METODOLOGIE ANOMALE DI PUNTAMENTO DI PARTICOLARE
RILEVANZA NEL TIRO DIFENSIVO
Come molti sanno (o dovrebero sapere), una delle caratteristiche
FONDAMENTALI degli scontri a fuoco REALI (cioè di quelli che NON
avvengono in televisione), è quella di svolgersi a distanze fortemente
ravvicinata (meno di 5m nell'80% dei casi) e con una velocità impressionante
(N.B. di solito uno scontro a fuoco "...si chiude..." in non oltre 2 - 3
secondi). A causa della ESTREMA limitatezza degli spazi, chiunque utilizzi
un'arma per difendersi DEVE necessariamente conoscere ed adottare delle
tecniche di tiro del tutto DIVERSE da quelle ordinariamente utilizzate per
colpire una sagoma cartacea a 25m. Queste tecniche di tiro sono diverse
da quelle ordinarie, tra l'altro, per il diverso MODO con con cui l'arma
viene puntata verso il bersaglio. Più precisamente, esistono (due
principi che a loro volta originano) due metodologie di puntamento ANOMALE,
che costituiscono la base teorica di altrettante tecniche di tiro estremamente
utilizzate nel tiro difensivo. Esse sono:
- la tcnica (nota come il metodo o il principio) del punto geometrico
- la tecnica (nota come il metodo o il principio) della sagoma
La tecnica del punto geometrico (geometric point techinique),
nota anche come tecnica biometrica (biometric shooting technique),
è una particolare metodologia di puntamento che viene utilizzata
nel tiro difensivo quando esiste la necessità di difendersi da un'aggressore
che :
- ha una complessione fisica assimilabile a quella della vittima
- si trova nella stessa collocazione spaziale della vittima (N.B. cioè
NON si trova in una posizione che risulta più alta o più bassa
rispetto a quella della vittima )
- si trova a breve distanza dalla vittima, e comunque a non oltre 5m
ATTENZIONE
!!
IN CASO DI AGGRESSIONE ARMATA, SE DOVETE ESTRARRE UN'ARMA, MIRARE (CON UNA
TECNICA CONVENZIONALE DI TIRO MIRATO) ED APRIRE IL FUOCO SARETE SEMPRE
CIRCA 2,5 VOLTE PIU' LENTI RISPETTO ALLA SITUAZIONE IN CUI DOVETE ESTRARRE
ED USARE UNA TECNICA DI TIRO NON MIRATO PER COLPIRE IL VOSTRO BERSAGLIO
!!
Questa metodologia di puntamento di basa sul PRINCIPIO in base al quale,
presupponendo identiche, o comunque affini, le complessioni fisiche
di vittima ed aggressore, la prima potrà colpire efficacemente il
secondo semplicemente tenendo la propria arma all'altezza della propria zona
critica (kill zone). In pratica, per colpire EFFICACEMENTE un aggressore
(posto, lo ricordiamo, a BREVE distanza) con questa tecnica, sarà
NECESSARIO adottare i seguenti accorgimenti:
- tenere la propria arma parallela al terreno
- tenere la propria arma perpendicolare al proprio naso
- tenere la propria arma all'altezza della (propria) zona critica
Allineando l'arma verso il bersaglio seguendo queste tre "coordinate
spaziali", sarà possibile colpire un aggressore che si trova
a BREVE distanza SENZA perdere tempo ad alzare l'arma all'altezza
degli occhi e, soprattutto, SENZA dover ricorrere alle ordinarie tecniche
di tiro mirato. Si tratta di una tecnica di facile apprendimento, che
risulta ancora più facile da apprendere se si fa precedere la sua
esecuzione al poligono da un congruo numero di ore di addestramento in bianco
(N.B. è sufficiente solo 10 minuti al giorno e lasciare "...tempo
al tempo..." per vedere i risultati !!).
ATTENZIONE !!
NONOSTANTE QUANTO AFFERMATO DAI SOLITI "...ESPERTI DI TUTTO E NIENTE..."
QUESTA TECNICA DI TIRO NON MIRATO (O MEGLIO IL PRINCIPIO TEORICO CHE LA GENERA)
E' ASSOLUTAMENTE INDIPENDENTE DALLA POSIZIONE DI TIRO CHE L'UTENTE FINALE
DECIDERA' DI USARE IN CONCRETO !! IN ALTRI TERMINI, NON ESISTE UNA POSIZIONE
DI TIRO RIVOLUZIONARIA COME AFFERMATO DA CERTI "...PIAZZISTI..."
CHE CAMPANO SULLA BUONAFEDE ALTRUI (SPILLANDO DA QUESTE PERSONE UN CONGRUO
QUANTITATIVO DI QUATTRINI PER I LORO INSEGNAMENTI A LORO DIRE "...FENOMENALI..."
!!), BENSI' ESISTE UN PRINCIPIO GENERALE CHE E' FLESSIBILE AL PUNTO
TALE DA ADATTARSI A QUALSIASI POSIZIONE DI TIRO (CON UNA O DUE MANI, NON
IMPORTA !!) VENGA IMPIEGATA DALL'UILIZZATORE FINALE !!
Con soli 5 - 10 minuti giornalieri di tiro in bianco sarà possibile
condizionare i propri recettori cinestetici al punto tale da rendere questa
tecnica "...una vera passeggiata...". Se questo addestramento verrà
eseguito correttamente, rimarrete sbalorditi di come riuscirete a colpire
una sagoma di forma umanioide quando andrete alla Sezione del TSN presso
la quale siete soliti recarvi. Al poligono di tiro dovrete prima esercitarvi
con un SOLO bersaglio in posizione frontale, per poi passare lentamente
a DUE od a TRE bersagli in posizione frontale ma a distanze diverse
l'uno dall'altro. Pian piano vedrete che i colpi continueranno ad andare
SEMPRE di più a segno nella zona critica della sagoma.
ATTENZIONE
!!
SE PRATICHERETE IN MANIERA CORRETTA QUESTO PRINCIPIO SARETE STRABILIATI DALLA
VELOCITA' E DALLA PRECISIONE CON CUI RIUSCIRETE A PIAZZARE I COLPI SUL BERSAGLIO
IN CONDIZIONI AFFINI A QUELLE DI UN REALE SCONTRO A FUOCO !!
Quando questo accadrà, potrete inziare ad inserire delle sagome collocate
di profilo, così come sarà possibile inserire le traslazioni
e le rotazioni (N.B. su traslazioni e rotazioni si rimanda il lettore
al testo "Nozioni di difesa personale" edito dal GRURIFRASCA ma commercializzato
da TUTTOSTORIA). Una cosa che pochi sanno, infatti, è che il
metodo biometrico consente al suo utilizzatore di colpire un qualsiasi aggressore
anche eseguendo una traslazione od una rotazione un attimo prima di premere
il grilletto. Questa metodologia é estremamente IMPORTANTE nel
tiro difensivo perchè costituisce la base teorica imprescindibile
per l'esecuzione del tiro dalla c.d. posizione d'emergenza (stance
directed firing). Questa tecnica di tiro non mirato è trattata
in maniera organica nel testo Nozioni di difesa personale (disponibile
presso Tuttostoria), a cui si rimanda il lettore per la completezza
espositiva. L'origine storica del principio che regge questa tecnica di tiro
non mirato è attualmente oggetto di accanite discussioni. Secondo
una certa ricostruzione storica, questo principio si sarebbe enucleato per
la prima volta durante la prima guerra mondiale nelle file dei c.d. "Arditi",
un reparto speciale delle FF.AA. italiane dell'epoca. Viceversa, secondo un'altra
ricostruzione storica, questo principio venne individuato durante gli anni
'20 del XX secolo in seno alle FF.AA. tedesche. Altri storici affermano che
questo principio venne si ideato in Germania negli anni '20 del XX secolo,
ma venne poi ripreso dai vertici delle FF.AA. inglesi durante la seconda guerra
mondiale (N.B. questo venne fatto, tra l'altro, per addestrare i c.d.
"Commandos"), i quali lo usarono per la prima volta in maniera organica.
Qualsiasi sia la verità, quello che è importante sottolineare
è che si tratta di un principio vecchio come minimo di 60 anni,
se non di più !! Il GRURIFRASCA ci tiene a sottolineare in modo particolare
questo aspetto perchè ci sono in circolazione numerosi "...venditori
di fumo..." i quali affermano "...di avere creato un nuovo metodo
di tiro assolutamente rivoluzionario, che rende i vecchi metodi di tiro del
tuto obsoleti..." !! Questi personaggi speculano sulla buona fede altrui
(N.B. di solito affibbiano un nome altisonante a questo principio, ne
fanno vedere una dimostrazione pratica, e poi dicono di averlo inventato
loro e che tutti gli altri istruttori sono degli incapaci !!) e richiedono
fior di quattrini per insegnare un qualcosa che non solo non hanno inventato,
ma che è vecchio di decenni. Per favore, state ATTENTI ai furbi
se volete frequentare un corso di perfezionamento al tiro o un corso
di difesa personale armata: i soldi sono vostri !! Un altro metodo di
puntamento anomalo è il c.d. metodo del profilo (profile
firing method), o tecnica del profilo (silhouette technique,
nota molto più raramente come profile technique), cioè
una particolare metodologia di puntamento che viene utilizzata per colpire
EFFICACEMENTE un aggressore che si trova nelle seguenti condizioni:
- breve distanza
- luminosità totale
- collocazione spaziale pressochè identica
Per quanto concerne la distanza, questa tecnica viene utilizzata ad una
distanza SUPERIORE a quella tipica d'impiego del metodo biometrico,
anche se INFERIORE a 10 - 15m. Relativamente alla questione della luminosità,
dal momento che è NECESSARIO "...vedere il fondo della propria
arma..." è necessaria la presenza di condizioni di luminosità
particolarmente favorevoli. C'è però da aggiungere che, quando
la tecnica è stata praticata per un numero sufficiente di ore, essa
si radica in profondità nel subconscio del tiratore, il quale "...la
può richiamare..." tutte le volte che è necessario, a
prescindere dalle effettive condizioni di luminosità in cui si trova.
Venendo alla questione della identità della collocazione spaziale,
va detto che, almeno idealmente, DOVREBBE esistere una simmetria tra le
collocazioni spaziali della vittima e dell'aggressore. C'è però
da dire che, sotto il profilo della classificazione tipologica, questa tecnica
NON è una vera tecnica di tiro non mirato ma, piuttosto, è
una tecnica di tiro IBRIDA. In altre parole, è una tecnica di tiro
"...che sta a metà strada..." tra le tecniche di tiro non mirato
(perchè l'arma non viene puntata verso il bersaglio tramite una collimazione
"canonica" delle mire) e le tecniche di tiro mirato (perchè
le mire vengono comunque "...prese in considerazione..." per indirizzare
adeguatamente i colpi sul bersaglio, e l'occhio le deve comunque osservare,
anche se in maniera del tutto "...particolare e diversa..." da come
avviene nel tiro mirato classico). Sotto il profilo esecutivo, essa presenta
i seguenti tratti:
- tenere la propria arma pressochè parallela al terreno
- tenere la propria arma perpendicolare al proprio naso
- tenere la propria arma all'altezza degli occhi
Anche in questo caso, l'arma viene ALLINEATA verso il bersaglio attraverso
tre "coordinate spaziali", in maniera molto SIMILE a quanto visto
per la tecnica biometrica, pur se con delle DIFFERENZE per quanto concerne
i punti di riferimento. Possiamo infatti osservare quanto segue:
- nella tecnica biometrica l'arma è PERFETTAMENTE parallela al
terreno, nella tecnica del profilo l'arma è QUASI parallela al terreno,
anche se in realtà è leggermente inclinata verso il basso
- nella tecnica biometrica l'arma è perpendicolare al proprio naso
anche se sta SOTTO il livello del naso (e quindi degli occhi), mentre nella
tecnica del profilo l'arma è sempre perpendicolare la naso, ma sta
SOPRA il livello del naso e pressochè davanti agli occhi
- nella tecnica biometrica l'arma è TENUTA all'altezza della (propria)
zona critica (per poter colpire l'aggressore nello stesso punto), mentre
nella tecnica del profilo l'arma viene INDIRIZZATA verso la zona critica
del'aggressore tramite una sorta di pseudo collimazione delle mire
Questa metodologia é estremamente IMPORTANTE nel tiro difensivo
perchè costituisce la base teorica imprescindibile per l'esecuzione
della c.d. tecnica di abbattimento rapido mirato (Aimed Quick
Kill). Al pari della tecnica precedentente illustrata, anche questa tecnica
di tiro non mirato è trattata in maniera organica nel testo Nozioni
di difesa personale (disponibile presso Tuttostoria), a cui si
rimanda il lettore per la completezza espositiva. Per chi volesse vedere
un'esecuzione "dal vivo" della tecnica biometrica o della tecnica
del profilo, si consiglia caldamente la visione della videocassetta Jim
Cirillo: a modern day gunfighter, splendidamente realizzata dalla Paladin
Press con la inestimabile collaborazione di James "Jim"
Cirillo (un'autentica autorità vivente nel campo degli scontri
a fuoco reali e delle applicazioni più realistiche del tiro difensivo),
e disponibile in Italia presso Tuttostoria.