
capacità operativa dei sistemi di visione notturna, l'impiego di
simili munizioni DEVE essere valutato attentamente ad ogni livello di
comando
-
Serve un controllo razionale sulle fonti di energia elettrica =
spesso un'operazione in contesto urbano potrebbe essere favorita da un
black-out
improvviso (ma pianificato !!); dal momento che la perdita di
energia elettrica potrebbe avere effetti deleteri sui rapporti con la
popolazione, è sempre preferibile controllare una grossa
centrale elettrica piuttosto che distruggerla; sempre per lo stesso
motivo, è sempre preferibile limitare il più possibile
la mancanza di energia a porzioni più o meno ampie di un
determinato
insediamento urbano
-
Serve un'identificazione precisa dell'ambiente circostante =
effettuare operazioni militari in un contesto urbano significa dover
distinguere con elevata precisione tra nemici, popolazione civile e,
più in generale, personale non combatente; questo è
già
molto difficile di giorno e lo diventa ancora di più durante i
periodi di scarsa visibilità
-
Serve una velocità di avanzamento specificamente correlata
con le condizioni del luogo = durante le condizioni di scarsa
visibilità, l'esatta identificazione delle singole componenti
del paesaggio circostante diventa MOLTO critica ; in altre parole,
identificare correttamente un ostacolo, una bomba o una trappola
antiuomo (
booby-trap) è estremamente DIFFICILE, motivo
per cui la rapidità di movimento delle truppe durante le
operazioni notturne in contesto urbano sarà notevolmente RIDOTTA
rispetto a quanto avviene durante il giorno
-
Serve un'attenzione particolare ai rumori = durante la
notte i suoni sono molto più chiari e viagginao molto più
velocmente che durante il giorno, per cui DEVE essere posta la massima
attenzione a NON provocare ruomori "...
strani o insoliti...", od
altrimenti l'effetto sorpresa andrà immediatamente perso; l'uso
di metodi di comunicazione non verbale (
hand-signals)
nonchè il mantenimento del silenzio assoluto tramite
regole specifiche
(
noise discipline) diventano delle priorità essenziali
ATTENZIONE!!
PER EVITARE DI PERDERE LA CAPACITA' DI VISIONE NOTURNA LE TRUPPE DEVONO
ESSERE DOTATE DI SPECIALI ROMPIFIAMMA CAPACI ANCHE DI ESPLICARE LA
FUNZIONE DI SOPPRESSORI DI RUMORE. QUESTI STRUMENTI NON SOLO ELIMINANO
LA VAMAPA DI BOCCA, CONSENTENDO AL SOLDATO DI CONSERVARE LA SUA VISIONE
NOTTURNA, MA RIDUCONO SENSIBILMENTE IL RUMORE CONSEGUENTE ALLO SPARO
(N.B. NORMALMENTE ATTORNO A LIVELLI DI 28 - 30 DECIBEL),
PERMENTTENDO COSì DI CONSERVARE COMUNQUE UN CERTO EFFETTO
SORPRESA. IL MERCATO ATTUALE OFFRE UNA VASTA SERIE DI ACCESSORI SOTO
QUESTO PUNTO DI VISTA!!
segue - perdità di sincronizzazione
Una delle cause principali delle morti per fuoco amico, nonchè
del fallimento di intere operazioni, è rappresentata dalla
perdita di sincronizzazione fra il movimento dei vari Reparti. Per
evitare la perdita di sincronizazione è FONDAMENTALE
un'emissione di ordini chiari e precisi, unita all'impiego dei
necessari mezzi tecnologici idonei al consentire la visione notturna.
Purtroppo questo è vero solo
nelle aule dell'Accademia, perchè nel mondo reale le cose sono
(spesso !!) un po' più complicate di come vengono presentate sui
libri o sulle riviste specializzate !! La perdita di
sincronizzazione
tra i Reparti o tra i singoli soldati può avvenire per un
nonnulla
e l'unico modo per evitarlo, o per ridurne le conseguenze, è
rappresentato da un CORRETTO addestramento pregresso.
ATTENZIONE!!
LA NATURA INTRINSECA DELL'AMBIENTE URBANO GENERA DEGLI ECHI CHE POSSONO
FACILMENTE CONFONDERE IL SOLDATO !!
segue - supporto alle attività di combattimento
Durante le operazioni in contesto urbano è fondamentale la
fornitura del necessario supporto logistico alle Unità poste in
prima linea. In particolare, è necessario garantire :
- rifornimento rapido nelle peggiori condizioni di visibilità
possibili
- pronta disponibilità di amplificatori di luce stellare
e altri strumenti per la visione notturna
- pronta disponibilità di BATTERIE di riserva per amplificatori
di luce stellare e per gli altri strumenti per la visione notturna
- massimizzazione dell'occultamento e della segretezza durante
l'esecuzione delle fasi di rifornimento vere e proprie
Sarà poi compito della massima autorità gerarchica
presente in loco, fare in modo che il Reparto Logistico ESEGUA i
rifornimenti seguendo RIGIDAMENTE le seguenti regole:
- fornire al personale dei mezzi di trasporto (
autista +
capo-macchina) i necessari strumenti per la visione notturna,
essenzialmente nella forma dei visori binoculari
- imporre il silenzio assoluto per quanto cocnerne la generazione dei
rumori, lìimpiego delle fonti di luce convenzionale e,
eventualmente, delle comunicazioni radio
- imporre l'impiego dei percorsi ben precisi in maniera tale che chi
sta attendendo i rifornimenti non venga disorientato
- fornire cartine topografiche del tipo adeguato alle necessità
(N.B.
se possibile le cartine dovrebbero avere i nomi delle
vie e dovrebbero avere una scala tale da renderle sufficientemente
chiare e comprensibili !!)