TECNICHE DIFENSIVE - PARTE 16
(DIFESA DA ATTACCHI CON BASTONE CORTO - SEZIONE 1)
Dopo esserci occupati a lungo di analizzare alcune
tecniche utili per difendersi contro un attacco effettuato con colpi
e con prese, possiamo passare allo studio di talune tecniche utili per
difendersi da un attacco lanciato con l'ausilio del bastone corto.
Con il termine "
bastone corto" vogliamo fare riferimento, in senso
del tutto generale, a qualsiasi corpo contundente con forma più
o meno allungata e con lunghezza INFERIORE ai 50cm. Ricadranno in questa
definizione volutamente generale, tutti i corpi contundenti di qualsiasi
materiale e di qualsiasi forma, che un ipotetico aggressore potrebbe usare
per danneggiare la propria vittima. Dal punto di vista didattico, le
tecniche di difesa possono essere suddivise nei seguenti gruppi :
- difesa da fendente verticale
- difesa da fendente circolare
- difesa da fendente diagonale
- difesa da fendente multiplo
Tutte le tecniche difensive contro attacchi effettuati con il coltello (od
altro strumento da punta e/o da taglio) sono strutturate su tre elementi
:
- uscire dalla linea di attacco avversaria con un'appropriata manovra
difensiva (blocco, parata o schivata a seconda dei casi)
- controllare il braccio armato dell'avversario e contrattaccare SIMULTANEAMENTE
nel modo più determinato possibile
- continuare il proprio contrattacco fino a quando l'avversario non costituisce
più una minaccia per la propria incolumità fisica
Similmente a quanto vedremo successivamente per le tecniche di difesa
da attacco con il coltello (V. voce a se), anche le tecniche per la difesa
da attacchi effettuati con il bastone corto richiedono un livello di coordinazione
mente - corpo di gran lunga SUPERIORE a quello normalmente richiesto per
la difesa da attacchi disarmati (V. voce a se). Questo implica necessariamente
che la loro pratica ed il loro apprendimento siano subordinate a due cose.
La prima, è che occorre conoscere in profondità ed avere
estrema dimestichezza con le tecniche difensive utili per difendersi da
attacchi disarmati, poichè è FONDAMENTALE possere un livello
di coordinazione di base. La seconda è che occorre iniziare la pratica
di queste tecniche sudividendole idealmente in tre parti collegate, vale
a dire uscita, controllo (ed inizio del contrattacco) e conclusione (termine
del contrattacco). Mentre il controllo ed il contrattacco sono abbastanza
semplici da imparare (N.B.
nel senso che risultano abbastanza naturali
alla maggioranza degli individui), l'uscita ed il controllo sono maggiormente
complessi e richiedono particolare attenzione. Per superare queste difficoltà
è preferibile provare le varie tecniche concentrandosi inizialmente
sul'uscita dalla linea di attacco avversaria. Solo quando verranno acquisiti
i necessari automatismi si potrà passare all'esecuzione della tecnica
vera e propria. Ovviamente è
necessario praticare le tecniche
sia sul lato destro che su quello sinistro, poichè è fondamentale
diventare ambidestri in difesa personale (N.B.
a prescidnere dal fatto
che ci sono individui destrorsi e sinistrorsi ma è fondamentale acquisire
un sufficiente livello di coordinazione con ambo i lati del proprio corpo
!!). Capire di avere fatto l'errore (letale) non essere ambidestri mentre
si sta per essere accoltellati non è molto divertente !!
Cominciamo la nostra analisi con lo studio di alcune tecniche di difesa
utili per rispondere ad un attacco eseguito con un fendente verticale.
Si tratta senza dubbio del tipo di attacco di gran lunga più frequente.
In altre parole, è ragionevole presumere che un individuo armato
di bastone (o di altro corpo contundente) tenti di colpire la sua vittima
con un fendente dall'alto verso il basso in una percentuale MOLTO elevata
di casi !! Se non è un fendente verticale allora sarà un
fendente diagonale, del quale ci occuperemo successivamente. Per difendersi
correttamente da un fendente verticale, è MOLTO importante
conoscere quale manovra difensiva applicare. Una delle manovre difensive
che si possono applicare è certamente il blocco, del quale, la variante
più diffusa è senza dubbio quello denominato "
blocco a
croce" o "
blocco a mani incrociate" (N.B.
in lingua giapponese
è juji-uke, mentre in lingua inglese è x-block).
Il blocco può essere effettuato invariabilmente con le mani distese
o con i pugni chiusi, a seconda di come siete più comodi o delle
concrete condizioni del caso. Quello che conta è che venga effettuato
:
- con la massima potenza (N.B.
cioè non usando solo
le braccia ma mettendo tutto il peso del corpo dietro al blocco
!!)
- mettendo le mani il più vicino al polso dell'agressore
- eseguendo un movimento ascendente e NON orizzontale (N.B.
si rischia di ricevere un colpo in testa !!)
(1)
(2)
(3)
(4)
Quando effettuate il blocco, dovete avere cura di sovrapporre
i polsi a seconda di come vi attacca il vostro avversario. Se il vostro
avversario è
destrorso, dovere incrociare i polsi mettendo
il destro SOPRA il sinistro (1 - 3), mentre se è
sinistrorso,
dovete incrociare i polsi mettendo il sinistro SOPRA il destro (2 -
4). Ovviamente per acquisire la necessaria coordinazione è necesssario
un certo addestramento specifico, anche se la cosa è molto più
semplice di quanto possa apparire in realtà (N.B.
ovviamente quella
di associare il modo in cui attacca il vostro avversario al modo con cui
incrociate i polsi è un'indicazione di carattere generale che potrebbe
anche trovare delle deroghe durante la realtà di uno scontro violento
!!) . Detto questo, ricordate che se decidete di usare il blocco (N.B.
o se siete costretti ad usarlo !!) sarete SEMPRE più LENTI
rispetto a quando usate una parata. Inoltre, con specifico riferimento
ai blocchi, se da un lato il blocco incrociato permette di esprimere una
maggiore potenza, dall'altro lato vi rende molto più lenti del previsto
(N.B.
cioè rispetto ad un blocco eseguito con una sola mano o
ad una parata !!). Valutate BENE cosa volete fare in maneira tale che
la vostra reazione risulti il più razionale possibile e, soprattutto,
non pensate che quello che vedete in TV o al cinema (
o che vi racconta
un esperto che è diventato tale dopo un corso di una settimana
!!) corrisponda alla realtà !! Un'altra cosa che MOLTI dimenticano
quando si parla di blocchi, è che effettuare un blocco NON significa
diventare rigidi come una statua !! In altre parole, effettuare un blocco
signifca proteggersi esprimendo la propria potenza in maniera coordinata
CONTRO un colpo circolare o verticale (ascendente o discendente che sia)
ma SENZA bloccare il proprio corpo in maniera immutabile. Quando avete effettuato
il blocco e vi siate protetti, dovete subito muovervi per mettere fuori
combattimento l'avversario nel modo più rapido possibile. Resa la
cosa in termini più semplici, il modo in cui i blocchi vengono mostrati
nelle moderne palestre di arti marziali o presso i corsi (centri) di difesa
personale e assolutamente IRREALISTICO e molto PERICOLOSO !! Cercate di informarvi
BENE su chi insegna arti marziali o difesa personale prima di frequentare
un qualsiasi corso, specie se si tratta di un corso relativo alla difesa da
bastone o da coltello. Cominciamo ora l'analisi delle tecniche di difesa da
attacchi effettuati cin un bastone corto, cominciando con quelle relative
alla difesa da fendenti VERTICALI di tipo DISCENDENTE. Una delle innumerevoli
tecniche che si possono effettuare in risposta ad un fendente verticale è
la seguente. Quando l'avversario vi attacca (1), proteggetevi con un blocco
incrociato (2) (N.B.
in questo caso il blocco viene effettuato chiudendo
i pugni, ma potrebbe anche essere effettuato tenendo le mani aperte a seconda
della necessità e delle capacità personali. Sicuramente il
fatto di tenere i pugni chiusi risulta essere più naturale per
molti individui !!). Senza perdere tempo dopo avere bloccato il colpo
del vostro avversario, controllate e portate verso il basso il suo braccio
(3) (N.B.
inizialmente non preoccupatevi di afferrare il suo braccio,
ma pensate solo a proteggervi !!) ed assestate un calcio sul esterno
del ginocchio (4) (N.B.
molte persone trovano scomoda questa sequenza,
e preferiscono usare prima le mani e, solo dopo, i calci). Continuate
la vostra reazione difensiva
RUOTANDO all'esterno (N.B.
è
sufficiente ruotare il tronco, anche se in questo caso si è ruotato
il corpo per motivi di chiarezza) con una gomitata alla tempia o alla
mascella (5) e concludetela con un colpo con il palmo della mano alla cartilagine
settale (6) .
(1)
(2)
(3)
(4)
(5)
(6)
Una delle innumerevoli varianti della tecnica precedente potrebbe
essere la seguente. Quando l'avversario vi attacca (1), proteggetevi con
un blocco incrociato e colpitelo con un calcio al ginocchio o alla tibia
(2) Senza perdere tempo dopo avere bloccato il colpo del vostro avversario,
continuate la vostra reazione difensiva
RUOTANDO all'interno (N.B.
è sufficiente ruotare il tronco, anche se in questo caso si è
ruotato il corpo per motivi di chiarezza) ed eseguendo una gomitata
alla tempia o alla mascella (3) . Controllate il braccio del vostro avversario
(4) e concludete la vostra reazione difensiva con una leva al braccio (5
- 6) che termina con una rottura dell'articolazione del gomito (7) .
(1)
(2)
(3)
(4)
(5)
(6)
(7)
Una cosa IMPORTANTE da sottolineare è che si usa il blocco
per proteggersi quando si è in ritardo rispetto all'iniziativa
dell'avversario. Se si percepisce correttamente l'intenzione del proprio
avversario si può o parare, oppure si può effettuare una
tecnica di anticipo. Quella che segue è una tecnica di anticipo
che può essere eseguita in risposta ad un attacco con un fendente
verticale. Quando vi rendete conto che il vostro avversario sta per attaccare
(1), colpitelo con un calcio frontale (2). Senza perdere tempo, controllate
il suo braccio e colpitelo con il palmo della mano alla cartilagine settale
(3) (N.B.
oppure con una stoccata di dita agli occhi). Concludete
la vostra reazione difensiva continuando a controllare il suo braccio e colpendolo
con una ginocchiata in linea bassa (4) .
(1)
(2)
(3)
(4)
Un'altra possibile tecnica di anticipo è la seguente. Quando
vi rendete conto che il vostro avversario sta per attaccare (1), colpitelo
con un calcio basso alla tibia (2). Senza perdere tempo, controllate
il suo braccio e colpitelo con il palmo della mano alla cartilagine settale
(3) (N.B.
oppure con una stoccata di dita agli occhi). Concludete
la vostra reazione difensiva continuando a controllare il suo braccio
e colpendolo con una ginocchiata in linea bassa (4) .
(1)
(2)
(3)
(4)
Quella che segue è una delle possibili varianti della tecnica
precedente. Quando vi rendete conto che il vostro avversario sta per attaccare
(1), colpitelo con un calcio basso alla tibia (2). Senza perdere
tempo, controllate il suo braccio e colpitelo con il palmo della mano alla
cartilagine settale (3) (N.B.
oppure con una stoccata di dita agli occhi).
Sfruttate lo stordimento patito dal vostro avversario e controllate il
suo braccio, in maniera tale da portare in leva la sua articolazione del
gomito (4). Concludete la vostra reazione difensiva torcendo in avanti il
vostro corpo e causando la rottura dell'articolazione del gomito del vostro
avversario (5) (N.B.
ricordate che l'articolazione del gomito si rompe
non perchè usate le braccia, ma perchè bloccate il braccio
del vostro avversario e ruotate bruscamente il vostro corpo !! ) .
(1)
(2)
(3)
(4)
(5)
Quella che segue è una delle possibili varianti della tecnica
precedente. Quando vi rendete conto che il vostro avversario sta per attaccare
(1), colpitelo con un calcio basso alla tibia (2). Senza perdere
tempo, controllate il suo braccio e colpitelo con il palmo della mano alla
cartilagine settale (3) (N.B.
oppure con una stoccata di dita agli occhi).
Sfruttate lo stordimento patito dal vostro avversario e controllate il
suo braccio, in maniera tale da portare in leva la sua articolazione del
gomito (4) (N.B.
qui c'è una differenza rispetto alla leva precedente,
poichè mentre prima avvolgevate un vostro braccio attorno al suo,
in questo caso vi limitate "ad agganciarlo" per portarlo in leva ).
Concludete la vostra reazione difensiva torcendo in avanti il vostro corpo
e causando la rottura dell'articolazione del gomito del vostro avversario
(5) (N.B.
ricordate che l'articolazione del gomito si rompe non perchè
usate le braccia, ma perchè bloccate il braccio del vostro avversario
e ruotate bruscamente il vostro corpo !! ) .
(1)
(2)
(3)
(4)
(5)
Sempre parlando di difesa da fendente verticale, quella
che segue è una delle tecniche più difficili in assoluto
sotto il profilo esecutivo. Molti equivocano le cose e pensano che
si tratti di un semplice blocco dell'azione dell'avversario, mentre in
realtà si tratta di una tecnica di anticipo pieno, che
richiede un colpo d'occhio ECCEZIONALE per potere essere eseguita correttamente.
Non appena l'avversario carica il colpo (1) (N.B. dovete salire
con le braccia mentre il vostro avversario carica il colpo, il che richiede
una elevata capacità di percezione e di valutazione). lanciate
le vostra mani contro il suo braccio armato (2), spingendolo in diagonale
e verso l'alto (N.B. molti pensano che questa tecnica richiede semplicemente
di bloccare il braccio del vostro avversario, mentre in realtà non
è assolutamente così !!). Senza alcun ritardo, spingete
il braccio del vostro avversario LONTANO da voi con una traiettoria diagonale
(3) discendente (4) (N.B. in pratica dovete avvolgere il braccio
del vostro avversario e spingerlo verso terra, non solo con l'aiuto delle
braccia ma anche balzando in avanti con la spinta delle gambe !!). Concludete
la vostra reazione difensiva portando a terra il vostro avversario (5), eseguendo
se necessario un calcio al volto od una tecnica di rottura del gomito.
(1)
(2)
(3)
(4)
(5)
Un altro tipo di risposta contro un attacco eseguito
con un fendente verticale è quello di eseguire una parata e di
ruotare verso l'interno o verso l'esterno della posizione del vostro aggressore.
Nel primo esempio che viene illustrato, quando l'agressore attacca, parate
il suo attacco (1) e ruotate il tronco in maniera tale da portare il suo
attacco lontano da voi (N.B. dovete imparare a coordinare i due movimenti
di parata e rotazione per deviare l'impatto del colpo lontano da voi
!!). Sfruttate la rotazione che avete eseguito per parare e colpite il vostro
aggressore con il palmo della mano alla cartilagine settale (2), oppure con
una stoccata di dita agli occhi, mentre continuate a mantenere il controllo
sul suo braccio armato. Contiuando a mantenere il controllo sul braccio armato
dell'aggresore ed aiutandovi con ambo le mani, colpitelo con un calcio basso
alle ginocchia o ai testicoli (3) (N.B. potete scegliere invariabilmente
il bersaglio che vi è più comodo, basta solo che colpite con
estrema potenza e determinazione) e, subito dopo, con una gomitata alla
mascella o alla tempia (4). da questa condizione, se volete potete effettuare
una leva al braccio e portare a terra l'avversario immobilizzandolo, oppure,
come nel caso illustrato in questa sede, potete avvolgere il suo braccio
armato (5) ed effettuare una tecnica di immobilizzazione e rottura del gomito
(6) .
(1)
(2)
(3)
(4)
(5)
(6)
Quella che segue è una delle innumerevoli varianti della risposta
illustrata in precedenza. La differenza risiede nel fatto che mentre
in precedenza veniva eseguita una parata con spostamento verso l'esterno
(N.B.
cioè all'esterno del braccio che l'avversario usa per attaccare)
, in questo caso viene eseguita una parata con uno spostamento interno
(N.B.
cioè all'interno del braccio che l'avversario usa per attaccare).
In questo caso, quando l'aggressore attacca, effettuate una parata e vi
spostate verso il lato INTERNO della sua guardia e, contemporaneamente,
lo colpite con il palmo della mano alla cartilagine settale (1) o, meglio
ancora, con una stoccata di dita agli occhi che ha sempre un effetto devastante
sulla condotta dell'avversario. Senza perdere ulteriormente tempo, controllate
il suo braccio armato con ambo le mani e colpite nuovamente l'aggressore
con una ginocchiata (o un calcio) in linea bassa (2), oppure con un calcio,
ma SEMPRE di tipo basso. Continuate la vostra reazione difensiva con una
ginocchiata al volto, oppure al plesso solare (3), e concludetela con una
gomitata alle vertebre cervicali (4) .
(1)
(2)
(3)
(4)
Passiamo ora all'analisi di alcune risposte utili per difendersi
da un fendente DISCENDENTE di tipo DIAGONALE (N.B. nei casi precedenti
il fendente era di tipo discendente ma era verticale) . Una delle possibili
tecniche che si possono applciare in questa situazione è la seguente.
Non appena l'avversario vi attacca (1), bloccate il suo colpo e, CONTEMPORANEAMENTE,
colpitelo con il palmo della mano alla cartilagine settale (2) (N.B.
le
alternative razionali sono effettuare una stoccata di dita agli occhi
o un pugno al seno carotideo). Controllate il suo braccio ed eseguite
una ginocchiata in linea bassa (3), subito seguita da una gomitata alla
tempia o alla mascella (4). Concludete la vostra reazione difensiva
bloccando il suo braccio ed assestando una ginocchiata in linea bassa
(5) .
(1)
(2)
(3)
(4)
(5)
Una delle possibili varianti della tecnica precedente
è la seguente. Non appena l'avversario vi attacca (1), bloccate
il suo colpo e, CONTEMPORANEAMENTE, colpitelo con il palmo della mano
alla cartilagine settale (2) (N.B. le alternative razionali sono effettuare
una stoccata di dita agli occhi o un pugno al seno carotideo). Controllate
il suo braccio ed eseguite un calcio in linea bassa (3), subito seguito
da una gomitata alla tempia o alla mascella (4). Concludete la vostra
reazione difensiva bloccando il suo braccio ed assestando una ginocchiata
in linea bassa (5) .
(1)
(2)
(3)
(4)
(5)
Una delle possibili tecniche che si possono applicare
in questo tipo di aggressione è la seguente. Non appena l'avversario
vi attacca (1), bloccate il suo colpo e, CONTEMPORANEAMENTE, colpitelo
con il palmo della mano alla cartilagine settale (2) (N.B. le alternative
razionali sono effettuare una stoccata di dita agli occhi o un pugno al
seno carotideo). Controllate il suo braccio ed eseguite una ginocchiata
in linea bassa (3), subito seguita da una gomitata alla tempia o
alla mascella (4). Concludete la vostra reazione difensiva bloccando il
suo braccio (5) ed effettuando una tecnica di rottura dell'articolazione
del gomito (N.B. per motivi di semplificazione la sequenza è
spezzata in più foto ed è mostrata da una prospettiva preferenziale
per l'osservatore esterno. In realtà, il tutto si svolge in meno
di 0,5 secondi e ad una distanza più ravvicinata) usando la vostra
spalla come punto di vincolo (6 - 7) (N.B. ricordate che per effettuare
una simile tecnica dovete prima RIDURRE la capacità offensiva del
vostro aggressore quasi a ZERO, o altrimenti per voi sarà impossibile
eseguirla !!)
(1)
(2)
(3)
(4)
(5)
(6)
(7)
Una delle possibili variante della tecnica precedente
è la seguente. Non appena l'avversario vi attacca (1), bloccate
il suo colpo e, CONTEMPORANEAMENTE, colpitelo con il palmo della mano alla
cartilagine settale (2) (N.B. le alternative razionali sono effettuare
una stoccata di dita agli occhi o un pugno al seno carotideo). Controllate
il suo braccio ed eseguite una ginocchiata in linea bassa (3), subito
seguita da una gomitata alla tempia o alla mascella (4). Concludete
la vostra reazione difensiva bloccando il suo braccio (5) ed effettuando
una tecnica di bloccaggio (6) (N.B. ricordate che per effettuare una
simile tecnica dovete prima RIDURRE la capacità offensiva del vostro
aggressore quasi a ZERO, o altrimenti per voi sarà impossibile eseguirla
!!) e slogamento dell'articolazione del gomito (7 - 8) (N.B. per
motivi di semplificazione la sequenza è spezzata in più foto
ed è mostrata da una prospettiva preferenziale per l'osservatore esterno.
In realtà, il tutto si svolge in meno di 0,5 secondi e ad una distanza
più ravvicinata) .
(1)
(2)
(3)
(4)
(5)
(6)
(7)
(8)
Una delle possibili variante della tecnica precedente
è la seguente. Non appena l'avversario vi attacca (1), bloccate
il suo colpo e, CONTEMPORANEAMENTE, colpitelo con il palmo della mano alla
cartilagine settale (2) (N.B. le alternative razionali sono effettuare
una stoccata di dita agli occhi o un pugno al seno carotideo). Controllate
il suo braccio ed eseguite una ginocchiata in linea bassa (3), subito
seguita da una gomitata alla tempia o alla mascella (4). Concludete
la vostra reazione difensiva bloccando il suo braccio (5) ed effettuando
una tecnica di bloccaggio (6) (N.B. ricordate che per effettuare una
simile tecnica dovete prima RIDURRE la capacità offensiva del vostro
aggressore quasi a ZERO, o altrimenti per voi sarà impossibile eseguirla
!!) e di proiezione (7 ) (N.B. per motivi di semplificazione la
sequenza è spezzata in più foto ed è mostrata da una
prospettiva preferenziale per l'osservatore esterno. In realtà, il
tutto si svolge in meno di 0,5 secondi e ad una distanza più ravvicinata)
usando la vostra zona lombare come punto di vincolo ed il suo braccio come
punto di trazione (N.B. per motivi di semplificazione si è mostrata
solo la proiezione, ma nella realtà, spesso si preferisce eseguire
PRIMA una rottura dell'articolazione del gomito e POI una proiezione come
quella illustrata in questa sede !!) .
(1)
(2)
(3)
(4)
(5)
(6)
(7)
SEGUE _
ATTENZIONE
!!
QUESTE TECNICHE SONO DESTINATE ESCLUSIVAMENTE AI MEMBRI DELLE
FF.AA., DELLE FF.PP. E, EVENTUALMENTE, AI CITTADINI CHE ABBIANO LA
SERIA ED IMPELLENTE NECESSITA' DI ACQUISIRE UN'ISTRUZIONE DI CARATTERE
PROFESSIONALE NEL SETTORE DELLA DIFESA PESONALE. PER QUESTO MOTIVO,
TUTTE LE TECNICHE INDICATE IN QUESTA SEDE VENGONO ILLUSTRATE A SOLO SCOPO
DIDATTICO, ANALITICO O DI STUDIO. NON CI ASSUMIAMO NESSUNA RESPONSABILITA'
PER I DANNI A COSE ED A PERSONE EVENTUALMENTE CAGIONATI DAL SOLITO CRETINO
DI TURNO !! ACCERTATEVI ESEGUIRE QUESTE TECNICHE SOTTO LA GUIDA DI
UN SOGGETTO REALMENTE ESPERTO E VERIFICATE IL VOSTRO STATO DI SALUTE PRIMA
DI INTRAPRENDERE UNA SIMILE ATTIVITA' FISICA .